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Nuova piscina a Borgo, Il gruppo consiliare del PD: "Gravi ritardi e danni economici. Ognuno si assuma le sue responsabilità"

Chiedono a gran voce spiegazioni sui ritardi nella realizzazione della nuova piscina del capoluogo.

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Piscina - nuoto Piscina - nuoto © Pixabay
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Il gruppo consiliare del Pd di Borgo San Lorenzo chiede a gran voce spiegazioni sui ritardi nella realizzazione della nuova piscina di Borgo San Lorenzo. Il gruppo consiliare non è contento della risposta avuta all'interrogazione portata sulla materia in Consiglio Comunale. Il proprio disappunto lo ha mostrato anche con una nota stampa che è giunta quest'oggi in redazione e che vi riportiamo di seguente:

"I cittadini stanno aspettando di avere un impianto. L’intervento finanziato garantisce la realizzazione di una struttura a norma, efficiente e funzionale. Quale amministratore dotato di un minimo di senso avrebbe rinunciato a realizzare il progetto originario delle piscine, pensato e seguito dall’allora assessore allo sport Gabriele Timpanelli, che prevedeva la realizzazione di un nuovo impianto natatorio, in una struttura diversa, adiacente all’attuale, che avrebbe consentito la prosecuzione di tutte le attività nel vecchio impianto, fino alla realizzazione del nuovo?

Questo è il succo della risposta dell’assessore di allora e di ora all’interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo democratico circa i mostruosi ritardi sulla riapertura dell’impianto. Tutta colpa della vecchia giunta, quindi, che quando l’assessore se ne andò, preferì abbandonare il suo bel progetto, per passare al piano B: la demolizione e ricostruzione del vecchio impianto causando la chiusura dello stesso e non avendo neppure previsto il completo rifacimento delle vasche.

Peccato che nella narrazione dell’ex e attuale assessore manchino alcune fondamentali parti della storia, che non fanno comprendere la situazione reale. La prima fondamentale: il comune di Borgo San Lorenzo aveva ottenuto un finanziamento pnrr di circa 2 milioni e 400 mila euro per il rifacimento dell’impianto. Il progetto dell’assessore Timpanelli avrebbe avuto un costo stimato di circa 3 milioni e mezzo, quindi ben un milione di più. Oltretutto nel progetto non sarebbero rientrate le tribune, pertanto solo due belle vasche nuove, di cui tra l’altro, quella grande, tutta alta due metri, che avrebbe impedito lo svolgimento di numerose attività e di fatto tolto la possibilità di accedere a numerosi utenti. L’impossibilità di coprire il costo dell’opera poneva quindi due scelte: intraprendere l’opera senza portarla a compimento e perdere il finanziamento, oppure cercare un’altra soluzione per risolvere il problema di un impianto comunque a “fine vita”, con problemi sempre più enormi di gestione, che inevitabilmente sarebbe stato chiuso per non riaprire mai più. Ebbene sì, la scelta era questa e sarebbe stato un danno enorme per la cittadinanza perdere il finanziamento e l’impianto, aspettando chissà quanto l’occasione di un finanziamento maggiore.

La seconda parte della storia riguarda la questione dei ritardi. Indovinate di chi è la colpa secondo Timpanelli? Risposta ovvia, sempre colpa dei soliti noti. Ma i soliti noti, tuttavia, l’obiettivo di riaprire l’impianto per la stagione estiva lo avevano centrato. La struttura era pronta per la posa delle travi. Il ritardo accumulato all’inizio, per una variante sulle fondazioni e non sulla cupola, come dice l’assessore, avrebbe portato a ottobre come data fine lavori. ù

Ma qui siamo a parlare di riaprire forse a maggio e il danno economico e sociale è enorme e su questo ha ragione l’assessore. Ma se amministri devi prenderti la responsabilità, per metterci l’impegno necessario per seguirli questi lavori. Quindi perché la posa delle travi non è avvenuta a fine giugno? E perché si sono accumulate altre settimane di ritardo? A queste domande spetta all’assessore rispondere. L’ultima parte riguarda le varianti necessarie. Il problema delle vasche e dei filtri erano già noti, da sempre e a tutti. Sono opere che non sono potute rientrare nel progetto iniziale proprio per l’insufficienza dei fondi, questo sì. E proprio per questo avevamo già deciso di inserirli in corso d’opera e finanziarli con le economie dei lavori. Ma sei stai pensando ora a un’altra variante sei già in ritardo. La variante necessaria per il rifacimento delle vasche e la messa a norma di quella piccola doveva già essere pronta.

Se addirittura poi si sta pensando di fare anche ulteriori variazioni, magari una vasca tutta profonda due metri, lieviteranno ulteriormente sia i costi che i tempi.

I cittadini stanno aspettando di avere un impianto. Il progetto finanziato garantisce la realizzazione di una struttura a norma, efficiente e funzionale. Chiediamo quindi a questa amministrazione di concentrare i loro sforzi, affinché questo si realizzi il più presto possibile"

Gruppo Consiliare Partito Democratico

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