Il test del DNA venduto nei siti di acquisti induce a qualche riflessione. In effetti si è diffusa una pratica che i media hanno prontamente rilevato, ossia l'uso di un kit in grado di dare una risposta per quanto sommaria al dubbio della paternità. La metodica è stravenduta, al punto che non può non sorgere l'interrogativo di quale sia il messaggio che si nasconde (poco) tenacemente dietro a tutto questo armeggiare collettivo. Ora, pensate: quello che appare nel comportamento è la minima parte di quello che agita il pensiero. Ossia, se un certo atto ha seguito, significa che lo stato d'animo che lo promuove è assai più ingente di quello che si potrebbe immaginare dall'osservazione del comportamento stesso. Tutto fa capo ad un aspetto fondamentale della vita umana, ossia il dubbio; il quale dubbio è una condizione dell'animo che si esprime con forza nel caso che si sia incerti della propria progenie. La capacità di dar vita o meno ad una discendenza è una condizione che riesce a provocare una profonda emotività personale. In sostanza, si tratta di un aspetto di straordinario valore. Altro argomento di tilievo consiste nella intollerabile difficoltà contenuta nel dubbio di essere stato tradito non solo dalla compagna quanto dalla propria stessa esistenza, il che stabilisce una beffa sociale oltre che personale. Si potrebbe parlare della sindrome del cuculo, riferendosi a quell'uccello dedito al parassitismo, che depone le proprie uova nel nido altrui per farle covare da qualche ignaro volatile al quale sono state sottratte le proprie. Accade così che l'oviparo beffato alleva e nutre i piccoli del cuculo senza alcuna speranza di promuovere la propria specie. Ma l'uomo non è tollerante quanto altri rappresentanti del regno animale. Queste (ma non solo) sono le leve verosimilmente mosse da un argomento di questa portata. Dr Loris Pinzani