
Sinistra Italiana Toscana lancia un appello forte e chiaro in vista delle elezioni regionali: la tutela ambientale deve essere una priorità, e la gestione del settore lapideo non può continuare a seguire logiche puramente economiche, a discapito del paesaggio e della comunità.
La federazione lucchese del partito mette al centro del dibattito la questione degli usi civici e della gestione delle cave, criticando la posizione dell’attuale maggioranza regionale, accusata di esaltare il valore economico dei giacimenti marmiferi senza considerare il loro impatto ambientale e sociale. La progressiva distruzione delle Alpi Apuane e del comprensorio di Carrara viene indicata come un modello da evitare, perché ha generato profitti privati senza una reale redistribuzione della ricchezza e con ricadute occupazionali sempre più limitate.
Il caso del Monte Altissimo diventa emblematico: la Regione Toscana ha avallato la proposta di conciliazione tra Henraux Spa e il Comune di Seravezza, che sancisce la proprietà privata di quasi 2 milioni di metri quadrati di terreni tra il Monte Altissimo e il Monte Pelato. Per Sinistra Italiana, non si tratta di una conciliazione, ma della negazione dei diritti storici delle comunità locali, escluse dal dibattito sul futuro del territorio che per secoli hanno abitato e gestito.
La richiesta del partito è chiara: rinnovare gli organi amministrativi dell’Asbuc della Montagna di Seravezza, bloccati per il timore di una nuova bocciatura dell’accordo, come già accaduto nel 2018. L’accusa rivolta all’Amministrazione comunale di Seravezza è quella di favorire le grandi imprese estrattive, che avrebbero trasformato l’industria del marmo in un settore votato all’esportazione di blocchi grezzi, a scapito della lavorazione locale e dell’economia del territorio.
Per Sinistra Italiana, il futuro delle Alpi Apuane deve passare per una transizione ecologica reale, che rilanci il Parco Regionale e imponga regole più stringenti sul controllo pubblico dell’escavato, sul valore dei materiali estratti e sulla trasformazione locale del marmo. "Non si può continuare a devastare le nostre montagne, patrimonio comune di tutti", avverte il Dipartimento regionale ambiente di Sinistra Italiana, che chiede alla prossima amministrazione regionale di attuare un ripensamento profondo del settore lapideo, in un’ottica di sviluppo sostenibile e di rispetto per il territorio.