21 MAR 2025
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Firenze. Un anno dopo la strage di Via Mariti, commemorazione e richieste di maggiore sicurezza sul lavoro

Nel suo intervento, Giancarla Casini ha ribadito la vicinanza della città e della Cgil alle famiglie colpite dalla tragedia, sottolineando...

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Cantiere Esselunga di via Mariti Cantiere Esselunga di via Mariti © Fotocronache Germogli
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Firenze, 16 febbraio 2025 – A un anno dalla tragica strage sul lavoro avvenuta nel cantiere Esselunga di via Mariti, si è svolta oggi la commemorazione istituzionale in ricordo delle vittime. La cerimonia ha previsto un corteo e la posa di una targa nell’area del cantiere, alla presenza di rappresentanti della Cgil Firenze, tra cui Giancarla Casini ed Elena Aiazzi.

Nel suo intervento, Giancarla Casini ha ribadito la vicinanza della città e della Cgil alle famiglie colpite dalla tragedia, sottolineando come, nonostante il tempo trascorso, sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro non siano stati fatti passi avanti significativi. Ha inoltre evidenziato le criticità della patente a punti per le imprese, ritenuta inefficace, e la necessità di nuove normative più stringenti, tema centrale dei referendum promossi dal sindacato.

Elena Aiazzi ha posto l’attenzione sulla problematica degli appalti e subappalti, in particolare quelli assegnati al massimo ribasso, che spesso incidono negativamente sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori. Secondo Aiazzi, il Testo sugli appalti dovrebbe essere rafforzato con controlli più rigorosi, mentre il Governo tende a rendere le norme più permissive.

Mirko Lami, del dipartimento Sicurezza sul lavoro della Cgil Toscana, ha affrontato il tema della formazione in ambito scolastico, ritenendola necessaria ma insufficiente se non accompagnata da misure concrete nel mondo del lavoro. Ha denunciato il sistema che, per privilegiare il profitto, porta a ridurre gli ispettori del lavoro, favorire contratti in subappalto e ricorrere a manodopera in nero, con scarsi controlli e sanzioni spesso limitate a una semplice multa.

Lami ha inoltre ricordato l’esperienza del contratto di formazione lavoro attivo negli anni Ottanta, che permetteva ai giovani di affiancare lavoratori esperti per due anni, ritenendolo un modello valido da recuperare. Ha infine ribadito l’urgenza di una normativa che punisca penalmente chi, per risparmiare sui costi, compromette la sicurezza dei lavoratori.

L’evento di oggi ha rappresentato non solo un momento di memoria, ma anche un’occasione per rinnovare l’impegno nella lotta per la sicurezza sul lavoro, affinché tragedie come quella di via Mariti non si ripetano.

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