Il 5 aprile scorso, la sede del Museo dei Medici in Piazza Brunelleschi ha ospitato un evento di risonanza culturale dal titolo evocativo: "Antonio Cocchi: Un Mugellano alla Corte dei Medici". L'occasione ha offerto uno sguardo approfondito sulla figura poliedrica di Antonio Cocchi (1695-1758), protagonista di un'epoca e di una Firenze che ancora oggi suscitano fascino e interesse.
Dopo i convenevoli istituzionali, cui ha preso parte Alessandro Del Taglia, presidente dell'Associazione Amici del Museo Stibbert, la platea ha avuto il privilegio di ascoltare le parole di Luca Capecchi, antiquario, studioso e collezionista, il quale ha tratteggiato con maestria la biografia di Cocchi (disponibile qui). La sua relazione ha scaturito un quadro accurato della vita e delle opere di questo illustre personaggio mugellano.
Successivamente, è intervenuto Luciano Artusi, storico della città di Firenze, il quale ha affascinato il pubblico introducendo il tema della botanica nel contesto fiorentino del primo Settecento. Ha approfondito il ruolo del Giardino dei Semplici e della Società Botanica Fiorentina, contestualizzando l'importanza di tali istituzioni nell'epoca di Cocchi.
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Un altro contributo di notevole interesse è giunto da Marco Passeri, il quale ha delineato la figura di Giangastone dei Medici, ultimo Granduca della casata medicea, e ha gettato una nuova luce sulla Corte Medicea ai tempi di Antonio Cocchi. Le sue parole hanno restituito vita e colore a un'epoca cruciale della storia fiorentina.
L'evento non si è limitato alle relazioni accademiche, ma ha offerto anche una preziosa opportunità di approfondimento attraverso l'allestimento all'interno del Museo. Qui sono stati presentati alcuni volumi della xiloteca dello scultore Luca Mommarelli, arricchendo ulteriormente l'esperienza culturale dei partecipanti.
In conclusione, "Antonio Cocchi: Un Mugellano alla Corte dei Medici" si è rivelato un evento di straordinario valore, capace di coniugare storia, arte e cultura in un affascinante viaggio nel tempo e nello spazio. Un omaggio sentito a un personaggio fondamentale della Firenze settecentesca, che continua a suscitare interesse e ammirazione nei cuori degli appassionati di storia e bellezza.