Accuse ingiustificate regolarmente rese pubbliche come dogma indiscutibili e crescenti azioni intimidatorie. È quanto il comparto degli NCC fiorentini (450 nella Città Metropolitana di Firenze) sta ormai denunciando da mesi.
Solo negli ultimi dieci giorni, accuse di malaffare da parte di Uritaxi nazionale che, senza citare la benché minima fonte, bolla Firenze come capitale degli illeciti affermando che proprio nel capoluogo toscano siano state revocate 100 licenze ncc e, domenica, all’aeroporto di Peretola, l’immobilizzazione di un’autista con conducente da parte di due tassisti che hanno posizionato le loro auto davanti e dietro a quella dell’ncc, provvedendo quindi a sottoporlo ad un inopportuno ed illecito interrogatorio da Santa Inquisizione sui motivi della sua presenza in aeroporto.
“Purtroppo la misura è colma e la situazione, delicatissima, può facilmente degenerare, oltrepassando quella che, in questo momento, è solo una guerra di accuse reciproche tra due categorie che invece dovrebbero collaborare per contrastare i problemi del servizio pubblico fiorentino” commenta Marco Carraresi, presidente degli Ncc di CNA Firenze.
Se è vero che in città gravano, richiamati dai fortissimi flussi turistici, NCC abusivi provenienti da tutta Italia, danneggiando prioritariamente con la loro concorrenza sleale proprio gli NCC fiorentini che svolgono invece il loro lavoro in modo trasparente e del tutto legale, è indubbio che una frangia dei tassisti locali adotti regolarmente pratiche illecite.
Dalla prenotazione dell’auto effettuata più di mezz’ora prima del suo utilizzo alla tariffa aggiuntiva richiesta per il servizio bagagli, dalle gite fuoriporta a tassametro spento all’accoglienza cliente all’interno dell’aeroporto dopo aver abbandonato il taxi, in barba ad ogni interruzione di pubblico servizio.
“Invito i colleghi tassisti a seppellire l’ascia di questa guerra e a adottare comportamenti e toni civili. Rinnovo la proposta di collaborazione che, in passato, coinvolgendo le due cooperative operanti in città ha dato buoni frutti. Sia chiaro però che non subiremo più accuse, intimidazioni ed angherie” conclude Carraresi.