Ass. ambientaliste © nc
Numerose associazioni ambientaliste e territoriali si sono espresse a sostegno della Regione Emilia-Romagna nella decisione di opporsi al progetto eolico “Badia del Vento”, previsto al confine con il Comune di Casteldelci, nel cuore del Montefeltro. Tra le realtà firmatarie figurano Italia Nostra (sezioni di Arezzo, Firenze, Valmarecchia e Maremma Toscana), WWF (Rimini e Forlì-Cesena), Club Alpino Italiano – Regione Toscana, Amici della Terra, Altura, I Cammini di Francesco in Toscana, Coalizione TESS – Transizione Energetica Senza Speculazione, Atto Primo – Salute, Ambiente, Cultura ODV, oltre a decine di comitati locali dell’Appennino tosco-romagnolo e marchigiano, come Crinali Liberi Londa, Comitato Tutela Crinale Mugellano, Appennino Sostenibile e Parma Città Pubblica APS.
Un appello per una transizione ecologica equilibrata
Le organizzazioni ambientaliste sottolineano che la loro presa di posizione mira a promuovere una transizione ecologica autentica, capace di coniugare energia pulita e tutela del territorio. Secondo le associazioni, la scelta della Regione Emilia-Romagna rappresenta «un atto di grande responsabilità» perché mette al centro la protezione del paesaggio, della biodiversità e della sicurezza idrogeologica.
“Non possiamo accettare che le energie rinnovabili diventino un pretesto per interventi invasivi su territori fragili” – si legge nel documento congiunto.
Le realtà firmatarie chiedono inoltre l’intervento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per evitare quello che definiscono “uno scempio ambientale e paesaggistico senza precedenti nel Montefeltro”.
Critiche alla Regione Toscana
Nel comunicato, le associazioni puntano il dito contro la Regione Toscana, accusata di un “atteggiamento di prevaricazione” per aver autorizzato progetti eolici nelle aree di confine e più deboli, come nel caso di Badia del Vento, mentre in passato avrebbe bocciato impianti in zone iconiche come le Crete Senesi o la Maremma. Una scelta definita «profondamente irrispettosa delle comunità confinanti».
Paesaggio, turismo e comunità locali
A sostenere la Regione Emilia-Romagna significa, per le associazioni, difendere boschi, montagne e fiumi, ma anche tutelare il patrimonio paesaggistico che rappresenta «l’anima del turismo e la base vitale delle comunità locali».
Il comunicato evidenzia come i progetti eolici industriali possano generare costi ambientali e sociali a carico del territorio, mentre i benefici economici restano limitati ai promotori e ai proprietari dei terreni.
“La vera sostenibilità richiede equilibrio e attenzione ai territori più fragili – concludono – solo così la transizione energetica potrà essere un vero investimento per il futuro.”
Associazioni e comitati aderenti
Tra i firmatari figurano:
Italia Nostra (Arezzo, Firenze, Valmarecchia, Maremma Toscana), WWF (Rimini, Forlì-Cesena), Club Alpino Regione Toscana, Amici della Terra, Altura, I Cammini di Francesco in Toscana, Atto Primo ODV, Coalizione TESS, Parma Città Pubblica APS, Crinali Liberi Londa, Comitato Tutela Crinale Mugellano, Appennino Sostenibile, Crinali Bene Comune, Salviamo l’Appennino Faentino Forlivese, Comitato Pro Montauto, Comitato Piano Casole, Umbria Verde Benessere Ambiente Biodiversità, Comitati Territoriali dell’Appennino Marchigiano e altri.


