20 APR 2025
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Acqua, quali pericoli dal cloro? La riflessione di una lettrice mugellana

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Acqua, quali pericoli dal cloro? La riflessione di una lettrice mugellana Acqua, quali pericoli dal cloro? La riflessione di una lettrice mugellana © n.c.
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Scrive la nostra lettrice: "Acqua che corre non porta veleno. Purtroppo non è più vero neanche il proverbio!!". E continua, argomentando la sua riflessione (in occasione del World Water Day, la Giornata Mondiale dell'acqua) anche con citazione delle fonti:

Oggi i nostri poveri fiumi, fossi e torrenti sono inquinati da ogni genere di sostanza. Ormai l'acqua che scorre non è necessariamente meno inquinata di quella che ristagna. Decenni di sversamenti selvaggi, incuria, inquinamento, tutto il peggio del peggio che potevamo fare, l'abbiamo messo in campo. Ed ora il nostro indispensabile, irrinunciabile "oro trasparente" deve venir fortemente trattato prima di arrivare nelle case ed essere reso potabile. Ammesso, quindi, che filtri e depuratori elimino tutto ma proprio tutto (dai pesticidi ai metalli pesanti, ai batteri, alle salmonelle, a tutti i microrganismi pericolosi, ad ogni altro genere di impurità), ci beviamo "solo" i residui di questo pesante trattamento. Alluminio, ipoclorito, biossido di cloro e altri derivati del cloro, infatti, vi rimangono dentro. In minime quantità, ci assicurano, ed entro i limiti di legge, ovvero quei valori calcolati su individui adulti, di 70 kg, in buona salute. Poi chissà che succede a tutti (sani e non, bambini e anziani) con l'accumulo, con l'uso quotidiano e abbondante. E allora che si fa? Si potrà mica bere la melma? Purtroppo gli effetti a lungo termine sulla salute diventano, per forza di cose, il problema secondario. Prima è indispensabile evitare il rischio imminente e altrettanto grave di consumare nel quotidiano un'acqua piena di agenti patogeni. La clorazione sembra, quindi, il male minore. Il male necessario. Sbagliato. Forse era così anni fa. Quando ancora non c'erano alternative, quando ancora non si sapeva che questa sostanza (cloro) nell'acqua, oltre a conferirle quello sgradevolissimo sapore, è responsabile della formazione di sottoprodotti considerati tossici, mutageni e cancerogeni (G. Moretti). Esempio i trialometani (come il cloroformio) che consumati per anni possono causare tumori. Studi epidemiologici mostrano che esiste un rapporto tra il consumo di acqua disinfettata con cloro e l'insorgere di cancro a intestino, retto e prostata (Morris; Mc Gehinn; Kogevinas). Consumare per anni questo tipo di acqua, aumenta la probabilità di parti prematuri e di basso peso alla nascita (Tuthill). I cloriti hanno effetti nocivi sul sistema nervoso, possono causare difetti cardiaci ed anemia emolitica. L 'alluminio, usato per aggregare in masse più grandi (flocculazione) ed "intercettabili", particelle altrimenti troppo piccole che passerebbero indisturbate dai filtri dei potabilizzatori, può provocare invece danni al cervello, demenza, Alzheimer. E si potrebbe continuare un bel po' con l'elenco uscendo pure dall'ambito della disinfezione delle acque, perché i legami a base di cloro sono fondamento di un'infinità di composti chimici nella nostra società, sostanze non presenti in natura e non biodegradabili quali pesticidi, solventi, plastiche e diossine. Tutti elementi purtroppo indistruttibili, ragion per cui ce li ritroviamo inevitabilmente a far parte della catena alimentare con le immaginabili, solite, drammatiche conseguenze sulla salute. Ma tornando all'acqua. Che si può proporre? Una soluzione che sembra ottima è la radiazione ultravioletta. Usare i raggi uv, infatti, non altera le caratteristiche (cosiddette organolettiche!) dell'acqua, non causa la formazione di trialometani e, rispetto agli altri metodi, origina una quantità nettamente limitata di sottoprodotti della disinfezione. Purtroppo il sistema va ancora, inevitabilmente, combinato col disinfettante chimico (in attesa di invenzioni migliori e più salubri) affinché nella rete di distribuzione non proliferano microrganismi. Tuttavia la percentuale di disinfettante introdotta è comunque limitata rispetto al meccanismo odierno in cui negli impianti si operano, come si diceva, pesanti potabilizzazioni mediante clorazione e processi di coagulazione con sostanze potenzialmente pericolose per la salute (i cui costi paghiamo profumatamente anche in bolletta). Anche le tecniche di microfiltrazione e quelle ad osmosi inversa (con filtri a grafene che fanno passare solo la molecola dell'acqua) non aggiungendo prodotti chimici, forniscono ottimi livelli di depurazione e un impagabile vantaggio per la nostra salute. Ma, come sempre, la soluzione migliore diventa applicare il sacrosanto principio di precauzione, fermare l'inquinamento incontrollato ai danni dei nostri corsi d'acqua, mantenere la purezza delle falde acquifere, preservandole e proteggendole da ogni genere di contaminazione. Lettera Firmata ------------------------------------------------------------- FONTI: Giorgio Moretti Valutazione dei rischi e dei benefici derivanti dal trattamento delle acque destinate al consumo umano. Laboratorio di Epidemiologia Ambientale. Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica, Università degli studi di Padova. Kogevinas Meta-analysis of studies on individual consumption of chlorinated drinking water and bladder cancer. Villanueva CM, et al. J Epidemiol Community Health. 2003. Morris Chlorination, chlorination by-products, and cancer: a meta-analysis. Morris RD, et al. Am J Public Health. 1992. Tuthill, R. W., R. A. Giusti, G. S. Moore, and E. J. Calabrese. 1982. Health effects among newborns after prenatal exposure to ClO2-disinfected drinking water.

 

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Commenti 1
  • Ugo

    Fermare l'inquinamento:recentemente sul territorio mugellano su segnalazione degli abitanti sono intervenuti i carabinieri "forestali" e diversi campi sono stati posti sotto sequestro .Su dette superfici vi sono state scaricate tonnellate di prodotti "certificati idonei" ....cosa che poi non lo erano. Sicuramente ci sono accertamenti per valutarne la completa realt, anche quella non segnalata inizialmente.Grave il fatto che ci possano essere certificazioni che rendono lecite simili operazioni. Adesso da come si provveder potremo gi valutare come si tutela il territorio ,la lsalute,l'inquinamento. Gli abitanti devono vigilare e chi di dovere intervenire. Natalino

    rispondi a Ugo
    mar 27 marzo 2018 09:05