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Dona uovo gigante all'ospedale di Borgo. Storia di buona sanità in Mugello

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Dona uovo gigante all'ospedale di Borgo. Storia di buona sanità in Mugello Dona uovo gigante all'ospedale di Borgo. Storia di buona sanità in Mugello © n.c.
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OK!Mugello è orgoglioso di regalare a tutti i suoi lettori, visto l'imminente arrivo della Pasqua, una bellissima storia. Quella cioè del bel rapporto che si è creato in questi anni tra i familiari di un'anziana malata di alzheimer e il personale sanitario e infermieristico dell'ospedale del Mugello e dei distretti. Così tanto bello che la figlia della donna questa mattina si è presentata in reparto (dove si trova ricoverata al momento l'anziana) con un uovo di Pasqua da trenta chilogrammi, da regalare (recitava il biglietto): "Allo staff medico, infermieristico ed OSS della linea medica e dell'endoscopia". Un regalo che però, aggiungiamo noi, abbraccia idealmente tutto l'ospedale. E proprio la figlia, tramite OK!Mugello, vuole diffondere una bella lettera e una bella riflessione. Cui volentieri diamo voce:

I mezzi di comunicazione, la regione e la politica ultimamente ci chiedono di tenere i malati cronici (e totalmente disabili) in casa; e di non metterli in istituto per evitare di pagare la quota sanitaria delle Rsa. Io ho fatto questa scelta; che però è stata possibile grazie ai piccoli ospedali ubicati nelle provincie dove i parenti (chiamati anche caregiver) si rivogono se c’è un urgenza (e spesso c’è). Lì possiamo trovare infatti personale medico infermieristico e Oss che ci accoglie ogni volta. Tante volte, tutte le volte. Da quanto ci vedono spesso, negli anni diventano quasi persone di famiglia (mentre gli altri i familiari dei malati, nel frattempo, si sono tutti dileguati). Lo stesso vale per le infermiere del distretto che ci supportano venendo a casa, negli anni diventano come sorelle. Un aiuto non solo tecnico, ma fatto anche di parole strappate al tempo sempre più incalzante del loro lavoro, ma incoraggianti calde, solidali e senza giudizio. Ho visto il volto umano di quella che chiamano azienda sanitaria, fatta di cifre tempi, budget e numeri. Ma cos’è l’eccellenza? In una popolazione che è sempre più vecchia che ha malattie croniche dove la diagnosi è già stata fatta l’eccellenza è quella del ospedale (nel mio caso di Borgo San Lorenzo) dove le persone negli ospedali già perse nel loro dolore in momenti difficilissimi e lunghi che queste malattie comportano non si perdono e si annullano ma si ritrovano.  Questo è possibile nei piccoli ospedali sparsi per il territorio. Ringrazio l’ospedale di Borgo, dove anche solo per portare l'uovo la signora che distribuisce la biancheria questa mattina mi ha commosso: per niente abbrutita da un lavoro pesante si è adoperata subito per prestarmi il carrello per portare l’uovo che pesa 30 kg nel reparto di medicina. Per portare un po’ di allegria là dove ce ne è poca I medici dell'ospedale mai mi hanno detto che la mamma era un costo sanitario (cosa invece successa in altri ospedali più grandi) ma hanno collaborato con l’endoscopia e con la nutrizionista per trovare una soluzione. La nutrizionista ha dovuto lottare per far avere a mia madre un prodotto per l’alimentazione senza lattosio a cui è intollerante se non allergica. Le infermiere dell'endoscopia dell’ ospedale avvisate che la mamma aveva dei granulomi (uniche che fanno questo servizio in Toscana) di tasca loro mettono la benzina per venire a medicare la mia mamma a casa. Un servizio a domicilio prezioso, perché in ospedale ti spiegano tutto ma quando poi arrivi a casa se succede un imprevisto non sai cosa fare. Chiedo che, se si vuole che le persone così malate siano seguite da figli o parenti, si dia un po’ più di risorse agli ospedali del territori per metterli in condizione di poterci seguire. Perché per me l’eccellenza è quella di questi ospedali. Per questo vorrei trovare nel mio uovo di Pasqua un abbraccio a tutte le famiglie che hanno un disabile da seguire. Giovanna, la figlia di una signora di 76 anni affetta da 13 anni da alzheimer.

 

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Commenti 1
  • Aldo Giovannini

    BELLISSIMA STORIA, PROPRIO IN TEMA NELLA SETTIMANA SANTA CHE VIVIAMO

    rispondi a Aldo Giovannini
    gio 24 marzo 2016 06:07