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Gaia Nanni & Alessandro Riccio eccezionali in “La meccanica dell’amore” al Borsi di Prato

La recensione di Massimiliano Miniati per OkMugello.it

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Una immagine di scena Una immagine di scena © N c.
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Fosse anche solo per capire come funzionano le stagioni teatrali al di fuori del Mugello, che ogni tanto ci permettiamo qualche evento “Fuoriporta” ed invogliato dalla performance di Vicchio, ho deciso che il mio “fuoriporta” sarebbe stato l’altro spettacolo con Gaia Nanni in teatro questa stagione, uno spettacolo che dal 2013 è diventato un vero e proprio “Cult”. La meccanica dell’amore.

Ormai quasi 10 anni di rappresentazioni e di successi, ed anche per la stagione in corso, l’accoppiata vincente Riccio-Nanni torna in scena con questo spettacolo veramente, ma veramente straordinario.

Risate, colpi di scena, trasformismo, questo è il marchio di fabbrica di Alessandro Riccio, che io (e faccio ammenda per questo) non avevo mai visto recitare qui affiancato da una sorprendente Gaia Nanni (che abbiamo applaudito all’apertura della stagione di Vicchio in “Gli ultimi saranno ultimi”) per un duetto pieno di piccole sfumature, colpi di scena, e naturalmente gags a non finire. 

Orlando, l’anziano che non butta via niente perché tutto può ancora servire, quello che è riuscito a riparare un tubo fondendo 17 tubetti di dentifricio, è costretto dai servizi sociali a mettersi in casa un robot che dovrebbe aiutarlo nei lavori domestici, e già dalla “Configurazione” la situazione diventa un delirio di risate.

Riccio sul palco è praticamente un fuoco d’artificio ed usa termini come “Bullette” al posto di chiodi, ordina “Mettiti a cecce” o “sa a dì d’andà” sperando che lei, Amapola dialoghi con lui.

Alessandro cattura il pubblico proiettandolo nella sua dimensione quasi infantile in cui tutto può essere riutilizzato ed in alcune espressioni ricorda in modo impressionante Giovanni Nannini, il re della commedia fiorentina che, con il suo ineguagliato “Casa nova vita nova” ha portato a teatro e tenuto inchiodati alle poltroncine, generazioni e generazioni di fiorentini. 

Nel ruolo del robot Gaia Nanni per la quale la definizione “Una straordinaria prova d’attrice” non rende neppure lontanamente l’idea di cosa fosse veramente l’artista fiorentina sul palco del Borsi di Prato.

In tutto è…Eccezionale! Nei movimenti ed anche quando sta perfettamente immobile, quando parla cambiando almeno trenta voci diverse, quando va in stand-by e chiude gli occhi un attimo prima di chinare la testa, quando cammina e si muove sul palco.

Il pubblico che aveva esaurito il teatro pratese è ipnotizzato e sul volto, tutti hanno dipinta l’espressione e la meraviglia di un bambino che entra per la prima volta in un luna park.

Tutti innamorati di Amapola, “papavero”, come traduce lei con una delle tante AP che la compongono.

Innamorati del personaggio e di un’attrice magnifica che ha ottenuto nel 2013 la sua prima candidatura ai Premi UBU come migliore attrice.

A vederla nel ruolo di Amapola non sorprende che registi come Ferzan Ozpetek, Gianfranco Pedullà, Claudio Morganti, Alessandro Riccio, Maurizio De Giovanni, Antonio Frazzi, Massimo Sgorbani, Leonardo Pieraccioni l’abbiano voluta nei loro lavori ed ancora meno sorprende che nel 2019 abbia ricevuto il Premio per il Cinema Renzo Montagnani.

Non sorprende neppure la reazione del pubblico che alla fine, mentre Alberto Camerini intonava la sua Rock’n roll robot, è esploso in un applauso infinito che ha “Costretto” il fantastico duo a tornare sul palco almeno una decina di volte a raccogliere l’entusiasmo e la gratitudine di un pubblico che ha passato una serata veramente, veramente strepitosa!

Al teatro Borsi di Prato fino a domenica 13 febbraio.

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