Eccidio di Padulivo. Su OK!Mugello le scuse del figlio del comandante tedesco © n.c.
Lo scorso 10 luglio 2017, in occasione del 73° anniversario dell’eccidio di Padulivo (14 martiri innocenti fucilati da tedeschi), avvenuto il 10 luglio del 1944, come nostro solito andammo a rendere omaggio al piccolo monumento che si trova sul lato della strada comunale che dal bivio prima del Ponteavicchio porta a San Martino a Scopeto e Sant’Andrea a Barbiana. Ricordiamo che quel giorno non c’era nessuno, un caldo e un silenzio assordante, poi giunse una gentile signora che si mise a pulire intorno, depositando un mazzo fiori sotto la lapide dove sono impressi i nomi dei martiri. Scrivemmo la storia (clicca qui), con grande rispetto e cristiana partecipazione (anche perché il nipote di due trucidati dai tedeschi un fuga, l’amico carissimo Sandro Galardi è stato per molti anni collega di lavoro in Banca CR a Firenze dell'autore di questo articolo, Aldo Giovannini ndr). E proprio Sandro è un profondo conoscitore (nei minimi particolari, unitamente ai suoi cugini) di quel tragico evento nel quale persero la vita i loro cari per colpa di un drappello di tedeschi (che, per rappresaglia di un loro commilitone ucciso per un cavallo zoppo mentre fuggiva, tornarono indietro uccidendo tutti quei poveretti). Dunque, a distanza di quasi otto mesi dalla recensione storica, è giunto a sorpresa, lo scorso 25 febbraio 2018, un commento sotto l’articolo, che la Redazione di OK!Mugello che riportiamo integralmente:
“ - Il Capitano Luley, corresponsabile del massacro di Vicchio, era mio padre. È morto nel 1997, come suo figlio, mio fratello, nato nel 1949; vorrei scusarmi con tutti i discendenti delle vittime per l'azione di mio padre. Possa mai più la guerra tra i nostri popoli e nessun fascismo o nazionalsocialismo. Per la pace, la libertà e il rispetto reciproco. Björn Luley; Francoforte / Germania- domenica 25 febbraio 2018“E’ stata questa, come scriviamo sopra, una sorpresa; una commovente sorpresa. Non ci sono, almeno da parte nostra, commenti da fare. Una persona, il signor Bjorn Luley, intellettualmente onesta, che ha riconosciuto la colpa del padre, reo di aver dato l’ordine di uccidere i 14 martiri di Padulivo. Forse se qualcun altro, come ci hanno sempre raccontato i familiari dei trucidati (basta leggere i commenti nell’articolo del 10 luglio) avesse fatto come il signor Luley….. ma lasciamo perdere. Un grazie al lettore tedesco per questa sua coraggiosa testimonianza e una preghiera a coloro che gli fu tolto, innocenti, la vita. Foto 1 (in alto): 10 luglio 2017. Una signora depone i fiori sotto la lapide del monumento a Padulivo. Foto 2 (qui sopra): 10 luglio 1994. Una cerimonia davanti al Cippo di Padulivo nel 50 Anniversario della strage. A sinistra il pievano don Giuliano Landini, il sindaco Alessandro Bolognesi e a destra Luciano Scarlini dell’ANPI. Foto 3 (qui sopra): La lapide al cimitero comunale di Vicchio dove sono impressi i nomi dei martiri di Padulivo. (Foto cronaca di Aldo Giovannini)



Commemorazione dei Martiri di Padulivo – OK!Mugello
[…] ricordato questo eccidio, perpetrato da tedeschi per una rappresaglia, ci scrisse dalla Germania il figlio dellufficiale (Capitano Luley), che comand il plotone di esecuzione chiedendo perdono ai famigliari delle vittime per quello di […]
Aldo Giovannini
LA MIA TOTALE SOLIDARIETA', GENTILE SIGNORA ROBERTA. SE IL 10 LUGLIO VIENE A PADULIVO SPERO DI ESSERCI ANCH'IO E STRINGERLE LA MANO. BUONA PASQUA A LEI E TUTTI I SUOI CARI. ALDO GIOVANNINI .
Roberta Menicucci
Mi chiamo Roberta Menicucci, sono figlia di Aurelio; al momento della sua uccisione io non ero ancora nata. Sono , infatti, nata il primo agosto a Firenze, dove mia madre era fuggita per allontanarsi da quei luoghi con le mie sorelle e mia zia. Ogni anno io e le mie sorelle il 10 luglio andiamo a portare i fiori a quel monumento per ricordare insieme quell' uccisione che ha sconvolto per sempre la mia famiglia. Anche dopo cos tanti anni, quel trauma non superato e le parole del figlio del tedesco che ordin l'eccidio non mi hanno consolato, semmai hanno riacceso il dolore. Lui ha avuto un padre io no.
ugo
Leggendo e rileggendo in piu' riprese e aggiornamenti sull'eccidio di Padulivo,sempre con l'emozione che suscitano simili ricordi,sono giunto alla considerazione che forse questo nefasto episodio doveva essere un peso che gravava sulla coscienza del capitano .Forse una confessione liberatoria di cio' che era accaduto a Padulivo ,senza dubbio il nome del luogo ha fatto muovere nel figlio la necessita' di sapere e di scrivere la lettera che la coscienza gli ha dettato. Si dira' che i morti non tornano e i dolori rimangono, ma perlomeno non si dimentica ,anzi se ne trae umana speranza. Ugo Arrighetti
ALDO GIOVANNINI
CARISSIMO SANDRO, UN CARO SALUTO ED UN ABBRACCIO, ALDO
Sandro Galardi
Mi chiamo Sandro Galardi, nipote di una delle 15 vittime trucidate in quel nefasto 10 luglio 1944. Mio padre Luciano, deceduto nel 1992, era fratello minore di mio zio Aldo, che non ho conosciuto, essendo nato nel 1946. Sono quindi cugino fraterno di Gianna Galardi, che allepoca delleccidio aveva 2 anni. Purtroppo Gianna, in maniera improvvisa ed inaspettata, scomparsa il 15 novembre scorso, lasciando figlia, nipotina e tutti noi nel pi profondo sconforto. Abbiamo vissuto insieme nella stessa casa di Firenze, con i miei, sua madre rimasta vedova a 30 anni, ed i comuni nonni, abbiamo, pertanto, condiviso tutte le vicende familiari praticamente come fratelli. Negli anni ho sentito parlare i miei famigliari del grave lutto che ciaveva colpiti, ma mai senza udire rancore ed odio verso nessuno; il dolore era vissuto con estrema compostezza. Fu, purtroppo, solo uno degli effetti tragici di una guerra assurda che ha lasciato nel pianto t
Sandro Galardi
ante madri, padri, figli, fratelli e vedove. Essendo lunico Galardi rimasto, insieme a mia figlia, sento la necessit, anche a nome di mia cugina che credo avrebbe avuto piacere anche se dopo cos tanti anni, di udire quelle parole di scusa da parte del figlio del Capitano Luley, comandante il plotone di esecuzione. IL sig. Luley, pur non avendone lobbligo, ha sentito il dovere di chiedere scusa in nome del padre a tutti i famigliari delle vittime, e questo gli rende onore, dimostrando una vera e concreta onest intellettuale. Un ringraziamento particolare allamico Aldo Giovannini per il suo interessamento nella vicenda, che non ha vissuto solo da storico ma anche da amico coinvolto emotivamente. Grazie Aldo per quanto hai fatto,anche a nome di mia cugina.
Giuseppe
Quanta ragione e verit scritta da Pansa. Ma e' stato infamato, nonostante sia di sinistra, per aver riscritto la storia vera della liberazione e chi ne fu anche colpevole.
LUIGI
Una grande stretta di mano al figlio dell'ufficiale tedesco per il suo coraggio e altrettanta di mano al signor Aldo, che non ha timori a dire la verit.
ALDO GIOVANNINI
LA DONNA CHE DEPONE UN MAZZO DI FIORI SOTTO LA LAPIDE E' LA GENTILE SIGNORA GIANNA GALARDI BENZONI, NIPOTE DI DUE DELLE VITTIME. VENIAMO STAMANE A CONOSCENZA CHE QUESTA AMABILE DONNA CHE ABBIAMO AVUTO LA FORTUNA DI CONOSCERLA E APPREZZARE LE SUA DOTI DI GRANDE UMANITA' E DI GRANDE PIETA', E' SCOMPARSA IMPROVVISAMENTE SEI MESI ORSONO. UN RIVERENTE RICORDO E LE NOSTRE SENTITE CONDOGLIANZE ALLA FIGLIA CHIARA, AL CUGINO SANDRO GALARDI E AI FAMIGLIARI. ALDO GIOVANNINI
Marcello
RISCRIVO PARI PARI QUELLO CHE SCRISSI NELL'ARTICOLO DEL 10 LUGLIO DELLO SCORSO ANNO . Qualche volta le mie idee (raramente) non collimano con quelle del Signor Aldo, ma devo dire che ha una marcia in pi. Cari saluti e vivi complimenti a okmugello, Marcello
Gilberto
QUANTA STORIA CI SAREBBE DA RISCRIVERE. VEDI ANCHE L'ECCIDIO DI CRESPINO!
Teresa
Bravi signor Aldo. Un ricordo commovente.