24 MAR 2025
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Firenze, Sindaci del Mugello: “Dialogo e tolleranza, l’odio non serve”

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Firenze, Sindaci del Mugello: “Dialogo e tolleranza, l’odio non serve” Firenze, Sindaci del Mugello: “Dialogo e tolleranza, l’odio non serve” © n.c.
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Nella giornata di ieri, a Palazzo Vecchio, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (e di Nardella, Rossi, Maria Elena Boschi, oltre al Rabbino Capo Levi), anche alcuni sindaci del Mugello hanno partecipato alla commemorazione per i 150 anni di Firenze capitale. Cerimonia che presto è divenuta un dibattito imperniato sui temi caldi attorno cui l’Occidente si sta interrogando: la tragica guerra in Siria (peggior conflitto degli ultimi 25 anni), gli attentati di Parigi e i 129 morti caduti per mano dell’Isis, la paura della minaccia islamica e il conseguente odio che scaturisce per il “diverso“. Ma quanto detto o discusso durante la visita del Presidente Mattarella, al di là della retorica patriottica e del ricordo della storia italiana, ha ribadito con veemenza che non l’odio, non le armi, non la violenza, potranno sconfiggere i nemici. In particolare questi nemici, che combattono e vogliono combattere una guerra asimmetrica: per cui bombardamenti a tappeto o battaglioni schierati non saranno mai soluzioni percorribili e risolutive. Non avrete il mio odio si intitola la lettera di Antoine Leiris, uomo che sotto le pallottole del Califfato ha perso una moglie amata e una madre per il figlio Melvil: ma non concedere l’odio – e lui l’ha capito- è la sola chiave di volta. Perché vanno combattute le ragioni che stanno dietro al terrorismo, le ragioni che spingono le mani di questa gente a premere il grilletto: e queste sono profonde, oscure, forse indifendibili ma comunque interpretabili. A Firenze è stato lanciato il messaggio del dialogo come soluzione, del confronto come alternativa alle bombe. E anche i Sindaci del Mugello presenti si sono fatti spettatori, per poi avere l’obbligo di diventare protagonisti: perché i cambiamenti partono dal basso, dalla vita di tutti i giorni, dalle comunità cittadine, dalle abitudini ordinarie. Si prenda d’esempio lo spirito di tutti quei francesi che hanno abbracciato, e stretto e compreso, il musulmano bendato davanti a Place de la Republique a Parigi col cartello “Sono Musulmano, ma non sono un terrorista”. Si prenda d’esempio questo gesto, per scacciare l’odio, che porta alla violenza: inutile contro questo nemico e in questo preciso periodo storico. Paolo Omoboni, sindaco di Borgo, ha esaltato quanto affermato dal Presidente Mattarella e dalla altre personalità che hanno preso parola a Firenze. "E’ stato rilanciato - ha sottolineato - un tema di grande attualità: e cioè che abbiamo bisogno, in un momento come questo, di tolleranza e di messaggi di pace. Importante sia stato citata l’abolizione della pena di morte: ci ricorda i fondamenti dello Stato liberale".

 

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