Borgo. I campi della Brocchi e l’antico percorso della Sieve. © n.c.
Storia delle alluvioni. Fra dicembre 2013 e i primi mesi del 2014, è caduta una quantità di pioggia davvero eccezionale e come sempre accade i campi lungo il percorso della Sieve sono stati inondati, segnatamente nel tratto verso Sagginale e Ponteavicchio, luoghi che hanno dovuto subire anche molti danni alle abitazioni inondate e sommerse negli scantinati e nei pani bassi. Fortunatamente con il lago di Bilancino la Sieve ( ma questa volta ci soino state delle discrepanze di apertura), viene regolamentata e le grandi piene come una volta (a parte i torrenti a valle ed a monte che si gettano nel fiume), non ci sono più anche se l’alveo qualche volta desta paura e timore. Un lettore del Sito Web OK!Mugello, (M.A.), amante della storia mugellana, ci chiede il motivo dell’allagamento perenne dei campi detti della Brocchi, segnatamente fra la villa sopracitata e il torrentello detto il “Formicone”; basta un po d’acqua e si formano subito delle piccole ma consistenti lagunette, nonostante che nel corso dell’anno i terreni vengono arati e lavorati per le varie semine, senza però riuscire a debellare questo inconveniente. Ebbene, rispondendo al nostro lettore, in quel tratto sopracitato e che abbiamo fotografato, dopo questa domanda, durante un battente pioggia ai primi di febbraio u.s., la risposta è molto semplice; per molti secoli, cioè da quando si è formato il fiume Sieve, il letto aveva un altro percorso, che cerchiamo di spiegare grazie ad una cartina topografica di fine ‘500 molto significativa, quando cioè fu deciso dagli architetti medicei di costruire un nuovo ponte in pietra (Anno 1618/26, autore Baccio del Bianco- ndr), raddrizzando il percorso del fiume mugellano. Infatti ponendo bene gli occhi sulla cartina allegata, iniziando da sinistra in basso, la Sieve verso le attuali piscine comunali e la chiesa di San Francesco, deviava al centro, allargava la curva dell’ansa si immetteva nei campi della Villa la Brocchi (luogo denominato Lutiano Vecchio) e dopo un’ampia curva si immetteva diritto verso i campi cosiddetti di Ripa e di nacchino. Dopo aver ultimato il ponte mediceo a dodici archi in pietra, il fiume fu “raddrizzato” come si nota attualmente. Cosa vuol dire questo; non siamo del settore, non siamo geologi, ma è chiaro che basta poco o niente affinchè le acque della Sieve dell’antichissimo percorso tornino, anche con tre gocce di pioggia, sul terreno molto basso, rispetto alla stessa villa e alla case coloniche limitrofe. Per gli affezionati lettori abbiamo numerato nella Carta Topografica di inizio ‘600, alcuni toponomi ancora conosciuti e cosi ricordati anche in questo 2014: dopo oltre cinquecento anni! I campi cosiddetti della Brocchi allagati dopo una pioggia di inizio febbraio 2014. (Foto A.Giovannini) La Carta Topografica di inizio 600; da destra n.1 (il Castello del Borgo San Lorenzo ancora circondato da mura, torri e porte d’ingresso); n. 2 (la strada che porta verso Vicchio, attuale Corso Matteotti): n.3 (l’antichissima chiesa di Sant’Andrea incorporata nel ‘700 dal Santuario del SS. Crocifisso); n. 4 (Il convento e la Chiesa di San Francesco); n. 5 (l’agglomerato delle case coloniche davanti all’attuale Casa di Riposo Giotto); n. 6 ( il fiume Sieve inizia la sua ansa verso i campi della Brocchi); n. 7 (strada fuori del castello che porta al ponte sulla Sieve, attuale via Brocchi); n. 8 ( il ponte mediceo in costruzione). (Archivio A.Giovannini)



marcello
INCREDIBILE, MAGNIFICO SAPERE L'ANTICO PERCORSO DELLA SIEVE, GRAZIE!