23 APR 2025
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Frana sul crinale del Monte Giogo di Villore: lavori eolici minacciano il gasdotto SNAM e il Sentiero 00

Preoccupazione per lo smottamento causato dalla pista di cantiere: a rischio l’ambiente, la sicurezza e il paesaggio dell’Appennino mugellano

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la frana la frana © Tess
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Ancora criticità legate ai lavori per l’impianto industriale eolico sul Monte Giogo di Villore. Nelle ultime ore è stato segnalato uno smottamento lungo il crinale tra il Monte Peschiena e il Giogo di Corella, proprio nel tratto dove la pista di cantiere affianca il tracciato del gasdotto SNAM. Secondo quanto riportato dal Comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali Liberi, aderente alla Coalizione Ambientale TESS, lo scavo e la risagomatura della scarpata per la realizzazione della pista — che corre più in basso rispetto alla linea del gas — avrebbero innescato un pericoloso distaccamento del terreno verso valle.

L’evento franoso ha già coinvolto l’area precedentemente disboscata e ha intaccato anche alcune ceppaie di faggio, originariamente non previste per la rimozione. Ma a destare maggiore allarme è la vicinanza del movimento franoso alle condotte del gasdotto SNAM, che in quel tratto corrono poco interrate lungo il crinale, aumentando i rischi per la sicurezza e per l’ambiente.

A oggi, non risultano pubblicamente noti gli eventuali provvedimenti tecnici adottati per contenere la frana né le valutazioni da parte dei Servizi Tecnici del Gestore della rete del gas. La mancanza di informazioni ufficiali accresce la preoccupazione di cittadini e attivisti, già in allarme per l’impatto crescente dei cantieri sull’ecosistema del crinale e sulla Sentieristica Nazionale, in particolare sul Sentiero 00 Italia, gravemente compromesso.

Il Comitato e la Coalizione chiedono con forza che il Consiglio di Stato, a cui è affidata l’ultima parola sulla vicenda, riconosca e tuteli i vincoli paesaggistici e ambientali spettanti di diritto a questi territori, tra i più fragili e preziosi dell’Appennino tosco-romagnolo. Il tratto in questione, a pochi passi dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e con vista sul Monte Falterona, rappresenta un patrimonio naturalistico da proteggere, non da compromettere con opere invasive e pericolose.

L’auspicio è che le istituzioni competenti intervengano con urgenza, sia per garantire la sicurezza dell’infrastruttura energetica sia per fermare una trasformazione del territorio che, per molti cittadini e associazioni, non rappresenta una vera transizione ecologica ma l’ennesima ferita a un paesaggio già messo a dura prova.

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Commenti 1
  • Calogero Di

    Oltretutto le inevitabili e probabilmente gravi frane che i lavori e i disboscamento provocheranno non potranno che aggravare le alluvioni: la terra gonfiera' le acque, con pericolo per paesi o città a valle e per le stesse Firenze e Pisa. Anche gli imprenditori toscani e romagnoli di ogni tipo dovrebbero preoccuparsi per le future alluvioni, considerando i danni già prodotti dalle presenti, e coalizzarsi per salvaguardare l'appennino. Tess potrebbe cercare di sensibilizzare anche loro, oltre ai cittadini in genere e agli amministratori.

    rispondi a Calogero Di
    dom 13 aprile 13:44