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Consegnati i riconoscimenti della XIII edizione del Premio di Laurea Artemio Franchi

Al Coni di Roma consegnati i riconoscimenti ai vincitori della XIII edizione del Premio di Laurea Artemio Franchi, autori di tesi di laurea magistrale e triennale su argomenti afferenti atleti, società, attività sportive

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Da sinistra a destra: Giancarlo Abete, Giovanni Malagò, Giovanna e Francesco Franchi, Franco Carraro, Francesco Ghirelli Da sinistra a destra: Giancarlo Abete, Giovanni Malagò, Giovanna e Francesco Franchi, Franco Carraro, Francesco Ghirelli © Lega Nazionale Dilettanti
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Nel Salone d’onore del Coni, a Roma, sono stati premiati i vincitori della XIII edizione del “Premio di Laurea Artemio Franchi”. Una iniziativa della Fondazione Artemio Franchi Onlus con il patrocinio e la collaborazione della Lega Italiana Calcio Professionistico e dell'Università di Firenze, che si propone di assegnare premi agli autori di tesi di laurea magistrale e triennale su argomenti afferenti atleti, società, attività sportive di qualunque disciplina e con particolare riferimento al mondo del calcio. Riconoscimenti sono stati assegnati agli autori che hanno affrontato temi di ordine giuridico e inerenti all’inclusione e sul calcio femminile.

Il “Premio di Laurea Artemio Franchi” vuole ricordare la figura del grande dirigente sportivo scomparso nel 1983 che ricoprì le cariche di presidente della FIGC e della UEFA, di vicepresidente della FIFA e la cui attività fu improntata a una particolare attenzione verso le verso tutte le tematiche calcistiche, anche quelle di natura giuridica, economica e sociale. Ed è in questa prospettiva attuale e fattiva, nelle sue più diverse sfaccettature e aspetti di pratica quotidiana, che si sono orientati gli autori degli oltre 150 elaborati poi vagliati da un’apposita Commissione esaminatrice.

Molto apprezzato il saluto di Giovanni Malagò presidente del Coni che, concludendo la cerimonia, ha ricordato i valori di Artemio Franchi e l'importanza della Fondazione.

 A consegnare i riconoscimenti ai vincitori sono stati Francesco Franchi presidente della Fondazione Artemio Franchi Onlus, la sorella Giovanna Franchi, Francesco Ghirelli presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico, Maria Paola Monaco delegata della rettrice dell’Università di Firenze all’inclusione, diversità e sport, Giancarlo Abete presidente della LND, Carlo Mormando figlio di Vittorio, Franco Carraro ex presidente FIGC e membro del CIO. Francesco Franchi ha portato anche i saluti di Ludovica Mantovani presidente della Divisione Femminile FIGC.

Del successo dell’iniziativa, successo dimostrato sia dalla numerosa partecipazione sia per i reali e importanti contributi rivolti al mondo dello sport, è soddisfatto Francesco Franchi:

“Siamo orgogliosi per lo straordinario successo riscosso dalla XIII edizione del Premio – afferma Francesco Franchi, presidente della Fondazione intitolata al padre Artemio – Le centinaia di elaborati, che ci sono pervenuti e che la nostra Commissione ha esaminato, mettono in luce l’entusiasmo e la professionalità degli autori che si sono prodigati a lavorare con accuratezza, con passione, affrontando questioni di sistema e al contempo questioni che l’attività sportiva solleva giornalmente nella sua attività sul campo.

Siamo felici di aver premiato tanto impegno ma il vero premio lo riceve il mondo dello sport e lo riceve proprio da tutti coloro che hanno partecipato a questo concorso, che hanno così contribuito allo sviluppo e al rafforzamento della cultura, dei valori, della funzione sociale ed educativa dello sport.

Ed è grazie a voi, ed è grazie al successo di questa e delle precedenti edizioni - che hanno sempre visto il Coni al nostro fianco - che la Fondazione Artemio Franchi, la Lega Italiana Calcio Professionistico e l’Università di Firenze continueranno, con sempre maggiore convinzione e con sempre con maggiore determinazione, a dedicare risorse ed energie al Premio di Laurea Artemio Franchi”.

La grandezza di Artemio Franchi è stata quella di anticipare i tempi: Franchi oggi è più che mai moderno e attuale, è una delle parti più belle della storia dello sport, mentre per il calcio italiano resta il numero uno degli innovatori”. Dice il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. “Quest’anno la Lega Pro ha ricordato Franchi a 100 anni dalla sua nascita con un evento di tre giorni ed un museo dedicato nella sua Firenze. E mai come oggi, in una giornata nella quale i valori dell’etica, della cultura e della sportività emergono dagli elaborati di questi giovani, dobbiamo ripartire dai suoi insegnamenti per rilanciare il calcio e lo sport italiano”.

Per Maria Paola Monaco, professoressa dell’Università di Firenze in Diritto del lavoro e della Sicurezza Sociale, delegata della Rettrice all'inclusione e diversità e sport, il Premio di Laurea è l’occasione per approfondire alcune tematiche che superano l’ambito sportivo:

“Dai tanti elaborati che abbiamo ricevuto emerge quanto sia importante l' idea di una cultura dello sport tramite la quale i valori di cui essa è intrisa si trasmettano alla società civile. Come Università ci stiamo impegnando a far crescere sia la dimensione formativa attraverso la attivazione di corsi fruibili da tutti gli studenti a prescindere dal corso di laurea al quale siano iscritti sia quella più direttamente collegata al benessere di coloro che afferiscono al nostro Ateneo.Partecipare a questa iniziativa, dare il nostro contributo in un contesto sportivo così importante, è un sicuro arricchimento per tutti noi, un impegno e un'esperienza che spero poter ripetere”

Ecco allora i vincitori della XIII edizione del “Premio di Laurea Artemio Franchi”

Il primo premio lo ha conquistato Cinzia Mereu, laurea triennale in Lettere Storiche con una tesi dal titolo “Storia del calcio in Italia” e laurea specialistica in Storia e Società con la tesi “Vita di un giornalista sportivo: Gianni Brera”. Ecco perché Mereu si è cimentata su questo mito del giornalismo: “La passione per il calcio e per la storia mi accompagnano sin da bambina, assieme a un grande sogno, quello di intraprendere una carriera nel giornalismo sportivo, ecco perché ho scelto di parlare di Gianni Brera, il padre del giornalismo sportivo italiano. L’inventore del linguaggio specialistico calcistico, quando ancora l’Italia non sapeva parlare di calcio, c’ha pensato Brera a dar voce a questo sport e a tenere incollati ai giornali e alle radioline milioni di appassionati. Personalità spiccata, amante e vivo sostenitore del calcio all’italiana, inventore di termini quali centrocampista o goleador e di leggendari soprannomi come Rombo di Tuono, Brera è stato uno dei protagonisti del secondo novecento”.

Vincitore del secondo Premio, con “Non è solo rendimento: l’influenza del PETTLEP – based imagery model sul benessere psicologico e sulla crescita personale” è Gabriele Costanzo, di Perugia ma che vive a Firenze, psicologo specializzato in ambito sportivo e del rendimento. Così descrive il suo elaborato “Ho da sempre coltivato un interesse verso i temi della salute e del benessere della persona concentrandomi su Psicologia e lo Sport. Interesse che ha preso forma con l’utilizzo del PETTLEP-approach: un modello di imagery che ha accompagnato il mio percorso Universitario e di tesi. Si tratta di un approccio che, grazie alle componenti che compongono il suo acronimo, guida l’atleta attraverso l’utilizzo di training immaginativi in grado di aumentare la performance sportiva. Nel lavoro di Tesi da me sviluppato sotto la preziosa supervisione del mio relatore Andrea Guazzini, abbiamo inoltre analizzato come quest’approccio, se utilizzato nel modo corretto, sia in grado di aumentare oltre alla prestazione dell’atleta, anche il suo benessere psicologico. Obiettivo che diventa ancor più prezioso dal momento in cui i beneficiari dei nostri interventi sono dei giovani atleti”.

Il terzo Premio è per Alessia Ceccarelli con “Valgismo dinamico del ginocchio e ridotta flessione dorsale della caviglia: effetti di un protocollo di esercizi specifici in giovani atlete”. Alessia Ceccarelli di Limite sull'Arno, ha conseguito la laurea magistrale in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate. Al momento sta lavorando come docente e sta conseguendo la seconda laurea in fisioterapia presso l'Università di Firenze: “L'idea del lavoro di tesi - racconta Alessia - ha preso forma frequentando un master sulla gestione in team dell'atleta infortunato: partendo dallo studio di articoli scientifici ho definito esercizi mirati proposti a giovani atlete praticanti calcio, pallacanestro e ginnastica artistica nell’ottica della prevenzione di infortuni. Questo mi ha permesso di lavorare con diverse realtà sportive del territorio in ambito femminile sperimentando l'efficacia degli esercizi proposti”.

Sono stati quindi assegnati tre Premi Speciali inerenti ad aspetti più circoscritti ma non per questo meno importanti: il Premio Speciale “Vittorio Mormando” su materie giuridiche, il Premio Speciale “Insieme” su tematiche paralimpiche, il Premio Speciale “Calcio Femminile” sul mondo dell’altra metà del pallone.

Il ”Premio Speciale Vittorio Mormando” va a Leonardo De Sisti con “Analisi della giustizia sportiva italiana: quali possibilità per un sistema arbitrale di ultimo grado”. Leonardo De Sisti, di Padova, attualmente nella Marina Militare con il grado di Sottotenente di Vascello , così presenta il suo elaborato: ”Nell’ordinamento sportivo italiano vi sono, allo stato attuale, tre alternative: continuare a perseguire il modello amministrativistico, lasciare che i giudici statali si impossessino di tutto il fenomeno sportivo o instaurare un sistema arbitrale. Solo l’instaurazione di un sistema arbitrale basato sul modello del TAS di Losanna, potrebbe comportare la risoluzione o quantomeno l’attenuamento delle problematiche che riguardano il nostro ordinamento sportivo nazionale in quanto è l’unico modello che permette di mediare tra le esigenze d’autonomia dell’ordinamento sportivo e gli interventi dei giudici statali. In questa tesi, si vuole dimostrare come vi siano ancora concrete possibilità di instaurare un modello arbitrale di ultimo grado nel nostro paese”.

A Martina Di Nunno il “Premio Speciale Insieme” con l’elaborato avente per titolo: “Sitting Volley e performance analysis: studio dei rapporti tra movimento e disabilità dei giocatori”. Un forte impegno in favore di chi è meno fortunato: “La scelta di esaminare il Sitting volley nella mia tesi di laura è scaturita dalla scarsità di studi scientifici a riguardo, pur essendo uno sport paralimpico. Così, con la guida del mio relatore Prof. Pietro Mango presso l’Università di Foggia, si è scelto di utilizzare la Notational Analysis nei match dei Campionati Europei disputati della Nazionale maschile di Sitting volley, per verificare i rapporti tra disabilità, modalità di realizzazione ed efficacia di un’azione. Le numerose considerazioni emerse sono state poi consegnate a Fabio Fonte, coach della Nazionale e a Laura Rochira, tecnico regionale. Questo primo link con la disabilità è seguito poi dalla Laurea Magistrale in attività motorie preventive e adattate, esperienze come tutor per l’inclusione presso il CUS, fino ad essere ad oggi docente per alunni con disabilità. È in cantiere un progetto per la conoscenza e diffusione degli Sport Adattati all’interno di tutta la comunità”.

Vincitore del “Premio speciale Calcio Femminile” con “Ragazze Mondiali: la rappresentazione del Mondiale di calcio femminile attraverso le telecronache di Rai e Sky” è Matteo Serra, laureato in Media, Comunicazione digitale e Giornalismo che inoltre lavora nel mondo del calcio da oltre dieci anni come tecnico e responsabile del settore giovanile: “Il Mondiale di calcio femminile 2019 ha rappresentato un momento significativo, rivelandosi a tutti gli effetti come grande evento mediale. Nella tesi si è voluto analizzare questo evento televisivo concentrandosi sullo strumento rappresentativo della telecronaca delle due emittenti che lo hanno trasmesso in Italia, cercando di cogliere innovazioni e ridondanze nei linguaggi, stili comunicativi e messaggi rivolti al superamento degli stereotipi e delle diseguaglianze”.

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