21 APR 2025
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Firenze per la Palestina. Arte, attivismo e denuncia contro l’occupazione israeliana

Durante l'evento, i relatori hanno espresso una condanna unanime verso quella che viene definita una "aggressione genocida" da parte...

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Un momento della presentazione Un momento della presentazione © Per la Palestina Firenze
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Il collettivo Firenze per la Palestina, composto da associazioni e cittadini indipendenti, promuove da anni iniziative di sensibilizzazione sulla situazione in Palestina. Tra le sue attività più recenti figura l’evento Come si diventa disumani?, svoltosi al Teatro dell'Affratellamento, che ha rappresentato un’occasione di approfondimento e denuncia riguardo all'attuale conflitto in Medio Oriente.

La serata ha visto la partecipazione di personalità impegnate in ambito giornalistico, accademico e attivistico: Alessandro Bartoloni (Ottolina Tv), il regista Federico Greco, il professor Antonio Mazzeo dell'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, e Karem Rohana, attivista italo-palestinese. L’incontro ha fatto seguito alla proiezione del documentario Innocence del regista israeliano Guy Davidi, che denuncia il sistema educativo militarizzato in Israele e ha scelto l’esilio per prendere le distanze dal regime del proprio Paese.

Durante l'evento, i relatori hanno espresso una condanna unanime verso quella che viene definita una "aggressione genocida" da parte dello Stato israeliano, evidenziando pratiche come l’occupazione militare, l’apartheid e la pulizia etnica ai danni della popolazione palestinese. È stato inoltre sottolineato il ruolo, ritenuto complice, dei media occidentali e del governo italiano, accusati di sostenere la politica israeliana tramite forniture di armi e una narrazione distorta degli eventi.

Il dibattito ha anche messo in luce come, secondo i promotori, una sistematica disinformazione abbia impedito alla cittadinanza europea di comprendere la reale portata delle violenze in corso, nonostante la documentazione di numerose vittime civili. L’influenza della cultura cinematografica occidentale, in particolare hollywoodiana, è stata citata come uno dei veicoli principali di una rappresentazione disumanizzante dei popoli arabi.

Attraverso il film di Davidi, che racconta le esperienze di cinque giovani israeliani all’interno di un sistema formativo improntato alla preparazione militare, è emerso un parallelo con le recenti politiche europee, che sembrano orientate a una crescente militarizzazione della società civile, con il rischio di normalizzare l’idea della guerra.

Firenze per la Palestina prosegue così nel suo impegno per una controinformazione attenta, rivolta alla promozione dei diritti umani e alla denuncia delle violazioni sistematiche in corso nei territori occupati.

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