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Chiuso il Congresso di ARCI Toscana. Simone Ferretti è il nuovo Presidente

Congresso dedicato alla memoria di Enrico Cavaciocchi ha visto la partecipazione di 100 tra delegati e delegate

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Simone Ferretti Simone Ferretti © Arci
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Il Congresso dedicato alla memoria di Enrico Cavaciocchi ha visto la partecipazione di 100 tra delegati e delegate in rappresentanza di tutti i Comitati territoriali della regione

Pistoia, 23 ottobre 2022. Si è concluso con l’elezione di Simone Ferretti come presidente regionale il Congresso di ARCI Toscana ospitato per due giorni dalla Casa del Popolo di Bottegone a Pistoia. Ferretti prende il testimone da Gianluca Mengozzi che ha guidato il comitato toscano di Arci negli ultimi 12 anni. Simone Ferretti, grossetano, 45anni, dentro l’Arci è cresciuto e si è formato fin da giovanissimo. Un passato da amministratore, è stato assessore alle Politiche giovanili e alla Cooperazione internazionale per il Comune di Grosseto dal 2006 al 2011. Terminata l’esperienza amministrativa, è tornato a occuparsi dell’Arci con l’incarico regionale come responsabile sui temidell’immigrazione e dell’antirazzismo e come Presidente del Comitato di Grosseto.

Un Congresso che in due giorni ha visto una grande partecipazione, con cento delegati e delegate dai territori presenti e che ha eletto il nuovo consiglio direttivo regionale composto da 80 componenti, più il presidente, di cui il 48% donne e con un’età media che scende ulteriormente rispetto all’ultimo consiglio. “Credo che sempre di più dobbiamo puntare aduna crescita della nostra associazione – ha dichiarato Ferretti in chiusura dei lavori ringraziando la platea – il contorno sul quale ci muoviamo non è semplice ma credo che riparta dai nostri Circoli, Case del Popolo e dalle nostre associazioni una sfida che lanciamo sul territorio toscano da un punto di vista culturale e sociale affinchè ci possa essere un contrasto alla destra che sempre più avanza e soprattutto una ricomposizione sociale che sappia in qualche modo parlare di noi, di diritti, di pace e di tutti quegli elementi centrali rispetto allo sviluppo della nostra associazione nel futuro”.

I 23 ordini del giorno portati in assemblea e votati all’unanimità dalle delegate e delegati coprono un ampio raggio di temi, dalla formazione dei dirigenti arci, con un occhio di riguardo per i più giovani, al sostegno della cultura diffusa dei Circoli, dal rilancio dell’osservatorio antifascista con la Regione Toscana allo sviluppo sostenibile delle basi associative. Particolarmente significativi anche gli ordini del giorno che verranno portati all’attenzione del prossimo Congresso Nazionale, sul sistema di accoglienza, sulla solidarietà internazionale ed il sostegno per l’autodeterminazione dei popoli e la vicinanza alle cause palestinesi, curde e del Saharawi e sulle politiche di genere e la libera identità.

Il fine settimana di Congresso si è aperto con il ricordo di Enrico Cavaciocchi, presidente di Arci Prato scomparso pochi mesi fa ed al quale è stato idealmente dedicato il Congresso stesso. 

Un congresso che ha rappresentato un’occasione di importante confronto con oltre venti interventi di delegati di diversi territori, a testimonianza di una volontà di vera ripartenza dopo due anni davvero difficili tra chiusure e crisi energetica. Presente ai lavori anche il presidente di ARCI nazionale Daniele Lorenzi che dal palco di Pistoia ha rilanciato l’adesione alla manifestazione nazionale per la pace che andrà in scena il prossimo 5 Novembre a Roma. 

Molte le presenze tra gli invitati delle altre associazioni e delle istituzioni che hanno portato i loro saluti. Tra questi il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessora ragionale Serena Spinelli ed i rappresentanti di CGIL, Anpi e di tutte le sigle della federazione Arci.

 

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