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Il grido silenzioso dei circoli per la sopravvivenza

Non sono scesi in piazza a manifestare, non hanno fatto sit in ma sono davvero i dimenticati della pandemia quelli che ci facevano vivere sereni.

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i gadget in vendita a sostegno del circolo i gadget in vendita a sostegno del circolo © n.c.
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Se c'è qualcosa di buono che questa strana situazione in cui siamo dentro con mani e piedi ormai da nove mesi ci ha dato è averci fatto comprendere quanto sia importante la quotidianità.

Nei nostri anni di benessere non davamo importanza alla terapia di un sorriso, al buongiorno di ogni mattina, al caffè fumante sotto casa, al giornale sfogliato distrattamente, alle chiacchiere in compagnia, ai corsi di danza, lingua, pittura, etc...che riempiono il tempo libero.

Poi all'improvviso tutto questo è svanito con il suo carico d'umanità e forse, distratti dal tran tran della vita non avevamo capito quanto ci mancava tutto questo e ancora non abbiamo compreso quanto questi nostri datori di normalità adesso versino in una crisi al limite dell'irreversibile.

Stiamo parlando dei circoli sociali chiusi in primavera e chiusi di nuovo adesso sotto la mannaia di una serie di norme e postille al limite dell'assurdo.
Chiusi per decreto anche per la somministrazione e così quattromila circoli e oltre un milioni di soci vengono lasciati senza socialità a tempo indeterminato in alcuni casi aumentando anche la solitudine e isolamento sociale.

Per tanti di questi circoli questo Dpcm mannaia a tempo indeterminato rappresenterà la chiusura definitiva.
C'è chi cerca di sopravvivere e trovare forme alternative di sostegno dopo oltre un mese di bandone tirato giù.
Siamo così stati in via San Niccolò, nel cuore dell'oltrarno modaiolo (quando c'erano i turisti) a parlare con Beatrice e Vania donne energiche e sempre in prima linea che le stanno provando tutte per salvare lo storico circolo del rione.

Beatrice timida e riservata sfoglia archivi e conti mentre Vania creativa e ingegnosa che durante la clausura di marzo si era inventata le mascherine tricolore "di sinistra" oggi ritenta il miracolo dato che quelle mascherine lanciate in occasione del 25 aprile che riproducevano la stella rossa della brigata Garibaldi tanto successo hanno ottenuto in città.

Lo fa replicando quel messaggio di resistenza con una serie di gadget tutti rigorosamente creati, cuciti e confezionati a mano. Dalla sporta, al portachiavi, dal cappello al segnaposto tutti gadget coloratissimi che rappresentano il grido d'aiuto del Circolo San Niccolò che sogna l'arcobaleno di quegli oggetti in fondo al tunnel.












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