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Corso Corsini, soldi sprecati: interrogazione di ORA! Barberino solleva dubbi sull’uso dei fondi pubblici

Fondi vuoti e affitti costosi: il progetto di rigenerazione urbana tarda a partire mentre il Comune cerca risorse per decidere il futuro di Corso Corsini.

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Corso Corsini a Barberino Corso Corsini a Barberino
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Nonostante i fondi affittati in Corso Corsini rappresentassero una promessa di rigenerazione urbana, ad oggi i progetti sono fermi e i locali restano vuoti, mentre il Comune di Barberino continua a pagare 2620 euro al mese di affitto. È quanto emerge dall’interrogazione presentata dal gruppo consiliare ORA! Barberino, che critica la mancanza di una pianificazione concreta e l’apparente spreco di risorse pubbliche.

A seguito del terremoto del 2019, i fondi in Corso Corsini erano stati affittati per ospitare temporaneamente uffici comunali. Con la ristrutturazione e la riapertura del Palazzo Comunale, avvenuta lo scorso maggio, i locali sono stati svuotati, ma il progetto di rigenerazione urbana promesso dall’Amministrazione non è ancora partito. L’unica prospettiva concreta, al momento, è l’uso di due dei sei fondi come deposito temporaneo per le opere dell’artista Giuliano Vangi, una soluzione che però solleva perplessità, dato che esistono già locali inutilizzati adiacenti al teatro.

Nel frattempo, il Comune ha partecipato a un bando regionale per ottenere 22.500 euro per finanziare un processo di partecipazione, evidenziando come si sia ancora lontani dalla definizione di un progetto definitivo. Questo ritardo si traduce in un costo di 7860 euro per il prossimo trimestre di affitto, senza che i locali abbiano una funzione chiara.

Il gruppo ORA! Barberino ha espresso preoccupazione per quella che definisce una gestione “trascurata” della vicenda, sottolineando l’importanza di dare nuova vita a Corso Corsini, storica via del paese colpita duramente dal terremoto e dallo spopolamento commerciale. “Continueremo a monitorare la situazione – hanno dichiarato – affinché si trovino soluzioni concrete e rapide per evitare ulteriori sprechi e per realizzare un progetto di rigenerazione davvero utile alla comunità.”

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