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Borgo e la Moschea: Che sia una casa di vetro. Parliamone, di domenica

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Borgo e la Moschea: Che sia una casa di vetro. Parliamone, di domenica Borgo e la Moschea: Che sia una casa di vetro. Parliamone, di domenica
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La mia riflessione di questa settimana non può che essere, dopo il vivace dibattito che si è sviluppato sulle nostre pagine nei giorni scorsi, dedicata alla Moschea di Borgo. Per dire cosa? Come direttore di OK!Mugello voglio affermare anzitutto che 'capisco' i molti lettori che hanno reagito con timore e sospetto di fronte a questa apertura. Comprendo le loro motivazioni e non credo che siano mossi da razzismo o cattive intenzioni. Pongono, invece, delle questioni fondate quando parlano di mancanza di reciprocità in molti paesi islamici (purtroppo è vero che in alcuni di questi stati, non in tutti, per la verità, non è certo possibile aprire una nuova Chiesa). Detto questo, però, devo dire che io sono un cattolico praticante e che per senso religioso (ma forse anche per un certo mio personale istinto di tolleranza) non riesco a concepire di impedire a delle persone di realizzare un luogo dove pregare. Vorrei però, e qui mi rivolgo direttamente ai musulmani mugellani, che questo luogo fosse una 'casa di vetro'. Quando dichiarato e fatto per il momento, per la verità, pare andare proprio in questo senso. Ma non basta e non può bastare. Chiedo loro, o meglio chiederei se ne avessi l'autorità, uno sforzo ulteriore. Non stiamo a nasconderci dietro un dito. Purtroppo anche loro devono riconoscere che viviamo in un periodo sotto questo aspetto molto difficile. La loro religione viene utilizzata (in modo errato, certo; da dei criminali, non da loro, ci mancherebbe) come pretesto per commettere atrocità. D'altra parte, purtroppo, devo dire che questa cosa è successa in passato anche ad altre religioni. Ma ora, l'emergenza, riguarda la loro. E allora proprio a loro è richiesto uno sforzo ulteriore di trasparenza. E' successo, infatti, che proprio nelle moschee di nascondessero cattivi predicatori. Che, contrariamente alla loro religione, propagandavano l'odio e iniziavano i giovani alle scelte radicali. Questo cosa vuol dire? Che dobbiamo fare l'equazione Islam uguale terroristi? Secondo me no. Però mi capiranno i protagonisti se chiedo massima trasparenza ed apertura. Questo potrebbe in apparenza violare la riservatezza e 'l'intimità del culto e della religione'. Ma il sacrificio, nel nome del dialogo, non può essere a senso unico. Noi italiani accogliamo, certo. Però, a mio parere, non possiamo farlo a... scatola chiusa. Non ce lo possiamo permettere. Per i nostri figli e per la nostra cultura. Nicola Di Renzone    

 

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