Biomasse, brindisi in piazza. E Il Dado chiama in causa Ignesti © n.c.
Festeggiamenti in strada ieri (lunedì 18 luglio) a San Piero a Sieve per il definitivo tramonto dell'ipotesi di realizzare una centrale a biomasse nel sito di Petrona. E sul blog Il Dado (che da sempre ha seguito da vicino la questione) i commenti di Simone Peruzzi e Paolino Messa chiamano in causa il sindaco di Scarperia e San Piero, Federico Ignesti, imputandogli molteplici responsabilità. Li rilanciamo nell'attesa di dare voce anche alla posizione ed alle ragioni del primo cittadino nell'intervista che realizzerà per OK!Mugello il giornalista Simone Cosimelli. Paolino Messa scrive:
Prima ci hanno ignorati, poi ci hanno denigrati e poi………..ABBIAMO VINTO!!!!! Si abbiamo vinto, la gente ha vinto! Tutta quella gente che da circa due anni lotta, senza tregua, per difendere il proprio territorio da chi, per lo squallido profitto derivante dagli incentivi economici previsti per le presunte energie rinnovabili, ha tentano di installare a Petrona una centrale termoelettrica a biomasse. La gente che, a differenza di altri, si è informata ed ha informato sui rischi a cui noi e i nostri figli andavamo incontro se “l’inceneritore” fosse stato realizzato. La gente che non si è fatta intimidire dall’arroganza dei nostri amministratori, che non hanno mai perso occasione per decantare le lodi di un progetto che sin dalla nascita mostrava falle da tutte le parti. La gente che non si è arresa di fronte all’indifferenza di chi doveva stare dalla propria parte e al contrario era dalla parte di chi voleva lucrare a discapito del bene comune. La gente che ha sacrificato il proprio tempo sottraendolo al lavoro e alla famiglia arrivando anche a rinunciare ai propri risparmi pur di raggiungere quel risultato che il TAR (Sentenza TAR Toscana n. 1224-2016) ha decretato: LA CENTRALE A BIOMASSE DI PETRONA NON SI FARA’. Quello che emerge dalla sentenza in modo chiaro e preciso è che la gente aveva, anzi ha ragione! Per essere sinceri la sentenza, pur riempendomi di gioia, non mi ha sorpreso più di tanto, come non mi hanno sorpreso le parole del sindaco Ignesti! Anche questa volta il primo cittadino di Scarperia e S. Piero ha perso una bella occasione. Avrebbe potuto ammettere che lui e la sua giunta si erano sbagliati sia sul progetto sia su chi lo ha presentato. Poteva, finalmente, fare un bagno di umiltà e chiedere scusa ai propri amministrati. Invece no, pur di rimanere fedele al suo personaggio di uomo di potere incontrastato (guai a contraddirlo), ha rilasciato dichiarazioni, come quelle apparse su Il Filo . Dichiarazioni inaccettabili! Inaccettabili quando asserisce che “…..non avremmo fatto sconti e favori a nessuno. Se tutto era in regola si sarebbe realizzato il progetto. Se non lo era……”. Le cose sono due o il Sindaco e la sua Giunta hanno la memoria corta o sono in malafede. Forse il Sindaco e la sua giunta non rammentano che proprio il progetto è nato dall’irregolarità sull’assegnazione dei lotti sui cui doveva nascere la Centrale? Forse il Sindaco non ricorda che lui e la sua giunta su specifiche interrogazioni del gruppo consiliare “Lista Civica 2.0” hanno risposto in modo evasivo su chi si era aggiudicato i lotti del P.I.P. di Petrona e su cosa ci doveva fare? Forse il Sindaco e la sua giunta non rammentano tutto il loro prodigarsi nel decantare le lodi della società che avrebbe dovuto realizzare quel malsano progetto? Forse il Sindaco e la sua giunta non rammentano che il loro insediamento è avvenuto prima del rilascio dell’autorizzazione da parte della Provincia di Firenze e che avrebbero potuto bloccare il tutto proprio perché viziato dalle irregolarità commesse nella procedura per l’assegnazione dei lotti del P.I.P. di Petrona? Forse non rammentano di aver deliberato, a dispetto di una norma nazionale, la Centrale Termoelettrica a biomasse non è “industria insalubre di prima classe? Forse non rammentano, il Sindaco e la Giunta, che hanno speso soldi pubblici, quindi anche nostri, per opporsi al ricorso al TAR presentato contro la Centrale di Petrona? Inaccettabile, in quanto uomo delle Istituzioni, quando si meraviglia che una Legge regionale conta meno di una sentenza di un Consiglio di Stato o di una Legge Nazionale, forse crede di essere ancora nel Gran Ducato di Toscana? Inaccettabili solo le sue parole quando asserisce “Vedere che gli aspetti burocratici, le lungaggini amministrative frenano gli investimenti nel campo delle energie rinnovabili non mi rallegra certo. La Regione sbandiera che si deve investire nelle rinnovabili, e poi che deve autorizzare affossa tutto”. Inaccettabili perché da queste traspare tutta l’amarezza di una sconfitta personale in piena contraddizione con il “non avremmo fatto sconti e favori a nessuno”, perché la centrale, nonostante le palesi e rilevate irregolarità dal punto di vista amministrativo e le, ancor più gravi, conseguenze negative sull’ambiente e sulla salute, per lui e la sua giunta andava fatta (e a pro di chi?). Ma questa volta “cari” Sindaco e Giunta vi è andata male perché è LA GENTE CHE NON HA FATTO SCONTI a voi altri perché “senza la gente non si decide niente”. A questo punto non vi rimane altro da fare, mostrate un briciolo di dignità, ammettete i vostri errori e rassegnate le dimissioni! Chiudo questo mio scritto ringraziando di cuore il Comitato contro la Centrale a Biomasse di Petrona e tutte quelle persone, piene di amore per questa terra, che hanno fatto sì che questo scempio non avesse luogo.Simone Peruzzi scrive:
Abbiamo vinto. No. Abbiamo stravinto. Gliele abbiamo suonate di santa ragione. E il commento a caldo del Sindaco Ignesti evidenzia esattamente il farfugliamento del pugile messo Knock Out che mentre sbatte il muso sul ring rivolge all’avversario improbabili minacce. Hai perso Sindaco. E con te hanno perso tutte le amministrazioni comunali del Mugello e il tuo partito che sul progetto di bruciare ogni cosa che prende fuoco ha fatto ormai religione assoluta. E voi, fondamentalisti talebani dell’inceneritorismo, cultori della politica fatta sottobanco e degli interessi privati a discapito di quelli pubblici, bene fareste a chetarvi per sempre. Avete perso. E prima ancora che davanti al Tribunale Amministrativo Regionale, avete perso di fronte alla decenza, alla dignità e al senso della politica. Politica alla quale noi, con vostro enorme dispiacere, crediamo ancora. E infatti, proprio a causa del nostro impegno, avete battuto il muso. Se non ci fossimo impuntati, se non avessimo avuto voglia di studiare, di comprendere, di estorcervi mezze parole sulle quali abbiamo provato a ricostruire il disegno perverso che avevate orchestrato, tutto sarebbe andato liscio, per voi. E oggi saremmo qui a patire gli effetti dell’ennesimo scempio del territorio e della democrazia che qui nel Mugello avete reso a livello di carta da culo. Non vi è bastata la TAV, con le decine di discariche di rifiuti speciali spacciate per “zone di ripristino ambientale” e con il disseccamento di decine di falde idriche e del torrente Carza. Non vi basta la vergogna della raccolta rifiuti più iniqua e scellerata che comporta un’addizionale del 20% sulla tassa rifiuti a carico dei cittadini per non aver, colpevolmente e intenzionalmente adempiuto alla differenziazione della raccolta per almeno il 65%, mantenendola ben al di sotto del 40%. Con la conseguenza di un carico di rifiuti enorme da conferire in discarica. Ah già ma voi siete quelli dell’inceneritore di Case Passerini, così si risolve tutto. E allora chi se ne frega se la gara pubblica per l’ATO alla quale partecipano vostre società (perché le partecipate sono roba vostra), ha dovuto mandare deserta la gara perché queste società hanno dichiarato cose che non erano compatibili con i requisiti. Non vi basta mantenere, unica realtà in Europa, la deroga al rumore per 300 giorni l’anno in favore dell’autodromo del Mugello, condannando i cittadini ad una tanto assurda quando pesante convivenza con un inquinamento acustico senza pari. Non vi basta costringere tutta la cittadinanza ad una fornitura di acqua a costi spropositati e senza alcuna garanzia, con centinaia di perdite idriche e con numerose interruzioni di servizio, pur vivendo in un territorio dove c’è una fonte idrica di prima qualità sia per portata che per tipologia di acqua. Fonte assegnata in concessione ad una multinazionale alla quale il Comune di Scarperia e San Piero non chiede nemmeno i 2 euro al metro cubo previsti dalla legge regionale, fermandosi a quei 65 centesimi che puzzano di elemosina e non garantiscono nemmeno il riconoscimento di un minimo indennizzo da parte di una società che puntualmente, ogni anno, si barrica dentro il Palazzo dei Vicari per ostentare il proprio lusso e maramaldeggiare con massimo disprezzo della cittadinanza alla quale, appunto, non rilascia nemmeno il giusto compenso per lo sfruttamento di un bene collettivo. Perché, con buona pace dei nostri amministratori e dell’Amministratore Delegato Nestlé, il 97% dei nostri concittadini ha votato al referendum per l’acqua pubblica e bene farebbero gli amministratori a riconoscere questo come un bene dell’umanità e non come un prodotto per fare business. Non vi basta aver passato sotto un colpevole e colluso silenzio una vicenda atroce e vergognosa come quella del Forteto la quale, proprio due giorni fa ha trovato un suo parziale epilogo, sancendo quello che anche la Commissione regionale ha denunciato come “sistema” e che soltanto voi ciechi amministratori non avete voluto vedere. Non vi basteranno in questo senso le vostre moine autoassolutorie per farvi perdonare dalle centinaia di vittime di violenze, stupri, torture al limite della schiavitù, perpetuate per 30 lunghissimi anni dentro questa amena valle dominata dal vostro modello politico aberrante. Vergonatevi. Del Forteto prima che di ogni altra cosa. Ma vergognatevi. E adesso, finalmente, i cittadini hanno alzato la testa. 7500 firme che non sono state minimamente prese in considerazione. Due manifestazioni di 500 persone che chiedevano semplicemente un confronto su un tema che è e deve rimanere di interesse collettivo: l’ambiente è cosa da rispettare e non da dare in mano a speculatori e affaristi di dubbia competenza. Sia istituzionalmente che pubblicamente vi abbiamo chiesto di incontrarci. Abbiamo fatto nascere un Comitato che è sopravvissuto al passare dei mesi. Ve lo avevo detto in aprile 2015, dentro il Cinema Garibaldi, durante una delle tante manifestazioni di informazione che noi abbiamo fatto e che voi avete disertato, ve lo avevo detto citando Gandhi: prima ci ignorano, poi ci deridono, poi ci combattono, poi si vince. Ero certo della vittoria. Perché una cialtronata come quella che avete fatto non poteva reggere nemmeno se nessuno vi dava contro, figuratevi se poteva reggere ad un confronto politico con decine di cittadini che hanno mantenuto altissimo il livello di impegno in questa battaglia. Vi abbiamo dato lezione di come si fa politica. Via abbiamo dato lezioni di democrazia. Vi abbiamo insegnato che cosa è una centrale a biomasse (perché voi non ne sapevate e non ne sapete una sega). Vi abbiamo insegnato quali sono le conseguenze ambientali e sanitarie di una centrale che brucia 18.000 tonnellate di biomassa, dandovi comunque credito sul fatto che avreste bruciato solo biomassa e spiegandovi però che c’è una bella differenza tra una centrale che brucia 300 tonnellate ed una che ne brucia 18.000; che c’è una bella differenza tra una centrale che conferisce energia termica per il teleriscaldamento di locali pubblici ed una che essicca pellet per fare business privato; che c’è una bella differenza tra una centrale che ne sostituisce una che precedentemente andava a gasolio e una che viene implementata ex novo in una zona completamente metanizzata. Ma niente avete mantenuto la vostra ignoranza con protervia e con addirittura minacce di querele. Peccato che davanti ai giudici vi ci abbiamo portati noi: diversi esposti e un ricorso al TAR che ci avevate impedito inizialmente perché avete mantenuto occulto tutto il progetto, denunciando implicitamente che qualcosa di poco trasparente stavate per ordire. Ma noi, con la caparbietà di chi non ha nulla da perdere e con la convinzione che il benessere pubblico, anche il vostro e quello dei vostri figli, siamo andati avanti. Abbiamo continuato a studiare: prima con la richiesta di ritiro dell’autorizzazione in autotutela e poi, in considerazione della vostra risposta, con tanto di Delibera di Giunta, con un ricorso al TAR che, come dichiarato nella sentenza era legittimo proprio in conseguenza al vostro rinnovato deliberare. Vi abbiamo insegnato anche come ci si muove in ambito istituzionale. Noi, che ci siamo autotassati, che abbiamo raccolto i soldi per il ricorso tra la popolazione e che nulla ne sapevamo di cavilli burocratici e di giurisprudenza. Ci siamo fatti una cultura anche qui e vi abbiamo sbugiardato. E adesso, per favore, anzi no, senza nemmeno per favore, perché mi sono rotto i coglioni delle buone maniere, adesso, senza fronzoli e senza menate, piantala, Federico Ignesti, di affermare cose che non stanno né in cielo né in terra. Sono mesi, anni ormai, che barcolli sul filo delle improbabili affermazioni in politichese, senza un minimo di credibilità, affermazioni sistematicamente smentite, una per una, con dovizia di particolari. Non puoi, adesso che il tuo progetto è andato a farsi fottere, affermare che “lo avevi sempre detto”. No. Tu avevi sempre detto il contrario. E non solo lo hai detto, lo hai anche fatto. Nel tuo programma elettorale si parlava di questo progetto. L’ex Presidente della Pianvallico, società che tu governavi per gran parte delle quote, era stato Sindaco di Scarperia, uomo di punta del tuo partito da sempre, coinvolto in buona parte delle scelte politico-economiche di questo territorio. Avete fatto tutto di nascosto. Avete difeso il soggetto imprenditoriale dichiarandone l’affidabilità senza averne minimamente valutato le referenze. E se lo aveste fatto bene vi sareste guardati dal conferirgli tutta questa fiducia. Però era partner nemmeno tanto occulto del vostro partito. Tanto bastava. Non avete mai voluto confrontarvi pubblicamente su questo progetto. Tutte le vostre dichiarazioni sono state puntualmente smentite. Avete, al limite del falso ideologico, deliberato che la centrale di Petrona non era riconducibile ad una centrale termoelettrica e, conseguentemente, avete inviato questa memoria alla Città Metropolitana per contrastare la nostra richiesta di sospensione dell’autorizzazione in autotutela. Vi siete schierati formalmente come nostra controparte nel ricorso al TAR, a fianco della Renovo. Spendendo soldi di noi cittadini siete andati contro a quanto molti cittadini hanno cercato di difendere: il bene pubblico, il territorio, l’ambiente. Tu, Sindaco, che per legge dovresti essere il primo a tutelare i tuoi concittadini, facendo quello che in Italia hanno fatto decine di Sindaci, ovvero ricorrere tu al TAR contro questo progetto, hai invece tenuto le parti del privato. Fino ad oggi ho sempre pensato che ci fosse solo della mediocrità e dell’incompetenza. Ma dietro tutto questo progetto non possono esserci soltanto dei cialtroni. Quali interessi ci stanno dietro? Adesso basta. I cittadini si sono finalmente mossi ed hanno disvelato il torbido di questo progetto. I cittadini hanno vinto. Non tu Sindaco, Non la vostra politica. Dobbiamo partire da qui. Non possiamo lasciare che questa vittoria si esaurisca in un semplice “punto e a capo”, lasciando in mano a questa gente il governo del nostro territorio. La battaglia è appena cominciata. Difendere il bene comune significa impedire che questi amministratori che hanno imperversato per anni continuino con il loro malgoverno. Non so chi mai potrà sostituirli. Non vedo coalizioni possibili per contrastare il partito unico che devasta la politica locale. Ma vedo tanti cittadini competenti (e per essere più competenti di loro ci vuole comunque poco), motivati e pieni di una passione per la difesa dei diritti. Mi basta questo. A noi non interessa il potere. A noi interessa la politica al servizio della gente. Detto questo, Ignesti, se hai un minimo di dignità umana e di coerenza politica, dimettiti.Clicca qui per leggere l'articolo sul blog Il Dado.
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[…] vittoria dei cittadini con il pronunciamento del Tar contro la centrale a biomasse di Petrona (clicca qui). Poi nel mese di novembre e nell’ambito delle celebrazioni per i 50 anni […]
Antonio
Caro OK!Mugello avete imitato Dagospia, complimenti per le belle parole che ho letto.