Si è concluso il Centenario della nascita di don Lorenzo Milani con una cerimonia che ha visto la partecipazione di numerosi giovani e rappresentanti delle istituzioni, tra cui la Regione Toscana, il Comune e la Città Metropolitana di Firenze, oltre ai sindaci di vari comuni e rappresentanti di diverse associazioni. Presenti anche il Presidente Emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, Rosy Bindi per il Comitato del Centenario, il cardinale Betori e Agostino Burberi, tra i primi allievi di Barbiana.
Durante la mattinata, una marcia è partita dal Lago Viola fino a Barbiana, seguita dagli interventi delle associazioni e delle istituzioni coordinati da Giuseppina Paterniti. Nel pomeriggio, è stata celebrata una Messa in ricordo del Priore di Barbiana.
Rosy Bindi ha concluso il centenario affermando: "Vi consegniamo la Costituzione perché il futuro è la Costituzione e dobbiamo coltivare quel patriottismo costituzionale di cui ha bisogno il paese". Ha poi ringraziato le istituzioni e gli ex allievi di don Milani per il loro impegno nel preservare il luogo con semplicità e umiltà. Bindi ha sottolineato come don Milani fosse un cittadino esemplare, riconosciuto anche dal Presidente Mattarella, per il suo appello alla Costituzione nella difesa dei diritti dei lavoratori e nel rifiuto della guerra. Ha espresso preoccupazione per i diritti che stanno tornando indietro, come il diritto alla scuola, al lavoro e alla salute, e ha messo in guardia contro le modifiche costituzionali che potrebbero mettere a rischio il modello di democrazia italiana.
Gustavo Zagrebelsky ha esortato i giovani a liberarsi dalle mode e dal conformismo, ricordando il processo subito da don Milani per la difesa dell'obiezione di coscienza. Ha sottolineato che in alcuni casi, la non osservanza di una legge ingiusta è un atto di fedeltà alla Costituzione, ribadendo l'importanza di vivere la Costituzione con responsabilità e correndo rischi.
Il Cardinale Betori ha ricordato la ricerca di assoluto che caratterizzava don Milani, un prete fedele al Vangelo impegnato a educare i suoi ragazzi allo sviluppo di una coscienza libera. Ha evidenziato le parole chiave del centenario: "Libertà, responsabilità, bene comune" racchiuse nel motto "I care", invitando i giovani a interpretare il presente con spirito critico, come faceva don Milani.
Nel pomeriggio, è stata celebrata la Santa Messa in ricordo del Priore di Barbiana, concludendo così una giornata di riflessione e celebrazione in onore di una figura che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia italiana.