Alberi devozionali. L’ olmo di San Quirico a Uliveta © n.c.
(Seconda parte). Dopo la storia semplice senza pretese di alto livello intellettuale o culturale, dell’albero devozionale inerente al “corniolo” del Bosco ai Frati, dove vide prim’attore San Bonaventura da Bagnoregio, ( Sito OK!Mugello, sabato 30 gennaio 2016), eccoci a raccontare l’altrettanto semplice storia del secolare Olmo di San Quirico a Uliveta. Anche in questo caso la storia – o la leggenda – ci racconta che l’olmo fu piantato da quella popolazione nel lontano 1542 anno in cui il Mugello fu sconquassato da un terribile terremoto che causò moltissimi morti e gravissimi danni: da Barberino a Dicomano, da San Piero a Sieve a Firenzuola, da Vaglia a Marradi, da Scarperia a Vicchio, come si legge nel diario manoscritto di Padre Vangeschi di Pistoia che proprio quel giorno era di passaggio nel Mugello per andare a Faenza (abbiamo il suo manoscritto) e fu testimone di questa tragedia naturale. Ebbene il piccolissimo agglomerato di San Quirico a Uliveta in comune di Vicchio, con la sua chiesetta sopra una vaga collinetta, fu risparmiato; niente danni, niente morti, niente feriti. Il popolo con il parroco in testa ( sembra si chiamasse don Ubaldo Bambi del Borgo a Santo Lorenzo), per questa “grazia” ricevuta piantò l’olmo nel piccolo prato antistante la Chiesa. Pare che sia campato 480 anni. Poi è morto anzi no. Dalle sue profonde radici, dove generazioni di ulivetani hanno goduto della frescura estiva (vedi la splendida immagine del 1908 dell’avv. Giuseppe Ungania nell’opera “L’Ultimo Mugello 1900°°1920), da alcuni anni è spuntato dalla ceppaia un “discendente”, uno snello olmo che è già alto accanto al suo trisavolo, quest’ultimo come una sentinella a proteggere una lunghissima catena che non si è mai voluta staccare dalla storia e dal suolo mugellano. Se in questi racconti ci sono delle discrepanze scientifiche di alberatura, preghiamo il Prof. Valido Capodarca di intervenire e eventualmente di chiarire aspetti che sono lontani dalla nostra cultura, dato che siamo solamente semplici appassionati di storia territoriale. Nel prossimo numero si termina con la storia del secolare cipresso detto di Sant’Antonino davanti alla chiesa di San Romolo a Campestri (Continua) Anno 1908 ca. Un gruppo di personaggi davanti al secolare olmo della chiesa di San Quirico a Uliveta. Per non disperdere memoria il primo a sinistra è il N.H. Tommaso Rosselli Del Turco, il vecchio pievano don Francesco Ciulli, la terza donna da sinistra è Caterina Babbini moglie dell’Avv. Giuseppe Ungania, autore della fotografia e il cappellano don Pietro Bertelli, che poi diverrà parroco per 30 anni di San Quirico. Annoi 1998 - Giovanni Fiorelli osserva il giovane alberello nato sotto la ceppaia del secolare olmo (Foto e archivio di A.Giovannini)



Aldo Giovannini
Gentile lettore, passato l'abitato di Sagginale, sulla strada Provinciale verso Ponteavicchio, la terza strada comunale a destra sterrata, c' un cartello indicativo e sopra una collinetta si vede chiaramente la Chiesa di San Quirico a Uliveta.
Massimo
mamma mia che tronco, impressionante. Ma dov questa chiesa?
alfredo
sono queste piccole perle di storie lontane. Grazie ad OK!Mugello ed al signor Aldo
Luigi
che bello, quante storie del nostro Mugello. E chi lo sapeva?