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Catania: accuse di stalking e diffamazione online al vaglio della Procura

Un’indagine su presunte campagne denigratorie mette in evidenza i rischi dell’abuso dei mezzi digitali

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Cyber diffamazione Cyber diffamazione © nc
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Un caso di presunta diffamazione e stalking online è al centro di un’indagine della Procura Distrettuale di Catania. Secondo quanto emerso dagli atti investigativi, il Sig. "omissis" sarebbe coinvolto in una serie di episodi riconducibili a una campagna denigratoria contro il perito informatico forense Marco Marzaduri e la docente universitaria Agatina Campisi. Entrambe le presunte vittime avrebbero denunciato danni significativi, sia personali che professionali, a seguito di tali episodi.

Le accuse mosse dalla Procura
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il Sig. "omissis" sarebbe accusato di:

  • Diffamazione aggravata: con presunte affermazioni lesive della reputazione delle persone coinvolte.
  • Stalking e minacce: mediante l’utilizzo di messaggi e piattaforme digitali.
  • Violazione della privacy: attraverso la pubblicazione di contenuti ritenuti sensibili e diffamatori.

Tra le prove raccolte, la Procura avrebbe evidenziato:

  • Presunti collegamenti del Sig. "omissis" con siti web contenenti contenuti offensivi e calunniosi.
  • Messaggi di natura minatoria e intimidatoria, che sarebbero stati inviati da account riconducibili all’indagato.
  • Certificazioni mediche che documenterebbero i danni fisici e psicologici subiti dalle presunte vittime.

È importante sottolineare che tali accuse sono ancora oggetto di verifica giudiziaria e che l’indagato si trova nella piena tutela della presunzione di innocenza garantita dalla Costituzione italiana.

Le presunte vittime, rappresentate dall’avvocato Alessandro Rosario Gualtieri, hanno riportato gravi conseguenze:

  • Il sig. Marco Marzaduri avrebbe visto un significativo calo del proprio reddito professionale.
  • La sig.ra Agatina Campisi avrebbe subito ripercussioni psicologiche, incluso un infarto silente, presumibilmente riconducibile allo stress derivante dalle presunte molestie.

Queste dichiarazioni, rese dalle vittime e dai loro legali, saranno sottoposte a verifica durante il procedimento giudiziario.

La posizione dell’indagato
Non sono al momento disponibili dichiarazioni ufficiali da parte del Sig. "omissis" o del suo legale. Rimane quindi fondamentale attendere lo sviluppo del processo per acquisire una visione più completa della vicenda.

Questo episodio solleva nuovamente la questione dell’abuso degli strumenti digitali per fini illeciti. Come sottolineato dall’avvocato Gualtieri:

"È necessario che la rete sia regolamentata in modo efficace per evitare che diventi una zona franca in cui è possibile distruggere la vita delle persone senza conseguenze."

Il processo è attualmente in una fase preliminare, ma potrebbe rappresentare un precedente importante nella lotta contro la diffamazione e lo stalking online.

L’evoluzione di questo caso sarà decisiva per comprendere se e come la giustizia sarà in grado di intervenire in maniera efficace su un fenomeno sempre più diffuso, bilanciando il diritto all’informazione con la tutela della dignità e della reputazione personale.

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