Il presidente della delegazione Confcommercio del Mugello Dario Cenci: “Comprendiamo la ratio del provvedimento preso dal sindaco Omoboni per evitare assembramenti. Questa fase di riapertura è delicatissima, dobbiamo far leva sulla responsabilità personale di tutti perché non si vanifichino tutti i sacrifici fatti finora. Le imprese non reggerebbero un nuovo lockdown. Per questo è importante rispettare le regole di sicurezza”.
“Questa fase di riapertura graduale delle attività è delicatissima, purtroppo non siamo ancora fuori dall’emergenza pandemica e dobbiamo far leva sulla responsabilità personale di tutti perché non si vanifichino gli enormi sacrifici fatti finora da famiglie e imprese. Per le imprese, in particolare, un nuovo lockdown equivarrebbe alla morte. Per questo è importante che ognuno rispetti le regole di sicurezza. Altrimenti, ci rimetteremo tutti, in salute ed economia”.
Il presidente della delegazione mugellana di Confcommercio Dario Cenci interviene così in merito alle polemiche suscitate dall’Ordinanza del Comune di Borgo San Lorenzo che vieta lo stazionamento in alcune piazze del paese per evitare assembramenti.
“Comprendiamo la ratio del provvedimento preso dal sindaco Omoboni: vanno evitati in ogni modo assembramenti che possono essere fonte di contagio”, sottolinea il presidente Cenci, “purtroppo, il comportamento di pochi irresponsabili compromette la libertà di una comunità intera, ma il momento è troppo delicato per poter fare dei distinguo. Quindi ben vengano le misure adottate, seppur impopolari, che servono proprio a tenere sotto controllo la situazione legata alla pandemia”.
“Se vogliamo riaprire tutto e tornare alla vita di prima, dobbiamo imparare a convivere con il virus osservando comportamenti responsabili. E servono anche più controlli per punire chi non sta alle regole. Facciamo appello al senso civico di ciascuno: il prezzo più alto di questa pandemia l’hanno pagato ovviamente quanti ci hanno lasciato la vita, ma anche imprenditori e lavoratori hanno pagato un prezzo altissimo. Chiediamo a tutti di mettersi una mano sulla coscienza: per noi chiudere un’altra volta significherebbe la fine”.