
Durante il pomeriggio di ieri mercoledì 17 giugno, i Carabinieri della Tenenza di Pontassieve hanno arrestato in flagranza del reato di atti persecutori un ventinovenne di origini nigeriane.
A seguito della segnalazione da parte della vittima, i Carabinieri della Centrale Operativa, hanno effettuato una serie di accertamenti. Dagli stessi, i Carabinieri sono venuti a conoscenza del fatto che l’uomo si era recato presso l’abitazione della sua ex convivente (dopo averle fatto pervenire numerose telefonate dal tenore minatorio) ed aveva cominciato a suonare ripetutamente il campanello, bussando in continuazione con forza al portone di ingresso.
In particolare, l’uomo la minacciava di portare via il loro figlio neonato, specificando che le avrebbe fatto del male. La donna, anche lei nigeriana di 39 anni, aveva avuto una relazione sentimentale con l’uomo da cui ha avuto un bambino. La relazione, interrotta alla fine del 2014, a causa dei comportamenti violenti, lesivi, molesti e le continue minacce di morte nei suoi confronti.
Da allora, l’uomo aveva posto in essere una serie di vessazioni e condotte persecutive nei suoi confronti che hanno originato alcune denunce a suo carico. I comportamenti dell'uomo hanno generato nella vittima stati di preoccupazione che avevano compromesso il normale svolgimento delle attività quotidiane. La storia ha avuto il suo epilogo con l’arresto dello stalker che è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Sollicciano, a disposizione del magistrato competente.