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Aumento dei costi scolastici, PLMI Valdisieve: "Parziale vittoria a Rufina del Comitato Genitori? La mobilitazione è stata fondamentale. Tanti altri i temi per il quale battersi"

Le dichiarazioni della sezione della Valdisieve del Partito Marxista-Leninista Italiano sulla questione dell'aumento dei costi scolastici

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Mensa a scuola Mensa a scuola © n.c.
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Il 30 gennaio scorso, il Comitato Genitori Valdisieve ha reso noto, anche tramite il nostro giornale Clicca qui per leggere il nostro articolo) l’applicazione della scontistica in fattura a parziale rimborso delle detrazioni ISEE spettanti ai bambini residenti nel comune di Rufina che frequentano scuole primarie al di fuori del loro comune di residenza. Si tratta dell'ultimo aggiornamento in merito all'ampio dibattito che da diversi mesi vede coinvolti molti Comuni della Valdisieve dove ci sono stati cambiamenti nell'ambito dei servizi scolastici. Di particolare interesse per le famiglie l'aumento dei costi del servizio mensa ed i problemi, derivati dai cambiamenti sopracitati, per alcune tipologie di agevolazioni nell'erogazione dei servizi in alcuni Comuni della zona come ad esempio a Rufina. 

Del tema è tornato a parlare oggi - 13 febbraio - la sezione della Valdisieve del Partito Marxista-Leninista Italiano con le seguenti dichiarazioni: 

"Un risultato importante ma limitato, come il Comitato stesso ha affermato. Un tappa di avvicinamento alla richiesta più generale di una netta diminuzione del costo della mensa, il cui aumento i comuni di Pontassieve e Pelago hanno scaricato a tappeto sulla popolazione residente, mentre Rufina voleva addebitarlo alla fascia più debole della popolazione col “ricatto” dell’iscrizione nella scuola del suo comune.

Un risultato che tuttavia sarebbe stato impossibile senza la mobilitazione di decine di genitori. Una mobilitazione a sua volta impossibile senza l’organizzazione in un comitato che desse una voce unica alla protesta, e che ha costretto di fatto l’amministrazione comunale di Rufina a ritornare sui suoi passi cedendo in larghissima parte alle rivendicazioni dei genitori. Nello stesso periodo anche l’amministrazione di Pontassieve ha dovuto fare un passo indietro dalla decisione già presa di chiudere l’asilo nido “Ceccobilecco”, ed anche stavolta in virtù di proteste unitarie e strutturate.

Se riavvolgiamo ancora indietro il nastro del tempo, giungiamo ad una delle più sonore vittorie della popolazione della Valdisieve, quella che, dopo 10 anni di lotta organizzata, ha portato al tramonto al progetto di costruzione del mega-inceneritore di Selvapiana. Prima un comitato, poi una rete di comitati che seppero promuovere ben due manifestazioni a Pontassieve ciascuna con migliaia di partecipanti, ed una moltitudine di assemblee pubbliche, volantinaggi, ed altre iniziative informative che, assieme ai pareri del TAR, hanno fermato le sconsiderate volontà politiche di comuni e Regione Toscana. Peccato in quel contesto, non aver avuto la capacità di andare oltre fino a chiedere il rimborso degli oltre 2,4 milioni di euro già spesi in progettazione ecc. dalla partecipata AER Impianti nonostante l’opposizione della popolazione, e recuperate in alcuni anni con prelevamenti forzosi su tutte le utenze private nei comuni dell’allora ATO Toscana Centro.

In ogni caso, abbiamo molto da imparare da quello che è successo nell’ultimo decennio in Valdisieve.

Il primo insegnamento che traiamo è che non sono certo le sterili interrogazioni comunali o gli ordini del giorno delle minoranze, spesso fatte più per opportunismo che per sostegno effettivo (e ne è conferma l’assenza di certe forze all’interno dei Comitati stessi), che vengono presentati nei consigli e bocciati dalle “maggioranze” in quattro e quattr’otto senza alcun seguito.

Per risolvere un problema non è sufficiente il semplice “noi l’abbiamo detto…”; serve invece impegnarsi e lottare, soprattutto al di fuori delle stanze istituzionali che non rappresentano affatto le necessità ed i bisogni reali della popolazione.

Senza una mobilitazione corale, unitaria ed organizzata, a Selvapiana fumerebbe da anni un impianto gigantesco, i soliti si sarebbero arricchiti costringendo la comunità della Valdisieve a fare i conti con una miriade di problemi economici, ambientali e di mobilità, che si sarebbero aggiunti a quelli che già ci sono e che non sono affatto marginali.

Senza unità e lotta non si cava un ragno da un buco, soprattutto se si tratta di contrastare le politiche antipopolari delle amministrazioni comunali. La vicenda “mensa” ha mostrato chiaramente qual è l’idea di scuola pubblica che i “nostri” amministratori hanno. Ora ben venga l’allargamento del Comitato affinchè unitariamente si possa richiedere ed ottenere una riduzione netta ed importante del costo a pasto per tutti, ricordando che la scuola pubblica dovrebbe essere gratuita dalla A alla Z, anche in base alla stessa Costituzione borghese del ’48 delle quale tutti pronunciano parole al miele quando allo stesso tempo ne disapplicano anche le poche parti ancora progressiste che vi rimangono.

Anche i miglioramenti estremamente necessari in alcune frazioni ignorate da anni dalle amministrazioni comunali, passano indissolubilmente dall’organizzazione della popolazione e dal suo attivismo, e non fidandosi di quelle che si apprestano ad essere le ennesime promesse di una campagna elettorale alle porte.

Ci sono infiniti temi d’intervento: dai costi scolastici già citati, alla mobilità al collasso sia su strada che su rotaia, ad una situazione disastrosa dei medici di famiglia e dei presidi sanitari in generale, sulla quale pesa come un macigno l’assenza di un pronto soccorso vero e proprio sul territorio, solo per fare alcuni esempi.

E allora, invece di prestare orecchio a chi dice che fare una croce su una scheda ogni 4 anni è la massima espressione di democrazia e di rappresentanza esistente, organizziamoci e mobilitiamoci sui temi, quanto più unitariamente possibile, perché è questa “la via maestra” per strappare misure e provvedimenti necessari alle amministrazioni comunali ed ai partiti che le controllano, che sono ormai ridotte a meri gruppi di interesse"

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