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Acqua, quale futuro? Ecco gli ostacoli al ritorno al pubblico. Borchi: "Ma cambiare si può"

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Acqua, quale futuro? Ecco gli ostacoli al ritorno al pubblico. Borchi: Ma cambiare si può Acqua, quale futuro? Ecco gli ostacoli al ritorno al pubblico. Borchi: Ma cambiare si può © n.c.
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La riflessione del sindaco di Vaglia, Leonardo Borchi, che potrà essere molto utile per tutti i mugellani. Perché, forse, è inutile solo lamentarsi:

Questa volta ho esagerato io. Ho toppato una pec arrivata in zona cesarini che avvertiva che l'assemblea era ritardata di un'ora. “Ma come, non c'è proprio nessuno!?” Sala dei ricevimenti di Palazzo Bastogi. Tante sedie imbottite di rosso: tutte vuote. Va bene che i politici sono sempre in ritardo! Però mi sembrava troppo. Comunque poi altri, che non erano stati avvertiti, mi hanno raggiunto, per realizzare quindi tutti insieme la causa della defezione generale. Conferenza della zona 3 medio Valdarno dell'AIT. Si parlava di carta dei servizi che deve rispettare il gestore. Cioè Publiacqua. Lo sapete che davanti ad uno sportello della società non dovete aspettare più di 15 minuti? (se sarà aggiornata la carta, dopo, saranno 10). Se succede potete chiedere di essere risarciti: 30 €. E così per tutta una serie di rapporti dall'invio della bolletta, al tempo minimo per il suo pagamento, al tempo dell'allacciamento alla rete, alla risposta del call center......Interessante. Prendete nota: Carta dei Servizi del gestore Publiacqua, da consultare sul sito dell'AIT . Il punto in questione è stato rimandato (analogamente al PEF dell'ATO rifiuti di ieri) in attesa di avere una relazione dal direttore sulle ricadute del fatto che si andava a modificare le condizioni delle premialità per il gestore. Cioè migliori servizi per più soldi da caricare sulle bollette. Si è sviluppata invece a latere una discussione sulle disfunzionalità del sistema idrico integrato e la sua gestione. Vale a dire l'impossibilità per i sindaci di controllare il gestore e di avere voce in capitolo sulle questioni fondamentali: programma di investimenti, costruzione della bolletta con i suoi costi. Il là l'ho dato io prendendo la parola, spostando la discussione sull'ipotesi, ventilata a mezza voce, che alla scadenza della convenzione attuale con Publiacqua, nel 2021, questa sia rinnovata. Se vogliamo che la gestione dell' acqua ritorni pubblica, occorre che il gestore sia una società di diritto pubblico, non una SpA che per missione mira a fare profitti. Una società che risponde direttamente ai comuni, unici soci, non come ora dove il 40% delle quote le detiene ACEA. Se la società fosse pubblica non esisterebbe il paradosso per cui ora Publiacqua interviene con investimenti, che vanno ad aumentare il suo capitale sociale, pagandoli con i soldi dei contribuenti. E che tipo di investimenti! Basta che Publiacqua sostituisca una barra di 6 metri di tubo che quella è considerata già una manutenzione straordinaria, il cui costo va ad aumentarne il capitale. La stazione di potabilizzazione dell'autodromo a Scarperia è costata 5 milioni? Tutto valore che va a capitalizzarsi in società. Sembra che ad oggi Publiacqua abbia aumentato il proprio capitale per 800 milioni. Quindi ACEA ne potrebbe reclamare una fetta di 320, che i comuni, o il pubblico, dovrebbero sborsagli se volessero rientrare in possesso di tutte le quote. Ad ACEA, poi, è stato trasferito in questi ultimi due anni tutto il know how, le competenze, della società. Tutti i tecnici pensanti si sono trasferiti anche fisicamente a Roma. Questo cosa vuol dire? Che se domani i sindaci si riprendessero totalmente Publiacqua ne riceverebbero uno scatolone privo di conoscenze tecniche e strategiche, che rimarrebbero ad ACEA. Queste sono solo alcune delle questioni importanti che, politicamente, noi amministratori dobbiamo affrontare al più presto, perché il 2021 è alle porte. Il PD, il mio partito, sembra molto sordo a questi temi. Il PD, con i suoi progenitori, ha partorito e pervaso tutte queste società. Che fossero Publiambiente, Publiacqua, Quadrifoglio e tante altre (Produrre Pulito Spa, partorita dal Comune di Sesto Fiorentino, che pianificava una discarica di amianto nell'ex cava di Paterno!), i cui consigli di amministrazione, e quadri, sono stati saturati da ex amministratori del partito. Difficile tornare indietro. Però la sensibilità dei sindaci attuali su questi temi è cambiata: non si ha più la mentalità di allinearsi alle scelte calate dall'alto. Non si ha più la voglia di alzare la manina a comando. Può, potrebbe nascere una nuova fase. Io mi sono proposto per promuovere una rete di amministratori che vogliano aprire una fase di studio per rimettere tutto in discussione. Anche la legge regionale e pure quella statale. Si può. E' solo volontà politica. Augh. Il sindaco Leonardo
  https://www.facebook.com/leonardo.borchisindacoii.3/posts/135524290498589
Interessante punto di vista del sindaco di Vaglia sul tema acqua pubblica

 

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Commenti 1
  • Piero

    Molto bene. Mi piace; era ora che qualcuno iniziasse a porre le basi per abbattere Publiacqua. Per che ne pensa quella bella pas...ina di Maria Elena B.?

    rispondi a Piero
    sab 9 dicembre 2017 06:09