
Nel verdetto in secondo grado di ieri ha tenuto nel complesso, l’impianto accusatorio instaurato con la sentenza in primo grado del 17 giugno 2015 (qui articolo), . Rodolfo Fiesoli 15 anni e 10 mesi, Luigi Goffredi 6 anni. E via via a scendere. Dei 16 condannati dal Tribunale l'anno scorso 10 sono stati confermati in sede penale. Tra i rimanenti 6, figurano 2 soli assolti (Romoli Gianni e Sarti Stefano), mentre gli altri 4 – per cui si è dileguato lo spettro della condanna penale – hanno beneficiato in buona parte della decorrenza della prescrizione; che, malgrado posizioni indebite e informazioni parziali maturate a seguito di una sentenza di cui ancora non sono disponibili le motivazioni, non significa in nessun modo piena assoluzione per gli imputati. E proprio per questo si è parlato del riconoscimento del sistema Forteto. Per Stefano Pezzati, su tutti, vincitore isolato in appello (come pure Silvano Montorsi), il colpo di spugna della prescrizione è stato parziale ma fondamentale. In sede civile, comunque, sarà chiamato a contribuire ai risarcimenti predisposti dalla Corte. Elisabetta Sassi e Angela Maria Bocchino, invece, hanno goduto a pieno del meccanismo giuridico: quindi i reati contestati non sono stati invalidati, ma lo Stato non procederà nei loro confronti. A margine del processo, poi, è arrivata la posizione dell’Associazione Vittime: critica verso la politica locale, ancora una volta sorda alle vicende del Forteto. Perfino quando Fiesoli e compagni vengono condannati. Qui il testo integrale:
Con rammarico ed amarezza, ma nessuna sorpresa, ieri abbiamo constatato nuovamente una assenza assordante delle istituzioni locali mugellane alla lettura della sentenza in secondo grado sul Forteto. E’ veramente incomprensibile questo atteggiamento. Speriamo che da oggi si trovi il coraggio di approfondire con intelligenza e coscienza cosa realmente è stato il Forteto, prendendo finalmente una posizione netta e chiara. Cosa ci vuole a prendere atto di essere stati presi in giro per tutti questi anni? In fondo, in qualche modo abusati/usati pure loro, si trovavano davanti a persone addestrate a fare gli interessi di un gruppo totalizzante con capacità manipolatorie e mistificatrici molto sottili e raffinate. Ma Solo così, riconoscendo ciò che è stato, si potranno fare scelte giuste in futuro per porre rimedio ai danni a carico di tantissimi esseri umani, vissuti - in numerosi casi anche per disposizioni istituzionali - in un'universo deviato. Persone che hanno bisogno non di aiuti a termine o protocolli burocratici privi di sensibilità, ma di un percorso verso l’autonomia guidato da professionisti con elasticità di movimento ed azione che conoscano a profondamente il fenomeno: che è fuori da ogni ordinarietà proprio perché all’interno del Forteto, di ordinario, non c’è mai stato niente. L'associazione Vittime del Forteto