Bibbia. OK!Mugello intervista lo studioso 'controverso'. La teoria sul monoteismo © n.c.
Mauro Biglino a Firenze per una conferenza. E' uno studioso, saggista e filologo torinese che per anni si è concentrato sulle traduzioni degli antichi testi sacri: ha imparato a conoscere e saper interpretare la cultura e la lingua ebraica prima sui libri e poi direttamente nelle comunità. Per più di 10 anni ha lavorato per le Edizioni San Paolo (la più importante casa editrice cattolica in Italia, direttamente dipendente dal Vaticano) occupandosi della traduzione e delle pratiche redazionali di 19 libri dell’Antico Testamento. Alcune ordinarie Bibbie per famiglie, dunque, sono state edite anche grazie al suo impegno. Nel 2010 Biglino sceglie un’altra strada e per questo viene licenziato. Dopo tanti anni, comincia a venire meno in lui la convinzione che la Bibbia sia un testo sacro come teologi o esegeti hanno sempre interpretato, ed inizia per lui una nuova vita. Da quel momento, infatti, si sposta per l’Italia come relatore di conferenze, ha scritto cinque saggi – l’ultimo, La Bibbia non parla di Dio, pubblicato a maggio da Mondadori e sempre più venduto nelle librerie -, e progressivamente ha acceso un dibattito accademico, di stampo religioso filologico e culturale nello stesso momento, che lo ha portato a confrontarsi con scienziati ed eminenti professori universitari dagli Stati Uniti fino a Gerusalemme. E lo ha poi condotto al confronto con il mondo ebraico: un mondo di grande esclusività, ma al cui interno c’è una significativa apertura mentale e un’inconsueta predisposizione ad interrogarsi anche su certezze fondamentali. La sera del 31 ottobre a Firenze, al noto Hotel Mediterraneo, si è tenuta una conferenza di Biglino in cui si è registrato una massiccia presenza non solo di curiosi ma anche di personalità vicine agli argomenti e alle tesi del torinese. OK!Mugello era presente ed è riuscito ad intervistare privatamente l’uomo che con le sue tesi sta cercando di scardinare e mettere a nudo quello che crede sia il più grande inganno di cui l’umanità è stata vittima: il Monoteismo, o meglio il -Teismo. Prima di entrare nel merito dell’intervista è essenziale fare una rapida sintesi di quali siano queste ipotesi, nella speranza che, seppur con sicura approssimazione, si possa fornire un quadro generale coerente. Si parte dal presupposto che chi scrisse l’Antico Testamento non lo fece perché fosse poi interpretato in maniera allegorica o metaforica, ma intese narrare eventi concreti in maniera cronachistica: la Bibbia sarebbe più vicino ad un libro di storia che ad uno di religione; e se letta con questa chiave interpretativa risulterebbe molto più facile risolvere delle contraddizioni a cui i teologi vanno incontro attraverso l’imposizione di dogmi e significati simbolici. Nella Bibbia le parole normalmente tradotte dall’ebraico con Dio, creazione ed eternità sarebbero errate. Non c’è nessun termine che possa essere realmente tradotto con Dio o comunque con il concetto del Dio supremo e spirituale: questo semplicemente perché l’ebraico antico è una lingua in cui non esistono termini che possano esprimere l’idea stessa di una religione trascendentale, metafisica e dogmatica. Per quanto paradossale, i termini con cui ci si riferisce alla Divinità sono al plurale, quindi il fondamento del Monoteismo è intaccato dal principio. Non ci sarebbe nessuna divinità, nessun grande e amorevole creatore: si ipotizza una mano esterna, aliena (nell’accezione latina del termine), di un gruppo di individui che abbiano influenzato la vita umana ad un certo punto della sua storia, favorendo l’evoluzione genetica dell'uomo (il famoso anello mancante) e successivamente della civiltà. In tutto questo ci sono alcune, inattaccabili certezze, lontane dalle ipotesi:
- La Bibbia come la conosciamo noi non è assolutamente quella scritta in principio, ma è frutto di un rimaneggiamento e un lavoro di riassesto operato tra il VI e IX secolo D.c e promosso dalle stesse autorità che col monoteismo perpetuavano il proprio potere. Quella che leggiamo, quindi, non è l'edizione originale.
- Esegeti, Rabbini e studiosi ebrei, quindi madrelingua, sanno da tempo che la Bibbia va intesa in senso molto più letterale di quanto non si faccia normalmente – in particolar modo nel mondo cristiano -, e concordano con Biglino su larga parte delle traduzioni, comprese quelle sull'origine dell'Homo sapiens, tranne la negazione dell'esclusività del loro Dio.
Sono concetti paradossali, percepiti come fantasiosi e valutati troppo spesso in maniera acritica: la verità, però, è che queste teorie circolano da anni e sono costantemente avallate da scienziati, biologi, filologi, storici, archeologi. Il merito di Biglino non sta nell’aver scoperto, ma semmai nell’aver unificato ed elevato a livello accademico ed intellettuale il dibattito, cercando nello stesso momento di aprire con criterio al pubblico e agli interessati. A prescindere da tutto e in ogni caso vanno riconosciute due cose: l’onestà intellettuale di Biglino
, che seppur fermo e convinto delle sue idee non pretende e non vuole imporre a nessuno la verità, e tratta solo di quello che realmente compete le sue ricerche (da autentico studioso e accademico); e in secondo luogo la dedizione di quest’uomo, che è ammirevole.
C’è una sottile linea che divide anni di studio e confronto accademico con la semplificazione e la cattiva interpretazione del suo lavoro. In qualche modo più questo viene diffuso ed esula dall'universo degli studiosi e gli interessati che se ne occupano, più è soggetto ai media, alla stampa, al rischio che sia interpretato come l’ennesima teoria scioccante e apocalittica che in qualche modo poi viene banalizzata, ridicolizzata e deliberatamente screditata. È cosciente di questo? "Ne sono cosciente e so che quello che dici è vero: c’è il concreto rischio che tutto venga ridicolizzato. Studio la Bibbia, la traduco e mi confronto con altri studiosi di livello internazionale dal quale sto trovando importanti conferme. Ma la verità è che il rischio di fare allarmismo e speculazione su quello che dico c’è eccome. Sono consapevole che molti sentendo parlare di possibili visitatori o alieni che hanno indirizzato - e forse indirizzano ancora - il percorso dell'uomo potrebbero approcciarsi con significativi pregiudizi: ma io vado avanti fermo e convinto col mio lavoro, con il mio metodo critico ed interpretativo. Chi vorrà seguirmi non lo decido io, come del resto non cerco assolutamente di impormi a nessuno. Ma la verità è innegabile: chi legge la Bibbia non può non porsi delle domande e non può non notare evidenti contraddizioni che qualcuno ha fatto di tutto per nascondere".
Come vive gli attacchi personali che le vengono mossi? Come quello degli ebrei che la screditano perché si occupa di Bibbia non essendo madrelingua. Ci sono molti studiosi e professori di rinomate università che l’appoggiano o la sostengono: non sarebbe utile cercare di coinvolgere in prima persona altri nel suo lavoro? Dieci Biglino sarebbero meno attaccabili rispetto ad uno solo. "Vivo gli attacchi personali con la coscienza e la consapevolezza che non posso farci niente: era ovvio che arrivati ad un certo punto si cominciasse ad attaccare la persona per screditare l’idea. Molti dei miei detrattori mi attaccano, anche con insulti pesanti, eppure non accettano confronti diretti con me e non riescono a dare una spiegazione plausibile e sensata che possa smentirmi. Io non avrei problemi ad ammettere i miei errori: solo che devono dimostrarli e non lo fanno. Riguardo agli studiosi la situazione è complicata: sono sempre in contatto con molti di loro che mi supportano, mi aiutano e spesso mi guidano. Metterci la faccia però non è semplice. Io sono stato e sono minacciato, mi hanno rubato gli appunti e sono esposto quotidianamente alle accuse. Ma vado avanti per la mia strada, senza farmi problemi. Ci spero certo, ma non posso e non voglio spingere e costringere nessuno a fare come me".
Il paradigma della religione come sistema di unificazione dei popoli ma allo stesso tempo di controllo, asse portante della nostra società sia che ce se ne distacchi che lo si assecondi più o meno integralmente, potrà mai venir meno? "Il Monoteismo nasce quasi contemporaneamente tra il VI e V secolo A.c in diverse zone del mondo: questo sembra essere stato un disegno apparentemente programmato. In effetti, si è rivelato efficacissimo perché può senza dubbio essere considerato un perfetto sistema di controllo. Sistema per altro, almeno fin quando è stato possibile, da cui le grandi masse sono state tenute ben lontane, mentre nello stesso momento si richiedeva una fede cieca: non è un caso che il Vaticano per secoli abbia proibito la lettura, ma anche solo il possesso della Bibbia, e che questo fosse punibile tramite l’inquisizione. Personalmente non nego l’esistenza di un Dio supremo, ma dico solamente che la Bibbia – da cui nasce il nostro credo – non ne parla: sono altri gli individui che governavano, in modo anche spregiudicato. L’uomo comunque ha bisogno di qualcosa a cui aggrapparsi e in cui credere, e probabilmente se la religione in futuro sarà rivalutata e superata un altro paradigma prenderà il sopravvento: attualmente si sta imponendo quello economico-finanziario. Servirebbe un’etica laica e libera ma ad oggi forse non siamo pronti a questo".
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Bibbia. OK!Mugello intervista lo studioso 'controverso'. La teoria sul monoteismo © n.c.
Andrea
Grande Mauro!