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La crisi del centro moderato liberale in Italia

Ancora un'interessante riflessione politica di Antonella Gramigna

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Una riflessione interessante Una riflessione interessante © Pixabay
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Antonella Gramigna collega ed esperta di politica direttore di The Post, collaboratrice United state of Italy,  nonch* editorialista di Nicola Porro su Atlantico mag, ci regala ancora un'interessante spunto di riflessione sulla situazione politica italiana e regionale

di Antonella Gramigna - Negli ultimi anni, il centro moderato liberale in Italia ha affrontato una crisi profonda, caratterizzata da una perdita di consenso elettorale, nonostante le mani unite ad applaudire ai timidi risultati europei, o a livello locale qualche piccola soddisfazione relegata però ai partiti di coalizione, una frammentazione interna e una crescente difficoltà nel mantenere rilevanza politica. Questo fenomeno, ben visibile anche in regioni come la Toscana, riflette cambiamenti più ampi nel panorama politico italiano e internazionale.
Le Cause ? Perdita di Identità e Leadership di scarsa rilevanza, poco incline ad arricciarsi le maniche e a comprendere gli errori, ma che non perde tempo a darsi le pacche sulle spalle, convinti di essere i migliori.

Molti elettori, invece, percepiscono i partiti moderati liberali come privi di una chiara identità politica e di leader carismatici. E appiattiti su alleati lontani dagli ideali che da sempre li connotano. O taluni che, sotto ricatto, abbassano la testa e si concedono ad una sinistra che mai hanno sostenuto. La mancanza di figure forti e riconosciute così ha indebolito nel tempo la capacità del centro di attrarre e mantenere il sostegno popolare.
Lo si è ben visto recentemente a Firenze, che ha visto riaffermare una “sinistra sinistra” che credevamo sopita. O comunque in défaillance.
La politica italiana è diventata sempre più polarizzata, con un crescente divario tra forze di destra e di sinistra.

Il quadro fiorentino lo riflette molto bene. Questo ha ridotto lo spazio politico per i partiti moderati, che faticano a distinguersi e a offrire un’alternativa convincente.
Ecco che proprio loro ( senza rappresentanza politica nei vari consigli o giunte)  hanno visto una significativa erosione del loro elettorato, attratto da forze politiche più estreme che promettono cambiamenti radicali e soluzioni rapide ai problemi socio-economici.
La crisi economica, la disoccupazione e le disuguaglianze sociali hanno alimentato il malcontento verso i partiti tradizionali, compresi quelli moderati liberali, ritenuti incapaci di risolvere questi problemi.

La Frammentazione Interna non è mai stata una grande soluzione, con la conseguenza che si vanno a perdere ( o meglio, a disperdere) numeri importanti.
 Il centro moderato liberale, un tempo rappresentato da partiti come Forza italia, UDC, SDI, si è frammentato e questa divisione ha ulteriormente indebolito la loro posizione politica.
Il motivo pare molto chiaro.

La diminuzione del sostegno elettorale ha portato i partiti moderati liberali a perdere rilevanza sia a livello locale che nazionale, con una evidente riduzione del numero di rappresentanti eletti e dell'influenza sulle politiche pubbliche.
Nonostante questa vacatio, si inizia a respirare da parte di vertici di spicco un vento nuovo con il tentativo di rilanciare il concetto di “centro moderato liberale” che dovrebbe ( lo dico a bassa voce) mettere all’ordine del giorno:
1)Rinnovamento della Leadership: puntando su volti nuovi e su una comunicazione più moderna e diretta.
2)Programmi Politici Innovativi: attenti alle esigenze dei cittadini, con un focus su temi come l'innovazione tecnologica, i diritti civili, la sostenibilità ambientale e la riduzione delle disuguaglianze.
3)Alleanze Strategiche tra diversi gruppi moderati e liberali, nella speranza di formare un fronte più coeso e competitivo.

Conclusione;
La crisi del centro moderato liberale in Italia rappresenta una sfida significativa per il futuro della politica italiana. Tuttavia, con una strategia chiara e un rinnovato impegno verso le esigenze dei cittadini, le vere priorità sociali, l’attenzione al mondo delle imprese e del lavoro, il recupero dell’ascolto e della partecipazione pubblica, esiste ancora la possibilità di recuperare terreno e giocare un ruolo importante nella costruzione di un panorama politico più equilibrato e rappresentativo.
E chissà che….

 

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