OK!Valdisieve

Firenze dopo il progetto rifiuti "città circolare" ecco il servizio "città aperta"

Mentre posegue il progetto di trasformazione del sistema della raccolta e conferimento dei rifiuti a Firenze ecco le soluzioni alternative per aggirarlo.

  • 89
I cassonetti con chiusura elettronica I cassonetti con chiusura elettronica © Facebook
Font +:
Stampa Commenta

Ormai il servizio "Firenze città circolare", attivato alcuni anni fa con consensi alterni a seconda della zona, sta investendo quasi tutta la città e andando a regime.
Ricordiamo, in quest’occasione, che ad esclusione dei cassonetti per gli imballaggi in vetro, con l'attivazione dei sistemi elettronici tutti i contenitori possono essere aperti unicamente tramite la chiavetta A-pass o tramite Aliapp, l’app di Alia scaricabile gratuitamente per sistemi iOS e Android.

In teoria, tutto ciò sarebbe dovuto essere molto positivo e sicuro, e il motivo è presto detto. L'operazione avrebbe consentito alla multiutility, da una parte, di individuare gli evasori (chi non è registrato non ha la chiavetta e quindi non può aprire il cassonetto) e, dall'altra, avrebbe dovuto impedire la fastidiosa pratica di chi apre i cassonetti, vi infila ganci, mani o altri attrezzi per recuperare ciò che interessa, lasciando il resto sul marciapiede.

Possiamo però, con rammarico, affermare che tutto ciò non è avvenuto, per diversi motivi. Gli evasori che non hanno la chiavetta continuano a non averla e abbandonano i loro rifiuti a terra, accanto ai cassonetti o addirittura vicino a cestini e contenitori pubblici. Lo fanno magari nelle ore notturne, quando nessuno li vede, e del resto rintracciarli e posizionare fototrappole mirate sappiamo che non è semplice.

Nemmeno la fastidiosa abitudine di alcuni di rovistare all’interno dei cassonetti è terminata con l’introduzione della chiavetta. Dobbiamo ammetterlo con rammarico: le chiavette elettroniche non funzionano bene, e moltissime postazioni elettroniche sono state vandalizzate. Questo ha comportato un ulteriore aggravio dei costi, poiché, oltre alle spese iniziali per la progettazione e implementazione del servizio, ora devono essere investiti fondi aggiuntivi per rimuovere, riparare e rimettere in funzione le aperture elettroniche danneggiate.

Un altro aspetto della questione riguarda l’abilità, non potremmo definirla diversamente, di coloro che sopravvivono rovistando tra la spazzatura dei fiorentini. I loro "mercati", che con "Firenze circolare" sarebbero dovuti andare in crisi, in realtà non lo sono mai stati. In diverse zone della città dove il servizio è attivo, molti cittadini avranno potuto assistere all’apertura dei cassonetti elettronici da parte di questi individui, come se i dispositivi di sicurezza non esistessero affatto. Lo fanno con i soliti attrezzi, utilizzando le solite modalità, come ben rappresentato nell’immagine allegata a questo articolo, una delle tante ricevute in redazione.

Che sia giunto il momento di rivedere il servizio?

Lascia un commento
stai rispondendo a