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Ceramiche medicee in ricamo. Mostra inaugurata con tante curiosità storiche...

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Ceramiche medicee in ricamo. Mostra inaugurata con tante curiosità storiche... Ceramiche medicee in ricamo. Mostra inaugurata con tante curiosità storiche... © n.c.
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Dagli organizzatori della mostra 'Ceramiche medicee in ricamo', inaugurata a Villa Pecori Giraldi, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:

Un giudizio  di notevole gradimento è stato espresso dalle tante persone intervenute all’inaugurazione della mostra di ricamo che hanno poi riempito la sala per la conferenza di Alessandro Alinari: è iniziata nel miglior modo possibile la mostra “Ceramiche Medicee in ricamo”, che ha aperto i battenti sabato scorso nella splendida cornice delle sale a piano terreno di Villa Pecori Giraldi, organizzata dalla Scuola di Ricamo di Borgo San Lorenzo in collaborazione con il Comune,  la Comunità Montana Mugello e i gestori della Villa.

Alla presenza dell’Assessore alla Cultura e vice Sindaco di Borgo San Lorenzo, Giunia Adini, la manifestazione è stata inaugurata nel segno dell’alta qualità dei manufatti delle signore della scuola, che hanno mirabilmente riprodotto, con i ricami, le figure e le greche delle ceramiche di Cafaggiolo, esponendo altresì altri i lavori eseguiti a trapunta fiorentina, a punto ombra, ma anche a punto croce, a erba, a  smock, a punto antico .

Ad arricchire l’evento va sottolineata anche  la presenza, che si ripeterà nei giorni festivi ed il sabato, della Fondazione Lisio – Arte della Seta di Firenze che ha presentato le antiche tecniche di tessitura tra cui il buratto  e lavori  svolti a mano, utilizzando seta e filati d’oro e d’argento come pure materiali nuovi, frutto delle più avanzate ricerche tecnologiche. Uno spazio della mostra è occupato dalla Primula Rossa di Pistoia, tra le poche aziende toscane che ancora si dedicano alla vendita di prodotti per  il ricamo.

Particolarmente interessante la conferenza  tenuta dal ceramologo Alessandro Alinari che ha confrontato i ricami eseguiti con le maioliche prodotte dalle Fornaci di Cafaggiolo, luogo di elaborazione e realizzazione di ceramiche di alta qualità, dedicate ad una elite.

Ne sono esempi i rari e preziosi pezzi esposti a titolo di prestito temporaneo da Alessandro Alinari e dall’antiquario Giuseppe Margheri. La storia dei pezzi ha sorpreso gli stessi organizzatori.  Le cinque maioliche  e il frammento  fanno parte di un servizio da tavola di 21 pezzi realizzato tra il 1520 e il  1524  nelle fornaci di Cafaggiolo. Il servizio, destinato all’Abate don Timoteo Carnesecchi dell’Abazia Vallombrosana di Santa Reparata in Salto, situata a Marradi, sulla strada che conduce verso San Benedetto in Alpe, è stato ritrovato durante il recente restauro e la trasformazione in residenze dei locali dell’Abazia. Ritrovato per altro nella fossa biologica in cui, probabilmente, era stato gettato a causa di una pestilenza. Il raro piatto con le palle dei Medici in rilievo è riferibile alla presenza presso le Fornaci di Cafaggiolo di un “esperto” proveniente da Deruta, dove era in auge la costosa lavorazione della maiolica con il lustro metallico, che obbligava ad una terza cottura dei pezzi ceramici. Lo stemma mediceo non riporta i gigli di Francia, onorificenza concessa solo a Piero di Cosimo de’ Medici detto il Gottoso e ai suoi discendenti: potrebbe riferirsi al figlio di Lorenzo di Pierfrancesco de’Medici che viveva nella Villa di Cafaggiolo, dove il padre aveva concesso in affitto a due vasai di Montelupo alcuni ambienti ed una preesistente fornace, annessi all'edificio. I pezzi esposti sono contrassegnati dal monogramma composto dalle lettere “S” “P” “R”  intrecciate, probabile riferimento alle iniziali dei due vasai fondatori della fabbrica: Stefano e Piero

 

 

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