La Fallaci raccontata da Nencini. Racconti di vita dalla presentazione di Borgo © n.c.
Ieri sera, lunedì6 settembre, presso la saletta Pio La Torre si è svolto la presentazione del libro dell'Onorevole Riccardo Nencini "Il Fuoco dentro. Oriana e Firenze". L'incontro moderato dal giornalista Paolo Guidotti, ha visto la presenza dell'autore (l'On. Riccardo Nencini), del giornalista Riccardo Benvenuti, dell'Assessore alla Cultura di Borgo San Lorenzo Cristina Becchi e di Massimo Biagioni (esponente del PSI Mugellano). La serata, più che la semplice presentazione di un libro, è stata un viaggio alla scoperta di storie di vita privata e professionale della scrittrice. Riccardo Nencini, politico e scrittore, è stato amico intimo e confidente di Oriana Fallaci, tanto da pubblicarne nel 2007 un toccante ritratto considerato un testamento morale: intitolato Morirò in piedi (libro che ha superato le centomila copie vendute). Un viaggio (al decimo anno dalla sua morte) che ha ripercorso il legame profondo e tormentato di Oriana con Firenze, a partire dalla nascita in Oltrarno e dall’adolescenza segnata dalla guerra. Poi le tante battaglie combattute per la sua Firenze (ad esempio riguardo all'accampamento dei somali in Piazza Duomo nel 2000) o le polemiche in occasione del Social Forum del 2002, dove si conquistò l'appellativo si "sciupamatite". La Fallaci, ha spiegato Nencini, viene spesso descritta come: "Antipatica, insolente, arrabbiata con l'Islam, chiusa come in una torre d'avorio nell'appartamento di New York". E prosegue: "Questa è l'unica immagine che sopravvive a Oriana Fallaci. Come suo amico intimo sento il bisogno di ricostruire le parti mancanti. Divenni suo amico confidenziale una notte, dopo aver a lungo discusso su di una vicenda che la riguardava su Firenze al punto che, giunti al mattino, dopo ore al telefono le chiesi: Signora Fallaci, di cosa stiamo discutendo esattamente? In quel momento passammo a darci del tu": Il libro "Il fuoco dentro. Oriana e Firenze" si chiude con le seguenti parole:
Le polemiche sulla strada da dedicarle, se sì se no, proseguiranno a lungo. A dieci anni dalla morte non si sono ancora sopite. … Meglio, molto meglio l’epitaffio inciso da Lucia Annunziata: ‘Oriana Fallaci è stata la più grande giornalista italiana e uno dei personaggi che hanno scolpito il secolo che si è appena chiuso. Purtroppo, nessuna di queste due definizioni è oggi condivisa dall’establishment italiano’. E’ proprio così. Gli eretici insinuano il dubbio, maledetti. La consuetudine ci rassicura. E’ l’attaccapanni delle nostre debolezze”.
Un volume nel quale si trovano episodi inediti e interessanti per ricostruire il pessimo carattere della scrittrice, ma utili per conoscere le vicende che l'hanno vista nel ruolo di esiliata politica prima della sua morte.


