(Episodi della I° Guerra Mondiale – II° parte). Il 4 novembre 1918 veniva firmato a Villa Giusti presso Padova l’armistizio fra la Germania, l’Austria e l’Italia. Dopo quasi 5 anni di durissime battaglie terminava una delle più assurde e sanguinose guerre dell’era moderna. Sono passati 100 anni; i Cavalieri di Vittorio Veneto, i soldati della Grande Guerra non sono più; i parchi della Rimembranza sono scomparsi o ricoperti da erbacce e rovi, salvo rarissime realtà e i Monumenti molti fatiscenti servono a far fare l’altalena ai ragazzini o come bivacco notturno senza un minino di rispetto. Restano ricordi di episodi come questo che ci testimoniano le nostre radici. “cento libbre” e il Generale Guglielmo Pecori Giraldi. “ - Si poteva dire fortunato Guido Vitartali detto “centolibbre” (così simpaticamente soprannominato per la sua esile figura), fornaio sulla strada che mena al ponte sulla Sieve; era in panetteria, anche se al fronte, a pochi chilometri si moriva per contendere poche decine di metri di terra rocciosa all’odiato nemico tedesco. Ma anche in panetteria la vita era dura, durissima. Le cannonate erano pane quotidiano, gli attacchi e i controattacchi erano all’ordine del giorno e quante volte lo stesso pane veniva poco cotto per la fretta di toglierlo o troppo bruciato per la prolungata sosta in trincea. E poi aveva alle costole un Sergente Maggiore, severo ed arrogante, con due baffi all’Umberto che sembravano il manubrio di una bicicletta e due occhi vispi e neri come il carbone, insomma un “iradiddio”. Ma un giorno dovrà passare “nuvolo” - diceva fra se e se il buon “centolibbre” - e allora gli faccio vedere io al Sergente Maggiore chi è il Vitartali di Borgo !” La guerra era al culmine, erano momenti esaltanti e dolorosi. Quel giorno, tanto atteso giunse presto. Si era sparsa la voce che di li a poco sarebbe passato lo Stato Maggiore della I° Armata per andare a controllare in prima linea gli eventi. Già perché il vincitore del Feld Maresciallo Conrad era abituato ad andare in prima linea con i suoi soldati. Anche i panettieri ebbero l’ordine imperioso dal Sergente Maggiore di portarsi fuori e rendere gli onori allo Stato Maggiore. “Nuvolo” era in testa in sella al suo bel cavallo marrone, ma fatti pochi metri (Cadorna diceva che era duro d’orecchi e miope, ma abbastanza furbo per capire e vedere cosa gli interessava!!), una voce tuonò su tutti. Conte Guglielmoooo… alt! Lui il Pecori Giraldi detto “nuvolo” si voltò, diede un colpo indietro alle briglie e scese dal cavallo un attimo prima che il Sergente Maggiore si gettasse addosso al soldato che aveva l’ardire di fermare in quel modo il Comandante Supremo della I° Armata. “ Chi sei” disse il Generale, squadrando il soldatino. “Sono il Vitartali di Borgo, Conte Guglielmo”. “ Va bene, ma di quale famiglia, perchè a Borgo ce ne sono dieci di famiglie con codesto cognome”-. “Sono quello che porta il pane a Rimorelli (residenza della Villa dove abita il Generale - ndr), sono centolibbre!”. “E ti ci voleva tanto a dirlo – gli rispose nuvolo – come va, come te la passi”. “ Male molto male Conte Guglielmo, speriamo che questa tragerdia finisca al più prsto”: “ Finirà vedrai e un giorno torneremo tutti a casa, vittoriosi s’intende, abbi fede”.. Gli pose una mano sulla spalla mentre a tre metri di distanza il Sergente Maggiore aveva stranulato due occhi come un bove ed era impalato come un baccalà. Il Pecori Giraldi chiamò un Colonnello e gli disse qualcosa all’orecchio, rimontò a cavallo ma prima di riprendere il cammino seguito da un codazzo di ufficiali, si girò verso il Vitartali e gli disse: “ Ciao centolibbre ci rivedremo a Borgo a Rimorelli”. Sul Pasubio “nuvolo” sbaragliò con la sua I° Armata il suoi secolare nemico, vendicando fra l’altro anche suo padre, il Conte Francesco ferito dagli austriaci nel 1848 mentre portava all’attacco gli studenti universitari toscani nella leggendaria giornata di Curtatone e Montanara durante il risorgimento italiano. Ma torniamo indietro un attimo. Dissolto, il polverone che avevano sollevato i cavalli, i commilitoni guardavano esterrefatti “centolibbre” mentre il Sergente maggiore con i baffoni ancor più rigidi diede un colpo di tacchi e impeccabile salutò il soldato borghigiano mettendosi sull’attenti. “Glielo dicevo Sergente, che se un giorno passa “nuvolo” gli faccio vedere io chi è il Vitartali di Borgo…! (Continua). **** Lunedi scorso 10 settembre 2018, presso il centro Giovanile del Mugello si è riunito un Comitato Pro-Tempore, per gettare le basi nell’allestimento di alcuni eventi in occasione del Centenario della vittoria della I° Guerra Mondiale (1918-2018). Sono state programmate alcune manifestazioni, eventi, tavole rotonde, mostre etc, etc, affinchè anche Borgo San Lorenzo possa degnamente e decorosamente ricordare e commemorare questo evento della storia patria. Avremo tempo e modo di riparlarne. (Foto Archivio A.Giovannini)
Successo per la conferenza sulla "Stafexpedition" della Grande Guerra – OK!Mugello
[…] Durante la conferenza stato infatti narrato un episodio nel quale un giovane Vitartali, chiamato centro libbre per la sua modesta statura, fornaio a Borgo San Lorenzo, riconobbe Pecori Giraldi e tra i due […]
Marcello
Quanti personaggi simpatici, come centolibbre avr avuto il nostro Borgo!|
MAURIZIO
CHE RACCONTO, BELLISSIMO.GRAZIE