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Accertamenti a Campi Bisenzio. Violazioni amministrative in una autocarrozzeria

Dalla visura camerale ordinaria effettuata nella data dell’accertamento la carrozzeria risulta in stato “inattiva” dal 30 ottobre...

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I sigillli I sigillli © Carabinieri Forestali
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I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Ceppeto, nell’ambito di un’attività di controllo sul lecito smaltimento dei rifiuti speciali, con la collaborazione di ufficiali e agenti di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato – Servizio di Polizia Stradale di Firenze, hanno effettuato un accertamento presso una autocarrozzeria a Campi Bisenzio, la cui società aveva come oggetto sociale “Lavori di carrozzeria auto, furgoni, autobus camion e simili – riparazioni meccaniche in genere eccetera”.
All’interno del capannone, al momento del controllo, c’erano sette veicoli in lavorazione, mentre nel piazzale esterno erano depositati 29 auto e due moto oggetto di ulteriori accertamenti.

Dalla visura camerale ordinaria effettuata nella data dell’accertamento la carrozzeria risulta in stato “inattiva” dal 30 ottobre dell’anno scorso e successivamente cancellata a seguito di scioglimento in data 26 febbraio 2024. Da accertamenti presso il Suap del Comune di Campi Bisenzio, si legge in una nota, “non risulta la dovuta presentazione della Scia per l’inizio delle attività sul territorio. Non è stato inoltre individuato, da parte della ditta, un responsabile tecnico necessario per svolgere l’attività di meccatronica in violazione a quanto disposto dalla legge 122/92. Di fatto è accertato che dal punto di vista amministrativo la società non può esercitare nessuna attività commerciale sul territorio”.

All’interno sono state identificate due persone, una delle quali, di origine marocchina, era intenta al lavoro. La stessa era sprovvisto di documento di identificazione e per questo è stata condotta presso la Compagnia Carabinieri di Signa per essere sottoposta a fotosegnalamento. Da accertamenti seguenti l’uomo è risultato irregolare sul territorio Italiano, per cui i militari hanno proceduto a segnalarlo all’Autorità Giudiziaria per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello stato italiano. Sopraggiunto il titolare dell’impresa è stato informato sulle irregolarità riscontrate: fra l’altro per l’attività di verniciatura la ditta utilizza una cabina munita di due ventilatori che presentano una conduttura per le emissioni in atmosfera, ma alla richiesta di fornire le autorizzazioni necessarie il titolare non è stato in grado di fornire alcun documento. Inoltre l’autocarrozzeria produce rifiuti speciali di varia tipologia e natura sia pericolosi che non pericolosi.

Il raggruppamento dei suddetti rifiuti deve essere svolto seguendo le indicazioni del Testo Unico Ambientale, ovvero deve essere realizzato rispettando alcune condizioni dettate dalle norme che regolamentano il deposito temporaneo; i rifiuti inoltre devono essere raggruppati per categorie omogenee, nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute. In particolare i rifiuti pericolosi erano contenuti in contenitori non idonei tenuti all’aperto agli agenti atmosferici, senza indicazione del tipo di rifiuto e sprovvisti di vasche di contenimento degli sversamenti, danneggiati in modo tale da fare uscire al suolo olii e idrocarburi con inquinamento del terreno. Erano presenti cassoni “scarrabili” colmi di parti di autoveicoli, ovvero parti in plastica o parti di carrozzeria, caoticamente raggruppati, senza un criterio di separazione per l’avvio allo smaltimento

Il titolare dell’impresa è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per la gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi e il deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non sul suolo. Sempre in applicazione al T.U.A gli è stato contestato anche l’utilizzo di una cabina di verniciatura con emissione in atmosfera in assenza dell’autorizzazione prevista. Al titolare dell’impresa è stato contestato anche il fatto di avere impiegato un lavoratore straniero privo del permesso di soggiorno. L’autocarrozzeria e i rifiuti sono stati posti sotto sequestro.

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