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 Ghirelli: "Il calcio torni ad essere identità"

Nella sede della Lega Pro la presentazione del libro di Marco Bellinazzo “Le nuove guerre del calcio”

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Francesco Ghirelli, Marco Bellinazzo, Giancarlo Abete Francesco Ghirelli, Marco Bellinazzo, Giancarlo Abete © Comunicato stampa
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“Nel calcio è importante non soltanto il dato economico ma anche e soprattutto recuperare la passione e l’emozione. Questa è la vera grande sfida. Anche attraverso la crisi potremo arrivare a questo passaggio. Il tempo non è un fattore indipendente, starà ai nostri presidenti decidere. Con la riforma del campionato si potrà dare sostenibilità ai club, cambiando e innovando ci potremo avvicinare alla generazione Z, ai millenials. E proprio del calcio come identità parla Marco Bellinazzo nella IV parte del suo ultimo libro “Le nuove guerre del calcio”

così il presidente di Lega Pro Franceso Ghirelli alla presentazione, avvenuta nella sede di via Jacopo da Diacceto, dell’ultima opera del giornalista esperto di economia, finanza e dei business che ruotano attorno al mondo del calcio. Alla presentazione del libro erano presenti  Cosimo Guccione Assessore allo Sport di Firenze ed il consigliere federale Francesco Franchi.

Il calcio è al centro di enormi movimenti tellurici che da qui al 2030 potrebbero cambiarne drasticamente la fisionomia. Negli anni, l’industria calcistica ha distribuito dividendi di carattere finanziario, politico e di immagine fuori dal comune. È diventata il terreno di scontro tra fondi di investimento, broadcaster, imprese di telecomunicazione e giganti del web pronti a spendere grandi somme per conquistarne il controllo e accaparrarsi asset nevralgici” dice l’autore. “Si deve recuperare la centralità dei tifosi ed il calcio deve tornare ad essere per le comunità. Fatto di passione e sentimenti, con dei valori e sempre in contatto con il sociale

conclude l’autore Marco Bellinazzo.

 

“La dimensione economica e quella sociale devono servire entrambe al calcio per comprendere quale sia il suo futuro. Tutto senza perdere mai la propria radice, come facciamo noi della Lega Dilettanti e la Lega Pro nel ricordo, ad esempio, di Artemio Franchi”

dice il presidente della Lega Dilettanti Giancarlo Abete.

 

 

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