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Bocconi avvelenati a Dicomano? I controlli dei Forestali rassicurano, nessun ritrovamento

Eseguiti controlli anche sul cane che si era sentito male e da cui era partito l'allarme: per fortuna era per altra patologia

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Controlli a Dicomano Controlli a Dicomano © N.c.
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A seguito di alcuni articoli apparsi sui giornali (clicca qui per l'articolo di OK!Mugello) sull’avvelenamento di un cane a Dicomano, per la presenza di bocconi avvelenati in prossimità del Palazzetto dello Sport, sono stati eseguiti accertamenti da parte dei Carabinieri anche con l’ausilio dell’Unità Cinofila Antiveleno dei Carabinieri Forestali. In Toscana sono presenti due Nuclei dell’Unità Cinofila Antiveleno, uno presso il Reparto Carabinieri del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi di Pratovecchio (AR) ed uno presso il Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica (GR). E’ stata la UCA (Unità Cinofila Antiveleno) di Follonica ad operare a Dicomano, con due splendidi soggetti, un labrador di nome Mora ed un pastore belga malinois di nome Lapa, che hanno ispezionato con i propri istruttori i siti oggetto di investigazione identificati nei pressi del Palazzetto dello Sport e nei pressi di Via di Campagna, dove erano state fatte altre segnalazioni per la presenza di bocconi avvelenati anche alla locale Stazione CC. I cani hanno lavorato per circa quattro ore dopo l’accurata preparazione dei siti da ispezionare; l’esito degli accertamenti ha dato, per fortuna, esito negativo.

Nel frattempo ulteriori verifiche effettuate dai Carabinieri Forestali di Rufina hanno portato ad individuare il proprietario del cane con sintomi di sospetto avvelenamento ed il medico veterinario che ha visitato il cane. Il medico veterinario ha riscontrato al cane una sintomatologia neurologica acuta in atto dovuta ad un disturbo circolatorio neurologico centrale legato all’età del cane.

Quindi niente avvelenamento, ma meglio così tenuto conto che un boccone avvelenato può innescare un’inarrestabile ed agghiacciante catena di morte. Per questo è importante segnalare ai Carabinieri Forestale bocconi o carcasse trovati sia in aree naturali che in aree urbane. Sono centinaia i casi di avvelenamento registrati ogni anno in Italia a danno degli animali selvatici e domestici, ma i numeri da soli non rilevano la reale gravità del fenomeno perché non tutti gli animali morti vengono rinvenuti e non tutti vengono denunciati: è una vera e propria strage silenziosa.

L’intervento delle Unità Cinofile Antiveleno dei Carabinieri può salvare molti animali e permette inoltre di tutelare la salute pubblica perché le sostanze tossiche-nocive che vengono utilizzate nei bocconi sono in grado di inquinare l’acqua ed il suolo con cui vengono a contatto ed in aree urbane rappresentano un serio rischio per i bambini.

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