"Comprendo l'amarezza del Presidente della cooperativa Maurizio Izzo, che sicuramente ce l'ha messa tutta quando nessuno lo avrebbe fatto, ma le vittime degli orrori del Forteto devono essere risarcite completamente. Bisogna che di Forteto si parli sempre, che non si dimentichi mai, che i colpevoli siano puniti e le vittime risarcite; bisogna anche aver il coraggio di dire che certi esperimenti di "famiglia" non-famiglia sono tanto innaturali quanto nocivi.
Sicuramente, ci sono stati dei segnali diversi negli ultimi anni, che avrebbero meritato un'attenzione diversa dal tessuto politico e industriale locale. Bisogna constatare, infatti, che il Forteto, che al tempo di Fiesoli veniva portato come esempio e modello, sia stato abbandonato nella fase di ricostruzione e di rilancio, quella che forse avrebbe potuto scrivere una storia diversa e migliore. Il sistema, che prima ne straparlava, ora lo ha abbandonato, ignorato, dimenticato.
E come prima in troppi tacevano sugli orrori, in troppi tacciono oggi sulla crisi, la liquidazione, i posti di lavoro. Quelli che fanno le manifestazioni 'per il lavoro' ignorano ciò che succede nel giardino di casa".