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Alta Velocità a Firenze, riprendono i colloqui Idra-Ferrovie

Primo lungo confronto dell’associazione ecologista fiorentina coi vertici di Rete Ferroviaria Italiana.

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La mappa La mappa © ufficio stampa
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Il progetto della nuova stazione e delle due gallerie del sottoattraversamento della città di Firenze per il passante ferroviario ad Alta Velocità da Campo di Marte a Castello ha registrato una lunga fase di stallo, dopo l’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del 2013 e il fallimento delle prime due cordate imprenditoriali affidatarie dei lavori (Coopsette e Condotte).
La nuova talpa tedesca non ha mai iniziato a operare da quando, sette anni or sono, è stata montata sotto Campo di Marte. Negli ultimi anni la società Infratal costola di Rete Ferroviaria Italiana, ha provveduto ad adeguare alle nuove normative intervenute il progetto iniziale, datato 2010.
A fine novembre, Rete Ferroviaria Italiana ha aggiudicato i lavori per oltre 1 miliardo di euro al consorzio con capofila Impresa Pizzarotti & C. e come impresa consorziata Saipem.

L’associazione ecologista fiorentina Idra, che monitora il progetto sin dai suoi esordi, ha chiesto quindi di riavviare l’interlocuzione sospesa di fatto con le restrizioni legate alla gestione dell’epidemia Covid. 
La settimana scorsa ha avuto luogo così il primo incontro del presidente di Idra Girolamo Dell’Olio coi vertici fiorentini di RFI: in quasi due ore di colloquio sono stati illustrati i temi sui quali l’associazione fiorentina chiede di poter ricevere l’informazione di cui la cittadinanza avverte il bisogno alla vigilia dell’annunciata ripresa dei lavori. L’ing. Chiara De Gregorio, Responsabile Direzione Investimenti Area Centro, l’ing.  Fabrizio Rocca, Responsabile Progetti Firenze, e l’ing. Paolo Morozzi, Project Manager team Nodo di Firenze, hanno annotato con cortese scrupolo i numerosi interrogativi posti dall’associazione, riservandosi di fornire negli incontri successivi in programma le delucidazioni del caso.

Questi i titoli degli argomenti su cui Idra attende risposte:
-         i nuovi contenuti del progetto, e i relativi cronoprogrammi coordinati stazione/tunnel e scavi/trasferimenti delle terre da scavo;
-         i corollari ambientali e urbanistici delle eventuali modifiche apportate al progetto;
-         la natura e le caratteristiche dell’appalto assegnato;
-         le strategie di relazione con la cittadinanza;
-         la gestione della sicurezza dei cantieri e la tutela dei diritti dei lavoratori;
-         i modelli di esercizio programmati nel contesto della rete dei trasporti passeggeri e merci di breve, media e lunga percorrenza.

L’incontro ha permesso di mettere a fuoco un primo importante punto di convergenza fra le parti: urge, e risulta presente nelle dichiarate intenzioni di RFI, l’allestimento di un piano di comunicazione con la città che permetta di superare le lacune e le diffidenze accumulatesi nel tempo. In proposito, è stato riferito, verrà riproposto un ‘Comitato di garanzia’, sul modello di quello che, istituito ad agosto 2011 e insediato solo a marzo 2012, ebbe a estinguersi definitivamente poco più tardi, dopo che i sequestri giudiziari legati all’inchiesta della magistratura avevano bloccato a gennaio 2013 l’operatività dei cantieri. Al riguardo, Idra ha rimarcato quanto sia necessario allineare tempestivamente con le attività di cantiere le procedure di informazione, ascolto e collaborazione coi territori. Se davvero la fresa chiamata a scavare il primo dei due tunnel inizierà a operare entro il primo semestre di quest’anno, occorrerà che il quartiere di Campo di Marte abbia a disposizione per tempo tutti gli strumenti adeguati a tutelare salute, mobilità e sicurezza, e a prevenire possibili imprevisti sull’edificato: in evidenza quindi, ha segnalato l’associazione, il tema dei monitoraggi degli eventuali effetti in superficie degli scavi nel sottosuolo, con l’esigenza di conoscere nei dettagli le metodologie e le misure di precauzione da adottare.

Con Idra infine RFI si è impegnata ad accordare visite guidate al cantiere della stazione di Firenze Belfiore  e al cantiere della fresa a Campo di Marte, nonché valutare la possibilità di una traversata del Valdarno in treno fino all’area mineraria di Santa Barbara a Cavriglia, nell’aretino, recapito previsto delle terre da scavo, cortesemente promessa dall’allora ad di Infrarail ing. Raffaele Zurlo.

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