Caso Forteto. Il 'forno' era la stanza delle punizioni © n.c.
E' stata pubblicata in questi giorni la Relazione finale della Commissione d'inchiesta del Consiglio Regionale sull'affidamento dei minori e in Toscana e in particolare sulla vicenda del Forteto e delle accuse gravissime rivolte al suo fondatore, Rodolfo Fiesoli. Vicenda (quella della comunità Il Forteto) che il 21 febbraio vedrà l'udienza preliminare contro i 23 indagati. La Commissione, presieduta da Stefano Mugnai (Pdl) con vicepresidente Paolo Bambagioni (Pd) ha approvato all'unanimità una relazione in cui definisce la comunità come un 'microcosmo dove l'abuso era la prassi'. All'interno del testo della relazione ci sono testimoninze scioccanti di ex vittime. Persone che all'epoca dei fatti erano bambini in affidamento. Che raccontano di pratiche sessuali subite anche sotto gli occhi dei genitori affidatari. E in altre testimonianze spunta anche una 'stanza delle punizioni'. Un luogo, chiamato 'il forno' (che in effetti ospitava un forno per il pane) dove venivano inflitte le punizioni per chi osava trasgredire le regole. E poi vi si legge dell'esistenza di un lessico proprio della comunità. Di come tra i suoi membri si parlasse di 'acchitare' (ossia fare 'agguati' amorosi) oppure di subire 'chiarimenti' (punizioni) o avere 'fantasie' (sessuali). Ora non resta che aspettare che la giustizia, per i reati ancora perseguibili, faccia il suo corso.


