Lunedì mattina, due carabinieri liberi dal servizio, padre e figlio rispettivamente effettivi alla Compagnia di Firenze e alla Stazione di San Candido (BZ), hanno arrestato per l’ipotesi di reato di indebito utilizzo di strumenti di pagamento e furto aggravato, tre cittadini stranieri, un 56enne algerino, un 44enne kosovaro e una 49enne rumena, quest’ultima l’unica dei tre residente a Firenze.
I due militari, notati i tre confabulare in maniera sospetta nei pressi di un atm bancario di piazzale di Porta al Prato, hanno deciso di qualificarsi e controllarli, trovandoli in possesso di una carta di debito non di loro proprietà, su cui era attaccato un post it con un pin manoscritto.
Nella circostanza i tre, non sapendo giustificare il possesso della carta, con l’ausilio dei colleghi dalla stazione di Firenze Rovezzano, sono stati condotti in caserma e, una volta perquisiti, trovati in possesso della somma di 1160 euro in contanti, posti sotto sequestro insieme alla carta di debito.
Dopo gli accertamenti è stato rintracciato il legittimo proprietario della carta, un fiorentino 85enne che ha confermato che, durante la stessa mattinata, in via Alamanni, mentre saliva sulla tramvia, era stato derubato con destrezza del proprio portafoglio contenente i documenti personali, nonché il bancomat e la somma di euro 140 in contanti e di aver già sporto denuncia per questi fatti.
Avuta contezza della provenienza della carta di debito, i tre fermati confessavano di essere stati loro a derubare l’85enne e di essere riusciti ad effettuare 5 prelievi per un importo di euro 1000.
I tre sono quindi stati dichiarati in stato di arresto per furto aggravato e indebito utilizzo di strumenti di pagamento e condotti in camera di sicurezza, in attesa dell’udienza di convalida che, svoltasi nella giornata di ieri, si è conclusa con l’emissione della misura del divieto di dimora nel comune di Firenze per l’algerino e il kosovaro, e con l’obbligo di presentazione alla Stazione CC di Firenze SMN tre volte la settimana.
Il denaro sequestrato, disposto il dissequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria, è stato restituito al legittimo proprietario. Una storia a lieto fine che ha visto protagonisti due generazioni di carabinieri.