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Borgo che cambia, foto dell'ex area Torrini. Com'era e com'è...

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Borgo che cambia, foto dell'ex area Torrini. Com'era e com'è... Borgo che cambia, foto dell'ex area Torrini. Com'era e com'è... © n.c.
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Molti borghigiani, quelli cioè che hanno a cuore ed amano il proprio paese, avranno notato che a destra dell’inizio del Viale della Stazione, la vecchia fabbrica di mattoni, cemento ed affini in questo settore, della famiglia Torrini, attigua al torrente le Cale, è completamente scomparsa dal paesaggio urbanistico di quella zona, lasciando intravedere, prima dell’innalzamento di moderni edifici, i due grandi viadotti della Ferrovia Borgo-Pontassieve sul davanti e Borgo-Faenza sul retro. Proprio in questi ultimi tempi, prima della loro definitiva scomparsa, scrivemmo sull’abbattimento del grande e maestoso “Silos Agrario”, che era collocato in via Giacomo Romanelli angolo con il viale IV Novenbre, costruito nel 1936 per depositare le grasce delle fattorie mugellane. Era un complesso mastodontico costruito in cemento armato imbottito da tondini di ferro resistentissimi, tanto resistenti che il disastroso bombardamento del 30 dicembre 1943 che polverizzò le vicine Ceramiche Chini, in parte le Fornaci Brunori e praticamente tutto il viale della Stazione, il Silos non si smosse di un…centimetro. Era talmente fortificato che alcune grandi macchine per tagliare il cemento e il ferro, quando fu deciso di abbatterlo, addirittura spaccarono (!!) i loro ingranaggi. Quindi – e siamo ai giorni nostri – ecco la palazzina del Consorzio Antitubercolare del Mugello, costruita sempre nel 1936, che è servito per oltre 70 anni come poliambulatorio di prevenzione alla tubercolosi e punto di riferimento sanitario. In quel piccolo parco fra via Giuseppe Garibaldi Franceschi e via Gorizia, il Consorzio Antitubercolare faceva ormai parte, come del resto la fabbrica Torrini, di un aspetto urbanistico pluridecennale. Certo non possiamo non dimenticare nel secolo scorso, l’abbattimento delle leggendarie “Logge dei Marroni” (che delitto fu quello, un’onta indelebile dell’allora amministrazione comunale), quindi l’antico Oratorio della ”Madonna delle Cale” in piazza Gramsci, dove all’interno si venerava una antica immagine, senza dimenticarsi, dopo l’abbattimento dei capannoni delle ottocentesche Fornaci Brunori, furono abbattute, nonostante tante opposizioni, fra cui quelle del prof. Giuseppe Alpigini, del prof. Mario Bini e di Amilcare Giovannini, delle due alte ciminiere (l’Inghilterra nell’archeologia industriale, insegna), poiché salvandone almeno una, restava la testimonianza che in quel luogo per oltre 120 anni ci avevano lavorato centinaia di borghigiani e mugellani. Ma il tornaconto ha prevalso sulla socialità, sull’aspetto umano, sulla storia. Tornando al Cementificio Torrini la storia ci ricorda che fu aperto, in via Marconi (Paliano) ai primi del’ 900 da Francesco Torrini (anche il Niccolai lo scrive nella sua storia sul Mugello del 1914), per passare poi al figlio Egidio Torrini ( noto socialista borghigiano), sempre ubicato in via Marconi, per passare poi le redine della fabbrica di famiglia al figlio Francesco (noto sportivo e bravo corridore in bicicletta negli anni ’50 - gareggiava per il G. S. Giovanile “Gino Bartali”- ), il quale spostò di pochi metri (negli anni ’60, se non andiamo errati), il capannone artigianale, all’inizio del viale della Stazione (Viale della Repubblica). Scomparso Francesco in ancora giovane età, gli eredi hanno continuato il mestiere dei loro avi, fino a pochi anni orsono, quando l’attività lavorativa è cessata del tutto. Restano le immagini di una vita laboriosa delle quattro generazioni dei Torrini, mentre il luogo prenderà ovviamente un altro aspetto. Il Borgo cambia e la vita continua. In peggio. Il piccolo laboratorio artigianale Torrini in via Marconi agli inizi del ‘900. L’immagine e la didascalia è tratta dal libro “Caro vecchio Borgo – Figure, immagini e persone fra ‘800 e ‘900-Tipografia Toccafondi, Anno 1989)   L’abbandono della fabbrica Torrini all’inizio del 2000. Il totale abbattimento della vecchia fabbrica Torrini.   (Foto di A.Giovannini)

 

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Commenti 16
  • andrea di borgo

    Vale la pena leggerlo....in tema. http://lapiazzadellacultura.corrierefiorentino.corriere.it/2014/10/14/ponte-vecchio-lelogio-dellabuso-edilizio/

    rispondi a andrea di borgo
    ven 17 ottobre 2014 03:23
  • andrea di Borgo

    Che dire? Chapeau! Purtroppo, oltre ad aver perso nel tempo uomini illuminati, abbiamo anche noi( mi ci mmetto anche io per non apparire presuntuoso) perso, la voglia e la capacit di saper scegliere quelle che potrebbero essere persone "migliori" e riscoprire una democrazia che viene dal basso. Pigrizia? Ignoranza? Chiss....i risultati per non ci fanno onore.

    rispondi a andrea di Borgo
    lun 13 ottobre 2014 05:36
  • CARLO

    COME AL SOLITO PACATA E VERA, OLTRE CHE CORAGGIOSA, LA RIFLESSIONE DEL SIGNOR GIOVANNINI DOPO LA LETTERA DEL SIGNOR ANDREA. CHI E' BRAVO, LO E' IN TUTTE LE SALSE. HANNO VOGLIA DI RIGIRARE LA FRITTATA!

    rispondi a CARLO
    ven 10 ottobre 2014 05:59
  • aldo giovannini

    Gentile signor Andrea, ha perfettamente ragione, sono gli uomini capaci e non il colore politico. Un esempio storico; fra la fine degli anni '20 e parte degli anni '30 in pieno regime fascista, al di l della dittatura dei diritti civili negati e tutte le tristezze dietro, il Podest dell'epoca, il Signor Giovanni Bandini, passato alla storia per aver realizzato una porzione di Borgo fra le pi belle ed amene. Il viale della Repubblica, il viale IV Novembre, piazza Vittorio veneto, via Gorizia, Via Firenze, via Garibaldi Franceschi, via Pasabio, via Roma etc,etc. Abitazioni civili ancora ottimali, villette liberty con il giardino davanti, larghi marciapiedi, poi Il palazzo municipale, vanto ed onore delle ceramiche Chini, i monumentali Giardini municipali che costarono un occhio ( quando gli venne portato il conto svenne dietro il suo scranno). Alcuni lavori gli pag di tasca sua (vedi il Consorzio Antitubercolare e l' acquedotto a B

    rispondi a aldo giovannini
    ven 10 ottobre 2014 03:28
  • aldo giovannini

    attiloro) , cos tanto per ricordare alcune cose effettuate durante il suo mandato. Per in questo territorio tutto questo non conta, non si pu dire, perch il Bandini vissuto in un periodo che non ammette discussioni. Ma quando una persona capace, capace sotto qualsiasi ideologia. E il Bandini lo ha ampiamente dimostrato.Tante cordialit.

    rispondi a aldo giovannini
    ven 10 ottobre 2014 03:28
  • andrea di Borgo

    Sono sempre stato convinto che la buona ammnistrazione la fanno gli "uomini" e non il colore politico, uomini capaci e volenterosi posso indossare qualsiasi maglia a differenza dei mediocri che al massimo possono suonare il "clarinetto"....;-)

    rispondi a andrea di Borgo
    ven 10 ottobre 2014 11:15
  • andrea di Borgo

    Ognuno ha il governo che si merita e non ne farei una questione di "colore"...basta varcare gli Appennini per rendersene conto, la Romagna rossa da sempre ma il decoro, la pulizia e la civilt di quelle genti invidiabile....

    rispondi a andrea di Borgo
    ven 10 ottobre 2014 10:58
  • Lorenzo

    Preferirei ricordare il passato senza subirlo mai. Se non troviamo per modo di essere ottimisti non vedo come potremmo andare avanti... sicuramente l'ultima campagna elettorale stata vinta dalla coalizione PD-PSI per via dell'effetto Renzi, ma noto come, a distanza di pochi mesi qualcosa stia cambiando... per fortuna almeno adesso alle segnalazioni almeno mie si sono mossi immediatamente, avevo richiesto l'installazione di una campana per vetro e plastica il luned e il gioved c'era gi... piccole cose ma bisogna ripartire da queste...

    rispondi a Lorenzo
    mer 8 ottobre 2014 04:47
  • CARLO

    MI SCUSI SE SONO STATO DURO DI COMPRENDONIO, HO CAPITO. ED INFATTI AL POSTO DELLE MONUMENTALI LOGGE DEI MARRONI L'ALLORA AMMINISTRAZIONE A GUIDA PCI FECE COSTRUIRE I CESSI PUBBLICI! GRAZIE

    rispondi a CARLO
    mer 8 ottobre 2014 09:21
  • andrea di Borgo

    Semplice caro Carlo, sulla vecchia chiesa di Santa Reparata di Firenze stato costruito un gioiello dell'architettura grazie a lungimiranti amministratori, a Borgo si sono sbizzarriti nel costruire mediocrit...quindi, non il "demolire" il problema, bens il "costruire" e chi, in nome di chiss quale "progresso", incentiva e determina scelte oggettivamente poco armoniose e deludenti.

    rispondi a andrea di Borgo
    mer 8 ottobre 2014 12:40
  • carlo

    SCUSI SIGNOR ANDREA, MA NON HO CAPITO IL NESSO. SE LO SPIEGA MI FAREBBE PIACRERE.GRAZIE

    rispondi a carlo
    mar 7 ottobre 2014 07:41
  • MARCHETTI RENZO

    RINGRAZIO LA REDAZIONE IN PARTICOLARE IL GRANDE ALDO GIOVANNINI CHE NEL RACCONTO MI HA FATTO RIVIVERE LA MIA GIOVENTU'HA ILLUSTRATO TUTTE LE BELLE COSE CHE AVEVA BORGO SN LORENZO :LE FABBRICHE, LE COSTRUZIONI LE ORMAI FAMOSE LOGGIE PER FAR POSTO ALLE CASE POPOLARI.IL GIORNALE MI FA' RIVIVERE TUTTO IL GRANDE BORGO. SCUSATE TANTO MA SONO VERAMENTE EMOZIONATO QUANDO LEGGO I VOSTRI ARTICOLI. RINGRAZIO E SALUTO CON UN ABBRACCIO TUTTI RENZO MARCHETTI

    rispondi a MARCHETTI RENZO
    mar 7 ottobre 2014 06:10
  • andrea di Borgo

    Con questi discorsi, scusate, Santa Maria del Fiore non sarebbe mai nata, come pure il battistero di Firenze. Il problema che non ci sono i Brunelleschi ma i Baggiani e i Bettarini.

    rispondi a andrea di Borgo
    mar 7 ottobre 2014 04:55
  • CESARE

    complimenti ancora una volta per aver saputo illustrare con pochi tratti la demolizione nell'area ex Torrini, rammentando anche le altre quelle che hanno distrutto le testimonianze: proprio Borgo che cambia ! In meglio ?

    rispondi a CESARE
    mar 7 ottobre 2014 03:34
  • CARLO

    finale verissimo!

    rispondi a CARLO
    lun 6 ottobre 2014 05:17
  • teresa

    meno male, in questo totale appiattimento, c' qualcuno che ci ricorda un po di storia paesana.

    rispondi a teresa
    lun 6 ottobre 2014 05:08