OK!Valdisieve

Dicomano - Il candidato Sindaco Zeni - Mi vergogno per la vicenda Forteto

La maggioranza politica dovrebbe riflettere su come abbia potuto permettere che un'orrore del genere si verificasse e si perpetrasse.

  • 458
Forteto. Forteto. © N. C.
Font +:
Stampa Commenta

Il sottoscritto Saverio Zeni, candidato Sindaco per il Comune di Dicomano, desidera esprimere pubblicamente la propria vergogna in merito alla vicenda del Forteto, la quale ha scosso profondamente la comunità del Mugello e oltre. Mi vergogno profondamente come abitante del Mugello e come uomo, di fronte alle atroci vicende emerse in relazione al Forteto. Non solo per gli abusi commessi, condannati giustamente dalla legge, ma anche per l'assordante silenzio delle istituzioni e della politica, che ha permesso a un cancro come il Forteto di prosperare per oltre 40 anni.

L'inchiesta giornalistica trasmessa nella puntata di “Farwest” andata in onda ieri, lunedì 13 maggio, su Rai 3, ha ulteriormente evidenziato la gravità di questa situazione. È inaccettabile che un'azienda agricola abbia trasgredito tutte le leggi, trasformandosi in un'organizzazione dedicata all'assistenza e alla protezione dei minori, perpetrando abusi e violenze.
 Forse è giunto il momento per la comunità di Dicomano di assumersi la responsabilità di questa vergogna e di chiedere scusa a tutte le vittime. In particolare, la maggioranza politica deve riflettere sul proprio ruolo, che consapevolmente o meno, ha potuto permettere che un'orrore del genere si verificasse e si perpetrasse per 40 anni.

È giunto il momento di rivolgersi a tutte le persone che sono state vittime di abusi, derisione, compromissioni e violenze di ogni genere. È tempo di ascoltare le loro voci, di riconoscere il dolore che hanno subito e di chiedere loro perdono per non essere stati in grado di proteggerli. Tutti i cittadini di Dicomano devono rifiutare questa vergogna e affermare con forza il proprio impegno per la giustizia e il rispetto dei diritti umani. È un momento cruciale per la nostra comunità, e insieme possiamo lavorare per garantire che simili tragedie non accadano mai più.

Lascia un commento
stai rispondendo a