Nel giugno 2001, il Tribunale di Pisa condannò Romana Del Ghingaro, madre dei quattro fratelli Bimonte, a due anni di reclusione per violenza sessuale. Giovanni Bimonte, il padre, fu condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione, mentre il nonno materno, Delfo Del Ghingaro, ricevette una condanna di quattro anni e sei mesi di reclusione. Queste sentenze furono confermate dalla Corte di Appello di Firenze e dalla Cassazione.
Tuttavia, in data odierna (mercoledì 21 giugno), la Corte di Appello di Genova ha accolto la richiesta di revoca della condanna presentata da Romana Del Ghingaro, assistita dall'avvocato Giovanni Marchese del foro di Firenze. Romana Del Ghingaro ha presentato anche la richiesta di revoca delle condanne in qualità di erede del marito e del padre, entrambi deceduti. Come risultato, tutti i condannati sono stati assolti in quanto il fatto contestato non sussiste.
La decisione di assoluzione è stata influenzata dalla testimonianza di uno dei fratelli Bimonte, il quale ha confermato quanto già dichiarato nel processo dinanzi al Tribunale di Firenze contro Fiesoli e gli altri membri della setta del Forteto. Il testimone ha affermato che lui e i suoi fratelli erano stati costretti dalla setta ad accusare i propri genitori e il nonno, utilizzando il meccanismo dei chiarimenti, che si è rivelato una vera e propria tortura psicologica inflitta a tutti i minori affidati al Forteto.
Il testimone ha sottolineato che, in retrospettiva, l'allontanamento dei fratelli Bimonte dai genitori, avvenuto all'epoca, era inspiegabile, considerando che i problemi sarebbero potuti essere risolti con misure diverse. Ha inoltre confermato di non aver mai visto la sorella nata nel 1998, la quale fu immediatamente sottratta ai genitori e data in adozione proprio a causa delle accuse rivolte ai genitori stessi, accuse per le quali oggi sono stati definitivamente assolti.