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Firenze ricorda l’alluvione del 1966 e richiama all’azione contro il rischio idrogeologico. La valutazione di Silvia Noferi

Tra le cause di questi eventi disastrosi si annoverano sia l’impatto umano, come l’eccessivo consumo di suolo e la deforestazione...

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la consigliera Silvia Noferi la consigliera Silvia Noferi © Facebook
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La consigliera regionale Silvia Noferi ha espresso preoccupazione riguardo ai recenti eventi alluvionali che hanno colpito diverse regioni, tra cui Toscana, Emilia-Romagna e Valencia, mettendo in luce la vulnerabilità territoriale di fronte a fenomeni meteorologici estremi. Noferi sottolinea come questi disastri derivino da una gestione territoriale poco lungimirante, caratterizzata da eccessivo consumo di suolo, disboscamento e inquinamento da combustibili fossili e attività industriali.

Riguardo alla situazione della Toscana, Noferi ricorda che la Commissione d’inchiesta sull’alluvione del novembre 2023 ha evidenziato l'importanza di mettere in sicurezza il fiume Arno, una storica fonte di preoccupazione per Firenze. Dopo la disastrosa alluvione del 1966, vari progetti di mitigazione sono stati proposti, ma alcuni sono stati abbandonati. Tra le soluzioni ancora da perseguire, l’ingegneria civile suggerisce la costruzione di invasi a monte della città, che aiuterebbero a ridurre il rischio di piene, particolarmente in aree come il Ponte Vecchio, il quale ha una portata limite di 3.000 metri cubi al secondo.

Un altro elemento chiave per la sicurezza idrogeologica è la realizzazione di cinque casse di espansione, in grado di contenere circa 60 milioni di metri cubi d’acqua. Tuttavia, questo volume risulta comunque insufficiente per far fronte a un evento di portata eccezionale, che potrebbe richiedere una capacità di contenimento fino a 100 milioni di metri cubi.

La Regione Toscana ha intrapreso iniziative di preparazione, come la formazione dei nuovi sindaci sulle misure da adottare in caso di emergenza. Tuttavia, si sottolinea l’importanza di sensibilizzare tutta la cittadinanza, a partire dalle scuole, per diffondere la conoscenza di comportamenti salvavita in situazioni di alluvione. Spesso infatti, misure semplici come evitare di recarsi nei garage possono fare la differenza tra la vita e la morte.

Sebbene la Regione Toscana abbia predisposto i progetti e attenda le risorse statali per le aree colpite nel 2023, Firenze continua a sperare in un’accelerazione dell’iter burocratico per gli interventi strategici di messa in sicurezza. Considerata la crescente frequenza degli eventi alluvionali, appare essenziale una risposta concreta e tempestiva da parte delle istituzioni nazionali per proteggere il territorio e i suoi abitanti.

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