Il 24 maggio 2023, allo stadio Olimpico di Roma, La Fiorentina e l'Inter si contenderanno la Coppa Italia. Uno studioso e ricercatore di Padre Pio, Giuseppe Zingarelli, di Foggia, 24 anni fa, inviò quattro lettere a quattro società di calcio, contenenti una sua personale richiesta di collaborazione. Le squadre di calcio alle quali il ricercatore scrisse erano, Fiorentina, Inter, Roma e West Ham United sono oggi tutte finaliste nelle coppe europee.
Il calcio non è una scienza esatta. Calcolo, prevedibilità e certezze non esistono nell'affascinante mondo del pallone. La legge che governa lo sport più bello del mondo è la legge del tutto è possibile, impossibile compreso. Tre squadre italiane hanno conquistato tre prestigiosissime finali europee. L'Inter di Simone Inzaghi, superando meritatamente in semifinale l'esterrefatto Milan di Pioli, che nutriva all'inizio del campionato la speranza di raggiungere ben altri traguardi di gloria, affronterà nella finale di Champions League, ad Istanbul, i galattici Citizen di Pep Guardiola.
La combattiva e agguerrita Roma di Josè Mourinho, forgiata dall'allenatore portoghese a sua immagine, pareggiando contro i tedeschi del Bayer Leverkusen, ha conquistato l'approdo alla finale di Europe League. A Budapest, al cospetto dei giallorossi, ci saranno i temibilissimi spagnoli del Siviglia, detentori di un palmares da record: 6 Coppe UEFA/Europe League e una Supercoppa Europea. La splendida Fiorentina di Vincenzo Italiano, credendoci fino in fondo, ha sconfitto in trasferta gli elvetici del Basilea, raggiungendo la finalissima di Conference League. Gi audaci viola, a Praga, se la dovranno vedere con i londinesi del West Ham United, tre volte Campioni d'Inghilterra, e gia finalisti nella ex Coppa delle Coppe nella stagione 1975-76, quando vennero sconfitti dai belgi dell'Anderlecht.
Galleria fotografica
Per Inter e Fiorentina, la stagione ha inoltre meritatamente riservato una doppia soddisfazione. I due club hanno raggiunto anche la finale di Coppa Italia. I più blasonati nerazzurri milanesi, su 14 finali di Coppa Italia, hanno centrato 8 volte la vittoria. Per i viola di Commisso, invece, 10 finali giocate, e 6 Coppe Italia vinte. Il 24 maggio prossimo, a Roma, lo scontro decisivo per l'assegnazione del trofeo nazionale. Per Inter e Fiorentina, quindi, ci sarà una doppia ed emozionante finale da disputare. I meriti di entrambe le squadre non sono mai stati in discussione. Fiorentina e Inter sono accomunate da una affinità storica unica al mondo. Entrambe le società hanno vissuto, oltre mezzo secolo fa, uno straordinario evento, che per certi aspetti, le ha proiettato anche oltre il calcio. Sia la Fiorentina, sia l'Inter, si recarono a San Giovanni Rotondo a far visita a Padre Pio, quando il frate sannita era ancora in vita. Il dottor Giuseppe Zingarelli, storico e ricercatore di Padre Pio, ci riferisce di questi due eventi, che videro i viola e i nerazzurri recarsi a San Giovanni Rotondo, al cospetto del santo di Pietrelcina.
Quando la Fiorentina e l'Internazionale incontrarono Padre Pio?
“La Fiorentina e l' Internazionale si recarono entrambe a San Giovanni Rotondo, da Padre Pio, per far visita al santo. I due storici incontri, tra il santo di Pietrelcina e le due rispettive delegazioni calcistiche, si verificarono ad una settimana di distanza l'uno dall'altro. La Fiorentina e l' Internazionale furono le uniche due squadre italiane e le uniche due delegazioni di calcio al mondo, ad essersi recate dal santo frate quando era ancora in vita. I gigliati precedettero di una settimana l'Inter, nel far visita al santo. La Fiorentina del presidente Nello Baglini, all'epoca allenata da Giuseppe Chiappella, nel 1965 scese in Puglia per incontrare il Foggia, allenato da Oronzo Pugiese. Il Foggia disputava, in quella stagione 1964-65, il primo campionato di Serie A della sua storia. Infatti, l'esordio storico del Foggia nella massima divisione calcistica nazionale, avvenne proprio a Firenze. Era il 13 settembre 1964. Fiorentina-Foggia terminò con la vittoria dei viola per 3 a 1. L'incontro tra la Fiorentina e Padre Pio avvenne nel convento di Santa Maria delle Grazie. Era la domenica mattina del 24 gennaio 1965. Parlai a lungo di questo storico incontro con il dottor Egidio Guarnacci, ex calciatore della Roma, tra la fine degli anni '50 e gli inizi degli anni '60, nonchè mediano della Fiorentina fino al 1967. Riuscii a contattare il dottor Guarnacci grazie alla AC Fiorentina. Telefonai in società, e inoltrai da San Giovanni Rotondo una e-mail al dottor Alessandro Ferrari, attuale Responsabile della Comunicazione Esterna della Fiorentina Calcio. Chiesi al dottor Alessandro Ferrari, di rintracciare e contattare qualche calciatore gigliato, protagonista di quella storica partita del 24 gennaio 1965, diciottesima gara del campionato 1964-65, tra il Foggia e la Fiorentina.
Il dottor Guarnacci, che oggi è un farmacista in pensione, ha quasi 88 anni, è lucidissimo e in discreta forma, era il 24 gennaio 1965, il centromediano di quella formazione della Fiorentina, che l'allenatore Beppe Chiappella, schierò in campo contro il Foggia. Dal signor Egidio ottenni le preziose informazioni che mi hanno consentito di ricostruire quello storico incontro tra la Fiorentina e Padre Pio. I gigliati giunsero in pullman da Firenze a Foggia. Era sabato 23 gennaio 1965. Alloggiarono presso l'Hotel “Sarti”. All'epoca, questo storico Hotel di Foggia, era ubicato lungo il viale della stazione del capoluogo dauno. Attualmente questa struttura è stata totalmente riconvertita in condominio, con private abitazioni e negozi commerciali sottostanti. L'allenatore gigliato aveva in programma, fin dall'inizio del campionato, di portare la squadra da Padre Pio. L'occasione gli si presentò propizia nel 1965, alla prima giornata di ritorno del campionatro 1964-65. La Fiorentina, di buon mattino, partì dall'Hotel Sarti, in pullman, alla volta di San Giovanni Rotondo. Giunse in convento. Padre Pio accolse la Fiorentina con al seguito un fotografo. L'incontro fu particolarmente toccante. Il signor Egidio mi raccontò con voce trepidante di quell'incontro e mi disse che erano tutti molto emozionati. A distanza di 58 anni, Egidio Guarnacci ancora oggi, ne parla quasi commosso. Tutta la delegazione della Fiorentina si raccolse in orazione dinanzi a Padre Pio. A più di qualche calciatore viola, non parve vero di trovarsi al cospetto di uno degli uomini più conosciuti al mondo, forse anche più famoso del presidente degli Stati Uniti d'America, che in quel periodo storico era Lyndon Johnson, e dello stesso pontefice, all'epoca Paolo VI, oggi San Paolo VI. Padre Pio benedisse l'intera delegazione viola. Raccomandò a tutti i calciatori di non abbandonare mai, per nessuna ragione al mondo, la preghiera, perchè le prove non sarebbero mancate nel corso della loro esistenza.
Al rientro da San Giovanni Rotondo, molti calciatori della Fiorentina si sentirono rinfrancati nello spirito. Compresero fin da subito che quell'incontro fu per loro speciale, particolare. Con il signor Guarnacci parlammo successivamente anche di quella partita tra Foggia e Fiorentina. Il signor Egidio ricordava bene questa gara. Il Foggia giocò prevalentemente all'attacco, e giocò per vincere la partita. Anche le cronoche dei giornali, confermano pienamente la lucida narrazione dell'anziano ex calciatore della Fiorentina e della Roma. Guarnacci confermò più volte essere stato Enrico Albertosi, il famoso portiere della Fiorentina e della Nazionale Italiana, l'artefice di quel pareggio conquistato a Foggia. Perchè con le sue numerose e stratosferiche parate, evitò la sconfitta dei toscani in terra di Capitanata. La settimana successiva, precisamente il 30 gennaio 1965, un'altra prestigiosa delegazione calcistica, giungeva nel conosciutissimo paesello garganico. Era l'Inter euromondiale di Angelo Moratti, allenata da Helenio Herrera. L'Inter giunse a San Giovanni Rotondo per incontrare Padre Pio. I nerazzurri, in quel periodo storico, erano la squadra di calcio più famosa al mondo. Aveva in squadra campionissimi quali Suarez, Burgnich, Corso, Mazzola, Domenghini, Guarneri, Facchetti, Jair, Peirò, Sarti, ed era la squadra che poteva vantare il triplete dell'epoca: Campione d'Italia, Campione d'Europa e Campione del mondo per Club. La seconda giornata di ritorno di quello stesso campionato, dopo quel Foggia-Fiorentina 0 a 0, vedeva l'Inter di scena allo stadio “Pino Zaccheria”. Foggia-Inter sembrava essere una partita dall'esito già scontato. Quasi che giocarla sarebbe stata una semplice formalità, considerando il divario tecnico tra le due formazioni. La partita di andata a Milano, Inter-Foggia, giocata il 6 settembre 1964, era terminata con un discusso 2 a 0 per i milanesi. Al Foggia venne annullata una rete regolare di Lazzotti e all'Inter fu concesso un discusso calcio di rigore trasformato da Suarez. Due calciatori del Foggia vennero espulsi. Poi ci fu il secondo gol di Mazzola. Inoltre in quella gara di andata, fu Herrera a decidere la panchina sulla quale far accomodare i calciatori di riserva del Foggia con l'allenatore Oronzo Pugliese.
Quel 6 settembre 1964, fu una giornata caldissima a Milano e il “mago” argentino ordinò che fosse assegnata al Foggia la panchina contro sole, dal lato delle gradinate. Il sole battè talmente forte per tutta la gara, che oltre a dar fastidio alla vista, in panchina rischiarono tutti una brutta insolazione. Da quella partita di Milano, tra Pugliese e Herrera, si accese, diciamo così, una rivalità che fece epoca. Pugliese divenne il “nemico” numero uno, in senso buono, di Herrera. L'Inter fece visita a Padre Pio a San Giovanni Rotondo. Herrera e Armando Picchi, storico capitano dell'Inter, a capo della delegazione interista, si presentarono al cospetto del santo e gli porsero una busta contenente un'offerta per l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. La famiglia Moratti, molto legata a Padre Pio, sapeva bene quanto stesse a cuore l'ospedale a Padre Pio. Per tal motivo gli fece giungere quella offerta.
Padre Pio, accettando e ringraziando, bisbigliò al confratello che gli era accanto: “E questi qui cosa credono?. Che perchè ci fanno l'elemosina li facciamo vincere?”. Poi sorridendo bonariamente, perchè già sapeva come sarebbe andata a finire la gara del giorno dopo, il santo chiese ad Herrera: “Beh, che intenzioni avete per la partita di domani a Foggia?” Herrera gli rispose prontamente, dicendo la verità al santo: “Padre, noi a Foggia siamo venuti per vincere la partita.”. Padre Pio, rispondendo allo storico allenatore argentino, gli replicò: ”Sicchè volete venire a vincere in casa nostra?” E continuò: “Eh, 'sto fatto non sta bene!”. In quel preciso momento, Padre Pio fece comprendere ad Herrera che, l'indomani contro il Foggia, l'Inter avrebbe perso la partita. Il campionato era ancora lungo, dominato fin dall'inizio dal Milan, la sola squadra che in realtà avrebbe potuto davvero perderlo. Ebbene Padre Pio, soggiunse, che nonostante il notevole ritardo dell'Inter in classifica, i nerazzurri avrebbero comunque vinto lo scudetto. La doppia profezia di Padre Pio si avverò. Infatti il giorno successivo, domenica 31 gennaio 1965, l' incontro Foggia-Inter si concluse con un risultato clamoroso. Una storica vittoria del Foggia per 3 a 2, entrata a far parte della storia della città del tavoliere. Dopo quella sconfitta, l'allenatore del Foggia, Oronzo Pugliese, venne denominato il mago del sud, in contrapposizione ad Herrera, che divenne il mago del nord. L'Inter, dopo quella imprevedibile sconfitta, si allontanò in classifica dal Milan di ben sette punti. Nonostante ciò, alla fine del campionato, vinse il nono scudetto della sua storia.
Vorrei porre in essere una precisazione a riguardo. Una mia ulteriore ricerca storica mi ha permesso di scoprire che l'intera delegazione della Fiorentina, fece ritorno una seconda volta a San Giovanni Rotondo per far visita a Padre Pio. Questo secondo ritorno dei viola a San Giovanni Rotondo si verificò il 10 aprile 1971. Era la vigilia di un Foggia-Fiorentina che si disputò a Foggia l'11 aprile 1971. Fu proprio l'allenatore Oronzo Pugliese, ex allenatore del Foggia, successivamente chiamato ad allenare nel 1966 la Roma, nel 1969 il Bologna e tra il 1969 e il 1970, chiamato alla guida tecnica del Bari, a volere fortemente che la Fiorentina ritornasse da Padre Pio. L'allenatore Bruno Pesaola, detto il Petisso, alla prima giornata di ritorno del campionato di Serie A 1970-71, fu esonerato dalla guida tecnica della Fiorentina a causa dei deludenti risultati conseguiti dalla squadra toscana. La dirigenza gigliata, guidata dallo storico presidente Nello Baglini, dal direttore sportivo Carlo Montanari, e dall'epico segretario Raffaele Righetti, decise di sostituire Pesaola con Oronzo Pugliese. Il vulcanico e sanguigno ex allenatore del Foggia, con il capitano Giancarlo De Sisti al suo fianco ed a capo della squadra viola, insieme a Peppino Brizi, recentemente scomparso, Merlo, Macchi, allo storico portiere Franco Superchi, Chiarugi, Esposito, Ferrante e molti altri calciatori di quella formazione, scesero nella cripta del convento di Santa Maria delle Grazie e depositarono fiori e garofani sulla tomba di Padre Pio.
Dopo l' omaggio floreale, calciatori e dirigenti si trattennero in orazione, per oltre 15 minuti, sulla tomba del santo frate. Successivamente, la delegazione toscana fece rientro a Foggia. La partita Foggia-Fiorentina, giocata il giorno successivo, terminò con il risultato di parità. 1 a 1. Fu proprio Giancarlo De Sisti, che aveva depositato i fiori sulla tomba di Padre Pio, a realizzare, su calcio di rigore, il gol del pareggio viola. Di questa seconda visita della Fiorentina a Padre Pio, ne parlai con il noto portiere Franco Superchi, oggi ha 79enne. Superchi ricordava questo toccante e commovente episodio con grande emozione. Il portiere viola conquistò con la Fiorentina non solo lo scudetto, nel 1970, ma anche due Coppe Italia, una nel 1966, l'altra nel 1975. Sempre con la Fiorentina, Superchi vinse la Mitropa Cup e la Coppa di lega italo-inglese. Classe 1944, nativo di Allumiere, un paese della provincia di Roma, Superchi vinse anche con la Roma uno scudetto nel 1983, e ben due Coppe Italia.
Durante il suo lavoro di ricerca è emerso uno stretto legame calcistico tra Padre Pio, Firenze e la Fiorentina.
Si. Un legame calcistico che non solo rafforza ulteriormente il già consolidato rapporto tra San Giovanni Rotondo e l'intero Mugello. Un rapporto strettissimo, rappresentato dalla figura storica del dottor Guglielmo Sanguinetti. Il medico mugellano fu un grande collaboratore di Padre Pio nella costruzione dell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, tanto caro a Padre Pio. La ricerca rafforza anche ed ancora di più, il già solido rapporto intercorrente tra la città di Firenze e San Giovanni Rorondo. Infatti, la lunetta maiolicata posta sull'ingresso della chiesetta antica del convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanno Rotondo, contiene una rappresentazione ben precisa. Nella lunetta sono rappresentate la Madonna delle Grazie, San Francesco d'Assisi e San Michele Arcangelo. Alla sinistra della lunetta è riprodotto il giglio rosso, simbolo della città di Firenze. Un fatto miracoloso si collega a questa lunetta maiolicata. Nel luglio del 1921, il parroco della chiesa di San Giuseppe, a Firenze, monsignor Luigi D'Indico, aveva una sorella gravemente malata. Si attendeva la morte della donna, ridotta in fin di vita, per una grave malattia. La sorella del presule, giaceva quasi esanime nel letto, in condizioni a dir poco pietose. Il parroco scrisse una lettera a Padre Pio, descrivendo al frate la gravità delle condizioni di salute della sorella. Padre Pio rispose che avrebbe pregato per lei. Un giorno, la donna vide una figura aggirarsi nella sua stanza. Era un frate apparso improvvisamente nella sua stanza. Spaventata domandò chi fosse, e se fosse un santo, ma il frate le rispose che sarebbe presto guarita dalla sua malattia. Poi quella figura sparì di colpo dalla sua vista. La donna riferì al fratello, don Luigi, l' accaduto. Quel frate era Padre Pio apparso in bilocazione. Qualche tempo dopo la sorella di don Luigi D'Indico guarì miracolosamente. Questo miracolo di Padre Pio lega saldamente Firenze a San Giovanni Rotondo. La lunetta fu donata dallo stesso don Luigi D'Indico, il 19 novembre 1935, in occasione del 25mo anniversario di sacerdozio di Padre Pio. Un bozzetto della lunetta maiolicata, colorito in bronzo e oro, identico nei fregi e nelle dimensioni a quello policromo maiolicato, posto sul portale della chiesetta antica di San Giovanni Rotondo, si trova da quel giorno, il 19 novembre 1935, nella chiesa di San Giuseppe a Firenze. Questa chiesa è sita nell'omonima via San Giuseppe, nei pressi di Piazza Santa Croce. Il giglio rosso, riprodotto nella maiolica posta a San Giovanni Rotondo, richiama anche lo stemma posto sulla maglia di calcio della Fiorentina. Il giglio rosso riprodotto nella lunetta, inoltre, se ci si fa caso fu posto in corrispondenza della finestrella, dalla quale Padre Pio era solito affacciarsi, sventolando un fazzoletto bianco in mano, per ricambiare il saluto dei fedeli, spesso assiepati nel piazzale del convento. Un altro particolare è che questo mio lavoro di ricerca, è stato accompagnato dal manifestarsi di alcuni segni particolari.
Di cosa si tratta precisamente?
Durante il lavoro di ricerca del materiale comprovante le due visite della squadra di calcio della Fiorentina a Padre Pio, mi sono accorto che, con frequenza, trovavo molte immagini di Padre Pio, ed al contempo, come fosse il segno di un qualcosa di inspiegabile, si presentavano alla mia lettura, molte testimonianze che riferivano del “profumo di viole”. Il profumo di “viole” o “violette” che dir si voglia, come sappiamo, segnala spesso l'aiuto, la vicinanza e la presenza di Padre Pio alla persona che lo percepisce. Riflettendo sul manifestarsi di questi due ricorrenti particolari, e cioè le immagini di Padre Pio e la lettura delle molteplici testimonianze correlate al “profumo di viole”, pensando e ripensando in special modo alla parola “viole”, emerge il riferimento ai colori della maglia della Fiorentina e ai suoi calciatori, denominati comunemente in gergo sportivo, anche con l'appellativo “i viola del calcio italiano”. Guarda caso, emerge anche il riferimento al nome dell' attuale allenatore della Fiorentina, cioè Vincenzo Italiano. Il santo frate del Gagano, memore di quelle due storiche visite “dei viola” nel 1965 e nel 1971, forse ha voluto dare una mano alla Fiorentina nella conquista di queste due prestigiosissime finali. La finale di Coppa Italia e la finale europea di Conference League. Ed al contempo, memore della storica visita dell'Inter a San Giovanni Rotondo, allo stesso modo, Padre Pio abbia voluto dare una mano anche all'inter, nell' approdo alla doppia finale, di Coppa Italia e di Champios League, contro il Manchester City. In modo del tutto casuale, mi accorgevo anche di un altro incredibile particolare. Precisamente 24 anni fa. nel periodo compreso tra febbraio ed aprile del 1999, quasi per uno scherzo del destino, chiesi a quattro società di calcio una collaborazione. Inviai quattro missive contenenti il mio curriculum, esplicitando formalmente la mia oggettiva richiesta di collaborazione.
A volte, nella vita, si verificano delle situazioni alle quali proprio non si riesce a dare una risposta razionale. Semplicemente perchè non si possono dare risposte logiche a situazioni che sfuggono alle logiche della ragione. Incredibilmente indirizzai le mie lettere di richiesta collaborativa, scegliendo casualmente quattro società. La Fiorentina, l' Inter, la Roma e il West Ham United. La Fiorentina rispose alla mia lettera attraverso il signor Raffaele Righetti, all'Inter mi diede risposta il dottor Luigi Predeval, alla Roma la lettera di risposta fu firmata dal dottor Umberto Esposito e il West Ham United mi diede risposta mediante il dottor Ted Pearce. Il 18 maggio 2023, la Fiorentina sconfisse gli elvetici del Basile conquistando la finale. Solo due giorni dopo, cioè il 20 maggio, incredibilmente mi resi conto di aver scritto, 24 anni fa, alle quattro società che oggi, sono tutte quante approdate alle finali delle tre competizioni europee. Infatti l'Inter è in finale di Champions League contro il Manchester City, la Roma è in finale di Europe League contro il Siviglia, mentre la Fiorentina è in finale di Conference League contro il West Ham United. La società inglese cui inviai la quarta lettera contenente la mia richiesta di collaborazione. Ancora più incredibile è che la finale di Coppa Italia, il 24 maggio 2023, si giocherà allo Stadio Olimpico di Roma, tra la Fiorentina e l' Internazionale. Le due squadre che sono al contempo, le uniche squadre in Italia e nel mondo, che si recarono a far visita a Padre Pio, nel convento di Santa Maria delle Grazie, a San Giovanni Rotondo.
Dopo aver ascoltato le considerazioni del dottor Giuseppe Zingarelli, spero che il nostro calcio possa riuscire a riportare in Italia quei successi che da tempo sta inseguendo in Europa e nel mondo. In queste finali la posta in gioco è elevata. Il peso delle sfide si avverte. Un errore, una distrazione in una finale di calcio può costare cara perchè può risultare alla fine decisiva ai fini del risultato. Sono partite in cui oltre l'aspetto tecnico-tattico, anche l'emotività e il carattere dei calciatori può fare la differenza. In bocca al lupo a tutti. Vinca soprattutto il calcio e il bel gioco. (Aldo Giovannini)
M. Re
Il tema dell'articolo presenta aspetti molto singolari, come gli incontri con San Pio, insieme ai risultati sportivi delle squadre di calcio che gli fecero visita. Restano solo due imperfezioni: la Fiorentina vinse lo scudetto nella stagione 1968-69(non nel 1970) Inter-Foggia si giocò il 19 settembre 1964(non il giorno 6) anticipata a sabato per l'impegno di coppa Intercontinentale di mercoledì 23.