Borchi, il Pd e la polemica infinita. Botta e risposta sulle farmacie. Parliamone, di domenica
Oggi (domenica 10 giugno) la rubrica di OK!Mugello torna sulla questione delle farmacie comunali a Vaglia e sulla chiusura di quella di Bivigliano. Con il Pd che accusa il sindaco di togliere alla frazione un importante servizio sanitario e Leonardo Borchi che invece afferma che tale servizio era in perdita e scarsamente utilizzato. Ma ecco vari contributi. Prima la nota del Partito Democratico (l'ultima giunta in redazione) che ribadisce le proprie ragioni, accusa io sindaco di voler chiudere un servizio e lancia una raccolta firme. Poi le ragioni di Borchi apparse l'altro giorno in un articolo su La Nazione: La nota del Pd:
Vaglia e Pratolino a privati, a Bivigliano i cittadini raccolgono le firme contro la chiusura Vaglia, al Sindaco non piace la Farmacia del Comune Il PD insiste: mantenere e migliorare il servizio in tutte e tre le frazioni Vaglia, 8 Giugno 2018 – Sulla salute dei cittadini non si scherza, ma a Vaglia si fa eccezione. Anzi, il fumo negli occhi lanciato dal Sindaco, se continua così, genererà un picco di richieste di collirio. E a Bivigliano saranno dolori. Il servizio di farmacia lì non sarà più attivo, come ha confermato dopo l’assemblea pubblica promossa dal PD, il primo cittadino dalle colonne della Nazione di venerdì. Ma non è l’unico dolore di cui soffrirà il nostro comune. Infatti l’Amministrazione intende privatizzare il servizio della farmacia a Pratolino e Vaglia, escludendo a priori Bivigliano dove semplicemente si tirerà giù il bandone. La giustificazione portata dal Sindaco non regge: ovvero che un servizio privato avrebbe servizi più qualificati del pubblico, ma in base a cosa? Evidentemente è una questione di organizzazione, gamma dei servizi offerti, capacità di innovazione, sinergie con le associazioni presenti a Vaglia, la Misericordia in primo luogo. E allora, il Sindaco ha dedicato qualche ora del suo tempo a verificare un piano di riorganizzazione e di rilancio della Farmacia comunale, coinvolgendo chi di queste cose se ne intende ? Parliamoci chiaro, la salute dei cittadini è una cosa seria, e dipende anche dal mantenimento dei servizi di prossimità. I bilanci devono essere piegati alle scelte a favore dei cittadini, ed alcune scelte, come quella del dispensario di Bivigliano sono investimenti sociali, non voci in perdita. E, tra parentesi, invece di fare la guerra per pochi spiccioli, sarebbe meglio che il Comune dedicasse un po' di impegno a cercare di intercettare centinaia di migliaia di euro di fondi europei o regionali che ci passano sotto il naso senza che nessuno faccia nulla. In conclusione. Il PD di Vaglia ritiene la farmacia un servizio alla comunità e come già ribadito si impegna a sostenere la raccolta firme lanciata da alcuni cittadini ma anche a proporre un modello sostenibile e realizzabile che non si limiti a mantenere il servizio, ma a rilanciarlo. La farmacia può e deve essere diffusa, capillare, utile nell'intero territorio Comune.Ecco invece l'articolo apparso su La Nazione, con le ragioni di Leonardo Borchi:
Non sarà effettuata, quest'anno, l'apertura estiva dello sportello di Bivigliano della farmacia comunale di Vaglia. Una notizia, emersa durante un'iniziativa organizzata dal Partito Democratico, e che ha provocato l'ennesimo scontro tra il Pd e il sindaco, Leonardo Borchi; che pure di quel partito è espressione (nonostante rapporti tesi). Quella delle farmacie comunali, a Vaglia, è questione annosa; tanto che già un anno fa il sindaco annunciò un bando per esternalizzare il servizio. Bando che, dopo una lunghissima attesa, starebbe finalmente per arrivare. Borchi conferma che a Bivigliano l'apertura (prevista per il 15 giugno, per 5 ore a settimana) non ci sarà: “Non offriva qualità del servizio” e “ogni giorno di apertura comportava una perdita di 305 euro”. Il futuro bando, spiega Borchi, cercherà gestori per le sedi di Vaglia e Pratolino, con la speranza di ampliare i servizi offerti e attivare un servizio di 'pronto farmaco' su Bivigliano (già tentato, senza risultati, da associazioni locali). Una gestione con la quale si conta di fare economie (tra canone e mancate spese) per 70mila euro l'anno. I tre farmacisti attuali, però, hanno chiesto di rimanere al Comune; ci sarà, quindi, da ricollocarli e trovare loro nuove e diverse mansioni, cercando di utilizzarli (competenze permettendo) per coprire dei posti vacanti (unica ipotesi nella quale i loro stipendi non rappresenterebbero una perdita). Il Pd, però, contesta le scelte del sindaco, chiede di rilanciare la farmacia (considerata importante presidio sociale) e annuncia una raccolta firme. Visto che il servizio nella frazione, affermano “non sarà nemmeno inserito in una eventuale esternalizzazione”.


