La notte tra domenica e lunedì la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino marocchino di 39 anni accusato di rapina impropria.
La vicenda ha avuto inizio intorno alle 2.30, quando due poliziotti delle volanti di via Zara stavano camminando, liberi dal servizio, lungo via Fiume.
D’un tratto la loro attenzione è stata attirata da un forte rumore di vetri infranti subito seguito dall’allarme acustico di un’autovettura proveniente da una delle vie limitrofe.
Svoltando velocemente in via Cennini per controllare cosa stessa succedendo, gli agenti hanno subito notato un uomo intento ad armeggiare all’altezza del vano motore di una macchina parcheggiata lungo la via e che presentava uno dei finestrini completamente infranto.
I tutori dell’ordine a questo punto, qualificandosi, si sono avvicinati al sospetto che, di tutta risposta, ha rapidamente raccolto 2 bottiglie di vetro dalla strada infrangendole e brandendole contro di loro.
Nel contempo un secondo uomo sarebbe uscito di sorpresa dall’abitacolo del mezzo scagliandosi contro uno dei poliziotti e iniziando a colpirlo con dei forti colpi all’addome.
Dopo una violenta colluttazione nella quale gli agenti sono riusciti, non senza difficoltà, a disarmare il primo dei sospetti dalle bottiglie di vetro, i due malintenzionati hanno cercato di darsi alla fuga prima in direzione Piazza Adua e poi in via Valfonda.
Dopo un breve inseguimento i poliziotti hanno definitivamente fermato l’uomo poco prima sorpreso a bordo dell’automobile presa di mira, mentre l’altro al momento è riuscito a far perdere le proprie tracce.
In possesso di quest’ultimo, infine, sono stati trovati e sequestrati un paio di forbici, una striscia di metallo ed un cacciavite.
Al momento mancherebbe all’appello la refurtiva del colpo, un telecomando per cancelli ed un dispositivo telepass, verosimilmente detenuta dall’uomo poi datosi alla fuga.
Il 39enne, già noto alle forze di polizia, è stato accompagnato nel carcere fiorentino di Sollicciano, mentre i due poliziotti intervenuti sono stati poco dopo medicati avendo riportando entrambi lesioni giudicate guaribili con 3 e 30 giorni di prognosi.
Si precisa che l’effettiva responsabilità della persona indagata e la fondatezza delle ipotesi d'accusa a suo carico, dovranno essere sempre valutate nel corso del successivo processo e che al momento la stessa è assistita da una presunzione di innocenza.