Il saluto fatto dal consigliere delegato della Metrocittà alle esequie del suo predecessore alla guida della cittadina mugellana
"di Mi sono chiesto in questi giorni chi fosse Beppe per Marradi e cosa Marradi fosse per Beppe. Ho scritto e cancellato più volte per cercare di rappresentare questo ma sempre mi ritrovavo a parlare del mio rapporto con lui. Poi ieri sera ho smesso di cancellare e ho capito che dovevo semplicemente raccontare chi era Beppe per me. Un amico, presente qui oggi, mi invitò ad un'assemblea pubblica per la nascita de "La Margherita".
Nella sala Mokambo del Teatro Animosi c'erano Beppe, appena diventato Vicesindaco di Firenze, e Matteo (allora giovanissimo segretario di partito). Beppe lo conoscevo bene, era stato il mio Sindaco da ragazzo ovviamente, ma soprattutto era l'amico di famiglia, le cui gesta nei vari passaggi politici romani mi venivano raccontate da babbo Sergio con un misto di ammirazione e orgoglio per avere un amico così importante.
Ho iniziato così questo lungo percorso nella politica.La mia prima volta che andai a trovarlo a Palazzo Vecchio, ricordo di esser stato accolto dal sorriso sempre solare di Marzia, e mi sentivo così piccino in quel palazzo così pieno di grandezza.Mi disse di iniziare a fare politica, e che lui che ci sarebbe stato. E Beppe c'è stato, a modo suo, ma c'è stato. anche se avrei preferito ci fosse di più.
Ci sono persone che senti sempre, continuamente. Poi ci sono quelle che senti meno ma che sai che ci sono, nelle forme e nei modi che sul momento sono i migliori. Ci sono, ti fidi e ti ci affidi.
Beppe aveva quel modo particolare di fare, un modo semplice e diretto con tutti ma traspariva lo spessore umano e culturale, sempre.
Ricordo una cena dove parlava con Vasco Errani di politica, di cultura, di prospettive, di massimi sistemi; e non c'era lo spazio per intervenire, ma solo quello per stare in silenzio ad ascoltare, ammirati: sarei potuto rimanere ad ascoltarli per ore e ore, ero come un bambino in un negozio di giocattoli.Beppe era questo per me.
Durante la mia prima campagna elettorale mi accompagnò, passo dopo passo, e in molte serate prese parola per intervenire. Faceva i suoi interventi che volavano sempre molto alto, parlava di tutto. C'era quasi a voler rassicurare i marradesi, quasi a dire "si, è giovane ma tranquilli, ci sono anche io".
E ora che ci penso, in tutti questi anni non abbiamo parlato poi così tanto: ci si vedeva agli eventi, quando veniva a cena a casa, a Crespino per l'eccidio, a Firenze, a Sesto. Ci siamo visti tanto ma in effetti non abbiamo parlato così tanto: mi sarà sembrato di più perché ogni volta che accadeva mi rimaneva qualcosa dentro. E questo qualcosa lo sento sempre, e lo porterò, lo porto sempre con me.
Piano piano sono cresciuto anch'io e non aveva più il bisogno di accompagnarmi per rassicurare però. qualche telefonata elettorale a qualcuno gliela chiedevo sempre in effetti. E non so se poi quelle telefonate le faceva, ma il solo fatto di chiedergliele, e sapere che c'era, mi bastava.
Anche quando non avevamo le stesse idee o non condividevamo le scelte ne parlavamo. e in genere in questi casi c'era anche Marzia che mediava. Le poche volte che proprio la combinavo grossa (secondo lui ovviamente, perchè per me non l'avevo combinata così grossa) venivo convocato a casa sua, cucinava il pranzo (altra sua grande passione) e in genere parlavamo di tutt'altro ma sapevo che quello era il suo modo per bacchettarmi. e senza Marzia, che altrimenti avrebbe mediato.
Parlava di politica, degli ultimi, di cultura, di cucina, del carcere. tutto con una scintilla che aveva negli occhi e che portava nel cuore. Lo sapevi e lo percepivi. E allora restavi ad ascoltare.Lo percepivano tutti, amici, colleghi, conoscenti e non c'era luogo in cui andavi senza trovare qualcuno che ti dicesse "Marradi?! Ma è il paese di Beppe Matulli!" Sì, lo è ancora. Lo sarà sempre.
Lo scorso luglio, per la prima volta che io mi ricordi, non era a Crespino per la Commemorazione dell'Eccidio. La cerimonia ovviamente si è svolta come sempre, con la consueta grande attenzione e cura, e in tanti interventi riecheggiavano passaggi dei suoi interventi degli anni prima, li ricordo bene.E' stata come sempre un Cerimonia organizzata benissimo, impeccabile, ma mancava qualcosa, mancava Beppe.
Quindi semplicemente io me la immagino così da ora in poi.
Da oggi porteremo dentro (consapevolmente o meno) parole, sensibilità, temi, visioni che ci hai lasciato e cercheremo di fare del nostro meglio. ma mancherà sempre qualcosa, ci mancherà qualcosa. Ci mancherai te.
Grazie di tutto Beppe, Buon viaggio"